Grillo è il capo politico del M5S e ne è il fondatore insieme a Casaleggio, è il detentore del simbolo ed in quanto tale può vietarne l'uso.
Cioè, nel M5S funziona così, se ne fai parte ne sei cosciente e lo accetti al momento dell'iscrizione che comunque nessuno ti ha obbligato a fare, troppo comodo farselo andare bene finchè non ci si fa eleggere e poi cominciare a farsi venire i dubbi...
ennò, sta visione mi pare un po' semplificata, per non dire paracula.
Ripercorriamo le tappe. Grillo giustifica il suo ruolo di garante e proprietario del simbolo (bollino) sulla base di un assunto: nel m5s decidono i cittadini, non i vertici. Non la casaleggio & associati, non grillo, non qualche eminenza grigia. I cittadini. Uno vale uno.
Il ruolo di garante serve esattamente a far si che tale principio sia rispettato.
Si possono recuperare in rete decine e decine di interventi, post, interviste in cui risulta assolutamente chiaro questo.
Poi le cose cambiano, perchè i cittadini attivisti potrebbero prendere scelte scomode per i vertici.
E allora uno non vale più uno e a decidere sono gli amministratori, non gli attivisti (vedi caso tor di valle).
Tuttavia anche gli amministratori scelti possono essere sgraditi, vedi genova, e allora nemmeno più loro sono quelli legittimati a decidere, resta solo grillo a poterlo fare sulla base di un'imprecisata fiducia diretta.
Il concetto di garante non solo è totalmente snaturato dal senso iniziale, ma risulta anche cangiante sulla base dei bisogni contingenti dei vertici.
In confronto Berlusconi conduceva Forza Italia da sincero democratico. Almeno lì la conduzione proprietaria era garantita da regole che restavano quelle e non cambiavano ogni venti giorni sulla base de come se svegliava Silvio.
Assolutamente inaccettabile dire "se non vi va bene votate altro".
Col cavolo. Finché si tratta di decidere se appoggiare o contrastare il jobs act decidi come vuoi e io mi farò un'idea su cosa hai scelto e come. E da lì deciderò se votarti, non votarti, iscrivermi o criticarti.
Se invece una delle principali organizzazioni politiche italiane inizia a muoversi come un partito fascista al suo interno, nei candidati che elegge e nelle scelte che fa la cosa ci riguarda eccome.
E io intervengo eccome.
Anche il partito fascista nel 24 vinse "libere" elezioni attraverso una legge elettorale indecente (e le leggi elettorali attuali galoppano sempre più velocemente verso l'indecenza pur di garantire governabilità) e allora? il punto era semplicemente "votare qualcun'altro" o fermare quella teppa con ogni mezzo necessario?
Certi bambini fossero stati strozzati nella culla non avrebbero fatto tutti i danni che hanno fatto.
Occhio che ci vuole poco a diventarlo. A quel punto non si venga a parlare di una democrazia che non si sa nemmeno dove sta di casa, di cui non si ha alcun rispetto né alcuna cultura e che si calpesta non appena possibile.
Se si è autoritari, si accetta anche di essere spazzati via in modo autoritario.