Weinstein

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Weinstein
« il: 17 Ott 2017, 16:41 »
Come può tutto un sistema accettare e tacere?
Questa testimonianza, ripresa da il Corriere, fa riflettere...


LO SCANDALO A HOLLYWOOD
Weinstein, il produttore Rosenberg: «Tutti sapevamo, abbiamo taciuto perché era la gallina dalle uova d’oro»


In un post su Facebook lo sceneggiatore e produttore: «Io c’ero, tutti sapevano. Dai produttori ai registi alla stampa. Abbiamo taciuto perché ci faceva comodo, perché lui era grandioso, e siamo tutti complici»

di Annalisa Grandi


È un lungo post quello pubblicato e poi rimosso dal produttore e sceneggiatore Scott Rosenberg. Che a Facebook ha affidato il suo racconto, il suo pensiero sullo scandalo che ha sconvolto Hollywood e travolto il re delle case di produzione Harvey Weinstein. Una lettera aperta per raccontare che «Tutti sapevano». E che tutti hanno scelto di tacere perché in fondo, tutti avevano bisogno di Weinstein.

«Quei giorni gloriosi»

Rosenberg, produttore e sceneggiatore (tra l’altro di «Con Air» e «Alta fedeltà») affida ai social network il compito di raccontare quello che i suoi occhi hanno visto. Quel mondo dorato di cui lui e Weinstein facevano parte. E di quell’«orco» che tutti conoscevano ma su cui tutti hanno deciso di tacere. Un post su Facebook, poi rimosso, che lancia accuse precise. «Io c’ero. C’ero dal 1994 agli anni 2000. L’età dell’oro. Gli anni di «Pulp Fiction», «Will Hunting», «La vita è bella». Harvey e Bob (i fratelli Weinstein) hanno prodotto i miei primi due film. Avrebbero pubblicato il mio romanzo. Mi hanno consacrato, mi hanno dato la mia carriera. Avevo a malapena trent’anni». «E quei giorni gloriosi a Tribeca? - ricorda lo sceneggiatore - Le riunioni diventavano programmi che poi diventavano notti folli in giro per la città. Per farla breve: Miramax era una figata. Quindi sì io c’ero. E lasciatemi essere chiaro su una cosa: tutti sapevano».

«Io sapevo, tutti sapevano»

«Non che stuprasse - precisa - Ma sapevamo dei suoi comportamenti aggressivi. Sapevamo della fame di quell’uomo, come un’orco insaziabile uscito dalle favole dei fratelli Grimm. Tutto avvolto in promesse vaghe di ruoli nei film». Accuse precise, quelle dello sceneggiatore e produttore che rincara: «E sapete perché sono sicuro che sia così? - prosegue - Perché io c’ero. Vi ho visti. Ne abbiamo parlato insieme. Voi, i grandi produttori; voi, i grandi registi; voi, i grandi agenti; voi, i grandi finanzieri. E voi, i capi dei grandi studios rivali; voi, i grandi attori; voi, le grandi attrici; voi, le grandi modelle. Voi, i grandi giornalisti; voi, i grandi sceneggiatori; voi, le grandi rockstar; voi, i grandi ristoratori; voi, i grandi politici. Io ero lì con voi». «Forse non conoscevamo il livello di questo schifo, gli stupri, le donne sbattute al muro. Ma qualcosa sapevamo. Ma che avremmo dovuto fare? A chi avremmo dovuto dirlo? Harvey aveva la stampa in pugno. Avremmo dovuto chiamare la polizia? Per dire cosa. Le vittime hanno scelto di non parlare ma se ne avessero parlato con i loro agenti gli avrebbero consigliato di tacere».


«Era la gallina dalle uova d’oro»

«Tutti conoscevamo qualcuno che aveva ricevuto le sue avances. Ma in qualche modo ridevamo della sua arroganza, la vedevamo come una grottesca esibizione di potere. Era molto più facile per noi crederci. Perché...e qui lo schifo incontra la melma: con Harvey abbiamo passato i momenti migliori. Ci portava ai Golden Globe organizzava feste pazzesche. Cannes, Berlino, Venezia, jet privati, limousine. Una volta mi ha portato ai Caraibi per dodici giorni. Non sapevo neanche che quel posto esistesse. Lui dava, dava, e dava. E i suoi soldati dovevano ripagarlo con una fedeltà degna di un padrino mafioso. Era glorioso, tutto. Che sarà mai se era un po’ prepotente con qualche giovane modella? Perché avremmo dovuto noi fermare il gioco? La gallina dalle uova d’oro non capita molte volte nella vita di un uomo. Ci servivano le uova. Okay, forse non ci servivano ma ci piacevano davvero davvero molto».


«Mi dispiace e mi vergogno»

«Per questo sarò eternamente dispiaciuto, per tutte le donne che hanno dovuto subire. Il loro coraggio è un faro che illumina la mia vergogna - spiega ancora - Mi scuserò in eterno con tutti quelli che hanno sofferto in silenzio. E che hanno scelto di rimanere in silenzio oggi. Ho perso i contatti con i Weinstein dal 2000. Ma qualche mese fa mi ha chiamato, per parlare dei tempi andati. Voleva riunire la banda, fare un film, avevo la sensazione di uno che camminava verso il patibolo. Poche settimane dopo ho capito». «Mi dispiace - conclude - Mi scuso e mi vergogno, perché alla fine sono stato complice, non ho detto niente. Harvey con me è stato meraviglioso quindi mi sono preso i benefici e ho tenuto la bocca chiusa. Ma anche tutti voi dovete scusarvi. Voi sapete chi siete. Sapevate tutto e sapete che io so che ne eravate al corrente perché ero lì con voi. E perché tutti, tutti sapevano».


Re:Weinstein
« Risposta #1 il: 17 Ott 2017, 17:14 »
"It's the Hollywood way, baby"

Offline FatDanny

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Re:Weinstein
« Risposta #2 il: 17 Ott 2017, 17:27 »
"It's the Hollywood way, baby"

trad. "se la sono cercata"?

 :wall:
Re:Weinstein
« Risposta #3 il: 17 Ott 2017, 17:31 »
trad. "se la sono cercata".

 :wall:

Non esattamente, FD.
Ma niente ipocrisie, per favore.
Voglio solo sforzarmi di dare un giudizio equilibrato.
Weinstein porco mi sta bene, ma Asia & Co. sante no, per favore.

Su Asia Argento in particolare poi, figlia di un maestro di dimensioni professionali enormi (e lazialissimo), non argomento nemmeno.

Offline FatDanny

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36757
Re:Weinstein
« Risposta #4 il: 17 Ott 2017, 17:45 »
ma che c'entra essere sante?
Non stiamo mica valutando la levatura morale, anche perchè, per come la vedo io, ognun@ può cambiare sei partner a sera, sono fatti suoi.

Qui il punto è un altro.
C'è un rapporto di potere esercitato tramite il sesso.
La violenza non è nella forza bruta ma nell'autorità di chi ti trovi davanti.
Vale per Asia Argento come per milioni di donne che passano per "troie" perchè accettano questo potere.
Non sante, vittime.
Essere vittima (di un rapporto di potere, di un ricatto, di una forzatura) non significa essere santa.
Significa solo e unicamente essere vittima.

E come al solito quando si parla di sesso sul ruolo della vittima si construiscono miliardi di se e di ma.
Guarda caso è l'unica fattispecie in cui avviene questo. L'unica in cui invece di solidarizzare con una vittima si sbuccia la cipolla per finire sullo stesso concetto: alla fine è anche un po' colpa sua.

Weinstein non è un porco, o almeno non è questa la cosa grave.
Weinstein è un violento. E questa invece è la cosa grave.

Online Tarallo

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Re:Weinstein
« Risposta #5 il: 17 Ott 2017, 17:47 »
No SK.

Segui bene: l'analisi, la discussione, qualunque discorso deve FERMARSI al momento in cui l'uomo (o la donna, perché succede) in situazione di potere fa anche solo intuire che se ci sarà una qualche concessione sessuale, anche minima, il futuro potrebbe essere diverso.
Ogni analisi che includa a) chi è chi e b) cosa accade dopo (ce va, non ce va, lo denuncia, ce rivà, tace e scappa) è fascista, incivile, sessista, complice e ipocrita.
Spero di essere stato chiaro :)
Re:Weinstein
« Risposta #6 il: 17 Ott 2017, 17:49 »
Non esattamente, FD.
Ma niente ipocrisie, per favore.
Voglio solo sforzarmi di dare un giudizio equilibrato.
Weinstein porco mi sta bene, ma Asia & Co. sante no, per favore.

Su Asia Argento in particolare poi, figlia di un maestro di dimensioni professionali enormi (e lazialissimo), non argomento nemmeno.

No, SH, no.
Non è una questione di abitudini sessuali.
Per me Asia Argento si può scopare pure un uomo diverso a sera, resta il fatto che la volta che è stata stuprata ( o comunque ha subito una molestia, o un ricatto ) è una vittima e non corresponsabile.
Perchè ci affrettiamo subito a giudicare le vittime?
Non ci viene proprio da empatizzare con chi ha subito una violenza?
Forse ci viene più facile empatizzare con chi, si, magari ha un po esagerato, ma in fondo ci ha solo provato, etc. etc. ?
Re:Weinstein
« Risposta #7 il: 17 Ott 2017, 18:57 »
L'argomento è estremamente scivoloso, me ne rendo conto.
Provo ad argomentare sforzandomi di non risultare sessista, fascista, o qualunque altra cosa finisca in -ista.

Non giudico le abitudini sessuali di nessuno.
Né di chi, evidentemente malato di potere e di sesso, cerca di trarre vantaggi da una migliore posizione professionale, né tanto meno di chi cerca di far carriera passando per i divani e non per i set cinematografici.
Perché esiste anche questo, eh.

Chi è molestato è sempre vittima, sono d'accordo con voi.
Ma che succede se scopriamo che ci sono decine di attrici che hanno fatto carriera, pur essendosi sottratte alle avances del maialone?

PS. Tara', è stata insieme a lui 5 anni. Posso avere un dubbio? Uno solo piccolo piccolo?


PPS. NON STO GIUSTIFICANDO WEINSTEIN

Offline vaz

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Re:Weinstein
« Risposta #8 il: 17 Ott 2017, 18:58 »
deve morì stammerda, insieme a Lars Von Trier.
Re:Weinstein
« Risposta #9 il: 17 Ott 2017, 18:59 »
deve morì stammerda, insieme a Lars Von Trier.

Buttace dentro pure Luchino Visconti, Fellini e chissà chi altro.

Offline vaz

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54418
Re:Weinstein
« Risposta #10 il: 17 Ott 2017, 19:00 »
loro so già morti.

Offline FatDanny

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Re:Weinstein
« Risposta #11 il: 17 Ott 2017, 19:05 »

Ma che succede se scopriamo che ci sono decine di attrici che hanno fatto carriera, pur essendosi sottratte alle avances del maialone?


Esattamente come se scoprissimo che ci sono milioni di lavoratrici che lavorano senza trovarsi costrette a ricatti sessuali.
Non succede assolutamente niente.
Chi non subisce violenza o chi ci si ribella non squalifica in alcun modo chi non lo fa.

Perchè ammettere questo è mooooolto scivoloso.
E' un attimo ad arrivare a dire che vittima di stupro è quella che urla, scalpita e prova a fuggire.
Mentre quella che resta impietrita e subisce, si è vittima... però nsomma... perché non ha urlato?


La violenza resta violenza.
La reazione delle vittime alla violenza non cambia nulla, che sia rifiuto, negazione, sottomissione.
Il fatto che si discuta principalmente della reazione e non della violenza, non qui ma ovunque, dimostra quanto sia enorme il problema.
Re:Weinstein
« Risposta #12 il: 17 Ott 2017, 19:07 »
Io la chiudo qui perché se no sembra che prendo le difese di quel porco di Weinstein.

Purtroppo ho visto cosa gira in quegli ambienti ed è per questo che il mio giudizio non è così netto.

Esprimo comunque la mia solidarietà per chiunque sia mai stato molestato sul lavoro.

IN QUALUNQUE FORMA.

Online Tarallo

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111506
Re:Weinstein
« Risposta #13 il: 17 Ott 2017, 19:11 »
Quello che gira è un'altra questione. Se non c'è violenza, sopruso, abuso psicologico, sfruttamento di una posizione di potere, se c'è consenso, se lei è arrapata e je salta addosso, se lui è bello come er sole e lei non riesce a tenesse le mani in tasca, questi non sono casi applicabili.
Re:Weinstein
« Risposta #14 il: 17 Ott 2017, 19:12 »
L'argomento è estremamente scivoloso, me ne rendo conto.
Provo ad argomentare sforzandomi di non risultare sessista, fascista, o qualunque altra cosa finisca in -ista.

Non giudico le abitudini sessuali di nessuno.
Né di chi, evidentemente malato di potere e di sesso, cerca di trarre vantaggi da una migliore posizione professionale, né tanto meno di chi cerca di far carriera passando per i divani e non per i set cinematografici.
Perché esiste anche questo, eh.

Chi è molestato è sempre vittima, sono d'accordo con voi.
Ma che succede se scopriamo che ci sono decine di attrici che hanno fatto carriera, pur essendosi sottratte alle avances del maialone?

PS. Tara', è stata insieme a lui 5 anni. Posso avere un dubbio? Uno solo piccolo piccolo?


Questa cosa della relazione di 5 anni è stata smentita.
In realtà molte delle attrici che hanno denunciato Weinstein in questi giorni SI SONO SOTTRATTE alle avances, e hanno fatto carriera lo stesso ( l'esempio più lampante è Angelina Jolie ).
Però resta il fatto che lo denunciano solo ora che il vaso di pandora è stato scoperchiato.
Non so se hai letto l'articolo che ho postato: tutti sapevano e tutti tolleravano.
E' un po come la mafia: quando il potere di qualcuno è smisurato non puoi chiamare la polizia o fare un post su fb: il sistema tenderà ad emarginare te, non l'accusato.
E comunque dovremmo chiederci se il coraggio che reclamiamo a chi non ha denunciato ce l'avremmo avuto noi in una situazione analoga.

P.S.:  SK secondo me è utile parlarne tutti per capire pure noi stessi, io personalmente non sto li col dito puntato a dire "tu sei sessista" o "tu sei...-ista"
Re:Weinstein
« Risposta #15 il: 17 Ott 2017, 19:21 »
Io però faccio fatica, confesso.

Diciamo che sono un'attrice (o un attore, che tanto succede pure a loro) che si considera brava e ho il desiderio di fare carriera.
Diciamo che io so, perché TUTTI SANNO, che per arrivare al Kodak Theatre devo passare da weinstein, e, per quanto lui mi faccia ribrezzo, me lo faccio andare bene.

La mia carriera decolla, vinco Academy Awards, Golden Globes e salamadonna, ora sono una celebrità, una diva del silver screen.

Cosa scatta in me, dopo 20 anni (perché il tempo trascorso conta), che mi fa dire "Eh, ma cazzo, 20 anni fa quel signore mi ha molestato" e mi impedisce però di pensare "Eh, ma cazzo, senza quel passaggio sul divano io oggi starei a scaldare caffè a Wichita"?

Dov'è il confine tra "sono stata molestata" e "l'ho assecondato proprio per arrivare fino a qui"?

Sul serio, fatemi capire.

Per tutte le donne collegate, ribadisco che questa pratica MI FA SCHIFO.

Sto solo cercando un punto di vista più equilibrato sulla cosa.
Un'altra prospettiva.
Re:Weinstein
« Risposta #16 il: 17 Ott 2017, 19:24 »
E posto anche questo intervento, secondo me centratissimo, di Joe Biden, sul nocciolo della questione: la vergogna che prova la vittima.
Biden tra l'altro fece un discorso contro le molestie sessuali alla cerimonia degli Oscar del 2016, guardando fisso Weinstein.
Ma neanche lui poteva denunciare Weinstein, anche perchè questa merda aveva finanziato largamente Hillary Clinton, oltre a fungere da perno per l'appoggio di tutto il mondo cinematografico ai democratici.

https://www.youtube.com/watch?time_continue=27&v=WK-QteiOZO0
Re:Weinstein
« Risposta #17 il: 17 Ott 2017, 19:33 »
Peraltro tutto questo è una benedizione per i repubblicani.
Re:Weinstein
« Risposta #18 il: 17 Ott 2017, 19:36 »

Diciamo che sono un'attrice (o un attore, che tanto succede pure a loro) che si considera brava e ho il desiderio di fare carriera.
Diciamo che io so, perché TUTTI SANNO, che per arrivare al Kodak Theatre devo passare da weinstein, e, per quanto lui mi faccia ribrezzo, me lo faccio andare bene.


TUTTI SANNO?
La maggior parte di quelle donne non aveva la minima idea che si sarebbe trovata da sola in stanza con Harvey nudo.
Leggiti le testimonianze, ce ne sono svariate, una è questa:

http://www.huffingtonpost.it/2017/10/16/la-modella-zoe-brock-racconta-di-una-festa-con-weinstein-e-di-quando-preferi-il-divano-al-letto-di-lombardo-e-della-gerini_a_23244496/

Offline FatDanny

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Re:Weinstein
« Risposta #19 il: 17 Ott 2017, 19:41 »
Peraltro tutto questo è una benedizione per i repubblicani.

sinceramente? Sti cazzi.
Anzi, finalmente si scoprirebbe tutta la merda ipocrita dietro i democratici che di democratico hanno pochissimo.
Evviva.
 

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