Addio al Flaminio, il 6 Nazioni si sposta all'Olimpico

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Offline Eagle78

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Addio al Flaminio, il 6 Nazioni si sposta all'Olimpico
« il: 13 Lug 2011, 00:54 »
Stadio Flaminio addio,
il 6 Nazioni trasloca all'Olimpico
La Nazionale italiana di rugby saluta l'impianto che per 11 anni l'ha ospitata nelle partite in casa del torneo: dal 2012 si gioca sul prato verde di Roma e Lazio



ROMA - Alla fine il trasloco ci sarà. Dopo un tira e molla di qualche mese, annunci, addii, promesse, martedì 11 luglio arriva la notizia: il 6 Nazioni resta a Roma. Non solo. Sale di livello e conquista il prato verde dello stadio Olimpico. La prossima edizione del prestigioso torneo della palla ovale che vede impegnata la Nazionale azzurra contro le più forti d'Europa (Inghilterra, Scozia, Galles, Irlanda, Francia) ospiterà le partite in casa dell'Italrugby nello stesso impianto dove giocano a calcio Roma e Lazio.


DOPO 11 ANNI - Un addio che arriva dopo 11 edizioni di incontri e sfide in quella che anno dopo anno per i tifosi è diventata la casa del rugby made in Italy. E che proprio nell'ultima partita in casa degli Azzurri il 12 marzo scorso ha visto una straordinaria vittoria contro la Francia. Un bel modo per salutarsi. La decisione è stata presa della Federugby insieme con il Coni e il Comune di Roma.

IN CASA - Nell'edizione 2012 del 6 Nazioni, l'Italia affronterà in casa l’Inghilterra nella seconda giornata del torneo, sabato 11 febbraio, e la Scozia sabato 17 marzo, nell'ultimo turno. «Dopo undici anni diamo l’arrivederci allo Stadio Flaminio - ha detto il presidente della Fir Giancarlo Dondi -, un impianto che ci ha regalato momenti indimenticabili a cominciare dall’esordio contro la Scozia del 5 febbraio 2000». Ma ora tocca all'Olimpico, continua Dondi, «il palcoscenico più importante dello sport italiano: desidero rivolgere un sentito ringraziamento al Presidente del Coni Gianni Petrucci e al sindaco di Roma Gianni Alemanno per essersi adoperati a far sì che la prossima edizione dell’RBS 6 Nazioni possa disputarsi all’Olimpico e per averci garantito il proprio supporto. Sono sicuro che, tutti insieme, riusciremo ad organizzare due straordinari appuntamenti sportivi in una cornice all’altezza delle grandi cattedrali europee del rugby».

«UNA SFIDA ENTUSIASMANTE» - Ma quello dell'Italrugby allo stadio di Pier Luigi Nervi sarà solo un arrivederci, ci tiene a sottolinearlo il presidente Fir: «La scelta dell’Olimpico non può che essere per il rugby italiano una sfida entusiasmante per il 2012», ma «speriamo di poter ritrovare nei prossimi anni uno Stadio Flaminio pienamente rispondente alle specifiche richieste dal 6 Nazioni». Sono anni infatti che il Board del Sei Nazioni chiede all'Italia il rispetto degli standard internazionali per l'impianto che ospita le partite del Torneo. Ogni anno vengono concesse delle proroghe. E ogni anno, alla presentazione dei match casalinghi, puntuali arrivano le promesse di ristrutturazioni e ampliamenti. Ma poi tutto si spegne insieme con il fischio finale dell'ultima partita. Lo scorso 27 gennaio era stato proprio Petrucci a ipotizzare un trasloco allo stadio Olimpico («e ai suoi 75mila posti») per l'Italrugby, «se ci dovesse essere bisogno». E Federico Mollicone, presidente della commissione sport e cultura del Comune di Roma, rilanciava promettendo «uno stadio da 48mila posti: quando avremo l'ok, nel 2012 potranno partire i lavori». Di lavori ancora non c'è traccia. Ma almeno per il 2012, gli Azzurri del rugby un posto dove accogliere tifosi e avversari a Roma l'avranno. Da mercoledì 13 luglio parte la campagna abbonamenti.

Claudia Voltattorni
12 luglio 2011 20:14
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uno stadio solo per 2 squadre di calcio, per il rugby, per l'atletica, per i concerti, per le bocce, il ping pong...


Offline Gianluko

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Re:Addio al Flaminio, il 6 Nazioni si sposta all'Olimpico
« Risposta #1 il: 13 Lug 2011, 00:57 »
Vergognoso

Offline Camel

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Re:Addio al Flaminio, il 6 Nazioni si sposta all'Olimpico
« Risposta #2 il: 13 Lug 2011, 00:58 »
non capisco...si gioca da febbraio in poi il sabato.

ma poi noi la domenica il campo come ce lo ritroveremo? buono per coltivare tuberi?

e i pali, le porte e le righe? tutto sistemato in poche ore?

e gli anticipi al sabato sera?

BOH!!! mi pare una cosa senza senso, l'impianto è già pieno. si doveva pensare a una soluzione diversa,anche se lontana da Roma. 1 solo anno non sarebbe stato grave.

Re:Addio al Flaminio, il 6 Nazioni si sposta all'Olimpico
« Risposta #3 il: 13 Lug 2011, 01:01 »
se vabbè ma il rugby lo distrugge il campo....ve ricordate la partita Chievo-roma,taddei (che solo il nome fa paura  :=)) ) batte la rimessa laterale dalla linea fatta per il rugby........
vabbè che bisogna esse scemi pe non accorgersene che stai avanti visto che hai la bandierina a 2 metri  :asrm

Offline Zoppo

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Re:Addio al Flaminio, il 6 Nazioni si sposta all'Olimpico
« Risposta #4 il: 13 Lug 2011, 01:09 »
E poi Petrucci si permette pure di parlare.
Guarda dove caz.zo ci fa giocare...

(rima involontaria)
Re:Addio al Flaminio, il 6 Nazioni si sposta all'Olimpico
« Risposta #5 il: 13 Lug 2011, 01:20 »
Da quest'anno si paga anche una multa a Sky per i campi malridotti

Ma la paga la Lazio oppure il Coni di Petrucci che ci fa giocare il rugby 24 ore prima ?

Offline commi159

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Re:Addio al Flaminio, il 6 Nazioni si sposta all'Olimpico
« Risposta #6 il: 13 Lug 2011, 01:25 »
Re:Addio al Flaminio, il 6 Nazioni si sposta all'Olimpico
« Risposta #7 il: 13 Lug 2011, 04:25 »
Il Flaminio così come e' adesso ha un solo destino : essere buttato giu'. Che ci siano a Roma ben due stadi di proprieta' statale lo trovo un inutile spreco. Il comune pensassse a costruire strutture per i ragazzi in periferia e non a buttare soldi per un impianto che andrebbe completamente rifatto per giocare 5 partite di rugby all'anno. Come sull'olimpico ci campano burocrati del Coni, sul Flaminio ci vogliono campare i burocrati del comune. E non raccontiamo fessurie sulla Lazio. Il Flaminio anche ristrutturato E' antieconomico per il calcio, non te lo ripaghi costruendo un supermercato sottomle tribune. Stadio di Reggio Emilia docet. Vedrete che stadi senza cittadelle intorno non ne vedremo molti. Anche a Torino dove hanno finito lo stadio il comune ha dato autorizzazioni varie per far costruire intorno di tutto un po'.
Re:Addio al Flaminio, il 6 Nazioni si sposta all'Olimpico
« Risposta #8 il: 13 Lug 2011, 06:58 »
L'unica vero problema sarà riempire gli 80mila spettatori.
La scommessa é di taglia, ma anche possibile. Le due partite previste sono relativamente distanti, quasi due mesi.
Entrambe sono partite di cartello, l'Inghilterra, perché é l'Inghilterra e la Scozia perché é la partita che in genere giochiamo per vincere. I prezzi sembrano interessanti.
Sulla tenuta del campo penso ci siano garanzie da parte del coni di sistemare tutto. E probabilmente faranno cadere una partita durante una pausa del campionato.

Il tutto probabilmente serve a forzare le autorizzazioni per realizzare la ristrutturazione del Flaminio.
Inutile dire che il movimento rugbistico italiano si gioca parecchio.

Ma c'é abituato.

Offline chuck6

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Re:Addio al Flaminio, il 6 Nazioni si sposta all'Olimpico
« Risposta #9 il: 13 Lug 2011, 08:07 »
Comunque quest'anno le partite all'Olimpico saranno soltanto 2... e dateci sta soddisfazione a noi malati di rugby!
Re:Addio al Flaminio, il 6 Nazioni si sposta all'Olimpico
« Risposta #10 il: 13 Lug 2011, 08:30 »
se questi sfoghi servono a ribadire quanto il coni sia padre-padrone e quanto ci serva uno stadio di proprietà, sono d'accordo.

se poi si parla seriamente, direi che sono due partite, per un solo anno, e quindi lamentarci troppo non credo abbia tanto senso.


se ci può stare il 6 nazioni al flaminio, perchè non ci può stare anche la Lazio?
ora che neanche il rugby ci vuole più stare, e deve cambiare 'casa', questo stadio rimane comunque adatto per la Lazio?

chi mi risponde? ;)

Offline Camel

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Re:Addio al Flaminio, il 6 Nazioni si sposta all'Olimpico
« Risposta #11 il: 13 Lug 2011, 16:04 »
Comunque quest'anno le partite all'Olimpico saranno soltanto 2... e dateci sta soddisfazione a noi malati di rugby!

vabbè pensavo peggio!

solo 2 partite posso capirlo.. credevo fossero 4!

Offline ssl_1900

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Re:Addio al Flaminio, il 6 Nazioni si sposta all'Olimpico
« Risposta #12 il: 14 Lug 2011, 09:37 »
il flaminio è totalmente inadeguato, abbandonarlo era ormai scontato.
peraltro il 6 nazioni si merita un palcoscenico ben diverso dal catino flaminio.
non credo ci saranno problemi a riempire l'olimpico, i biglietti per le aprtite in casa in genere a novembre finivano, tenete conto che inglesi e scozzesi seguono la nazionale di rugby in massa. ma massa sul serio.

che poi l'olimpico fosse la sede giusta....mah..!!

Re:Addio al Flaminio, il 6 Nazioni si sposta all'Olimpico
« Risposta #13 il: 14 Lug 2011, 12:08 »
11 febbraio (ore 16) e 17 marzo (ore 12:30). Bisognerà capire quando ci saranno le pause per la nazionale di calcio.

Offline alex73

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Il "6 nazioni" 2012 all'Olimpico!
« Risposta #14 il: 15 Lug 2011, 13:54 »
Scrivo qui perchè io vedo questa notizia in chiave Lazio, nel senso che il Coni si sta preparando ad avere nuovi introiti...e poi ora al Flaminio che ci fanno (se non erro l'atletico roma è fallito)?
Io ho sempre detto che per me accadrà che l'Olimpico lo userà la riomma in collusione ops collaborazione del Coni e noi andremo al Flaminio...ristrutturato!
Gli esperti di questo forum che ne pensano?
Lo so è una questione già stra-affrontata, ma ora ci sono dati di fatto....i sensi sono usciti...polemica Coni-Lotito....previsione di Olimpiadi a Roma.....

Offline sweeper77

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Re:Il "6 nazioni" 2012 all'Olimpico!
« Risposta #15 il: 15 Lug 2011, 14:06 »
i sensi "escono" e "rietrano" in giunta capitolina con l'assessorato allo sport....
...no dico...dice nulla?...tipo questione stadio per esempio....
Re:Il "6 nazioni" 2012 all'Olimpico!
« Risposta #16 il: 15 Lug 2011, 14:07 »
Da quello che leggevo il Comune di Roma dovrebbe ristrutturare il Flaminio per trasformarlo definitivamente nello stadio dell'Italrugby. Per ora (2012, e forse 2013) il 6 nazioni si giocherà all'Olimpico.

Non credo che cambi nulla in chiave Lazio.
Re:Il "6 nazioni" 2012 all'Olimpico!
« Risposta #17 il: 15 Lug 2011, 14:08 »
Lotito vuole costruire una cittadella dello sport, se non un vero e proprio quartiere urbano...
è inutile ritirare in ballo il flaminio ogni 2x3...

Offline alex73

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Re:Addio al Flaminio, il 6 Nazioni si sposta all'Olimpico
« Risposta #18 il: 15 Lug 2011, 14:49 »
Nella seduta di giovedì della VII Commissione permanente della Camera(Scienze, Cultura e Istruzione, ndr),abbiamo constatato che, dopo mesi di empasse c’è finalmente l’accordo per licenziare il testo, probabilmente già la prossima settimana. I vincoli restano, il Governo oggi ha presentato due emendamenti che va incontro alle esigenze e alle richieste di tutti i gruppi. Come promesso, quindi, prima della chiusura estiva del Parlamento licenzieremo un testo atteso da tutto il mondo sportivo. Per i successivi passaggi istituzionali, servirà circa un mese, quindi per la fine di settembre dopo quasi 15 mesi di lavori avremo finalmente una nuova legge per favorire la costruzioni di nuovi impianti sportivi e, soprattutto, di stadi moderni e che vanno incontro alle esigenze dei tifosi. E il testo che sarà varato terrà conto della salvaguardia del territorio, del rispetto delle regole urbanistiche, della competenza degli enti locali e della possibilità per chi decide di investire nell’impiantistica sportiva di rientrare in qualche modo dell’investimento fatto”, riporta il sito ellenico
Lo avevamo anticipato ieri e le parole dell’on. Claudio Barbaro, relatore insieme all’on. Lolli della “Legge sugli stadi” lo confermano:  la legge è arrivata finalmente alla fine del suo lunghissimo iter, iniziato addirittura nel 2009. Oramai c’è l’accordo sul testo finale che sarà decisamente diverso da quello approvato un anno e mezzo fa dal Senato, che lasciava spazio sia alla possibilità di dar vita ad una sorta di speculazione selvaggia che alla possibilità di costruire impianti praticamente ovunque, aggirando o scavalcando addirittura vincoli di natura archeologica o idrogeologica. Un testo la cui approvazione aveva provocato una vera e propria alzata di scudi da parte delle associazioni ambientalistiche, di tutta l’opposizione ma anche di molti parlamentari della maggioranza. Un’alzata di scudi che ha portato alla reintroduzione nel testo di tre righe in cui si conferma l’impossibilità da parte di chi vuole costruire nuovi impianti dell’impossibilità di aggirare tramite il percorso agevolato previsto dalla nuova legge dei vincoli già esistenti in tema storico, archeologico e idrogeologico. E proprio su quelle tre righe si è scatenata una vera e propria battaglia durata mesi, tra chi considerava inutile quella conferma sul rispetto dei vincoli e chi, invece, considerava fondamentale ribadirla nel testo, per evitare ogni possibilità di aggiramento delle regole esistenti e di costruzione selvaggia nel nome dello sport o del Dio pallone. O meglio, con la scusa dello sport e del calcio.
Alla fine, i vincoli saranno confermati, perché nessuno si vuole assumere la responsabilità di dar vita con questa legge ad una speculazione selvaggia. Non ci saranno paletti fissati dalla legge per quel che riguarda le cubature delle opere di carattere abitativo e commerciale annesse alla costruzione dei nuovi impianti, ma solo un’indicazione ai Comuni sui parametri da adottare, in rapporto all’investimento fatto. Non sorgeranno, quindi, nuovi quartieri con la scusa dello stadio e la scelta dei terreni dove costruire spetterà nella maggior parte dei casi ai Comuni, a meno che dai privati intenzionati a costruire non vengano presentati progetti ambientalmente e urbanisticamente compatibili, su zone già edificabili e non soggette a vincoli tali da dover richiedere delle deroghe. Niente nuovi stadi o nuovi palazzi dello sport in zone a rischio esondazione o su terreni soggetti a vincoli storici e archeologici. Sia il progetto dello stadio della Roma presentato due estati fa da Rosella Sensi che quello della Lazio per cui si batte da anni Lotito, restano validi ma solo se le società accetteranno di costruirli su terreni diversi da quelli indicati (zona Aurelia la Roma, zona Tiberina la Lazio), poiché entrambi soggetti a vincoli, sia pure di diversa natura.
Con il via libera della legge, si sblocca di fatto un progetto di costruzione e di rimodernamento degli impianti sportivi italiani atteso da anni, un affare stimato dalla “StageUp-Sport & Leisure Business" in 8 miliardi di euro, che nei prossimi anni potrebbe produrre circa 85.000 nuovi posti di lavoro. Gli stadi sono una “necessità”. Per capirlo basta pensare che in questa stagione le 20 società di serie A hanno giocato in 17 impianti che, interventi di ristrutturazione a parte in occasione dei Mondiali del 1990, hanno un’età media di 67 anni. Stadi vecchi e scomodi al punto che l’indice medio di riempimento degli impianti nel campionato di Serie A è sceso al di sotto del 50%, mentre in Spagna e in Inghilterra siamo al 75% e in Germania in questa stagione si è arrivati a sfiorare l’85%. Quindi, bisogna far presto. Palermo, Cagliari, Siena e Fiorentina aspettano solo l’approvazione della legge per presentare i progetti ai rispettivi comuni, contando sul nuovo testo per accelerare i tempi burocratici che ad oggi di media sono stimati in 8 anni tra presentazione della richiesta e costruzione dello stadio.
Stadi sì, quindi, con palchi VIP (sono 106 per 1200 posti, ad esempio, dentro l’Allianz Arena), negozi e ristoranti all’interno (sul modello di quello appena costruito dalla Juventus), ma senza la necessità di costruire villette e interi quartieri intorno. Basta guardare la foto dell’Allianz Arena per capire quale deve essere il modello di riferimento. Quel “modello alla tedesca” indicato sia dal presidente della Federcalcio, Giancarlo Abete, che dal Sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Rocco Crimi, come esempio vincente da seguire. Intorno al nuovo stadio del Bayern Monaco, non è sorto un nuovo quartiere, non ci sono né ville né appartamenti. E neanche centri commerciali. C’è lo stadio, dove si utilizza la “Allianz card” ricaricabile per pagare qualsiasi cosa all’interno dell’Allianz Arena, quindi senza la necessità di portare soldi o carte di credito. Basta quella. Ed è bastato il solo stadio concepito in questo modo per far crescere negli ultimi anni il fatturato del Bayern Monaco, che è quasi raddoppiato dal 2006 a oggi. Al punto che oggi la società bavarese è il quarto club più ricco del mondo, stando allo studio “Deloitte Football Money League per l’anno 2009-2010”. Al primo posto c’è il Real Madrid con 483,6 milioni di euro, davanti al Barcellona con 398,1 milioni. Al terzo posto c’è il Manchester United con 349,8 milioni. Poi, come detto, il Bayern Monaco con 323 milioni, l’Arsenal con 274,1 milioni e il Chelsea con 255,9 milioni di euro. I primi tre club italiani sono il Milan (7° con 235,8 milioni di euro di fatturato), l’Inter (9° posto con 224,8 milioni) e la Juventus (10° posto con 205 milioni di euro). La Lazio, tanto per fare un esempio a noi vicino, supera di poco gli 80 milioni di euro di fatturato. Da notare, che Arsenal e Bayern Monaco sono salite al quarto e quinto posto di questa classifica dopo la costruzione dell’Emirates Stadium (costo 390 milioni di sterline) e dell’Allianz Arena (costo 340 milioni di euro), inaugurati entrambi nel 2006. Solo degli stadi, è bene ribadirlo, visto che qui in Italia è su quello che dovrebbe nascere nei pressi dei nuovi impianti che ruota l’intera vicenda e che si è impantanata per mesi quesa “Legge sugli stadi”.

Offline alex73

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Re:Addio al Flaminio, il 6 Nazioni si sposta all'Olimpico
« Risposta #19 il: 15 Lug 2011, 14:50 »
ellenico-millenovecento/Stefano Greco
 

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