Andrea Iannone, abruzzese forde-e-gindile ventiduenne dalla provincia di Chieti, ha rivinto (per la terza volta quest'anno) domenica scorsa a Motegi in Moto-2. Adesso è terzo in classifica ma Marc Marquez e Stefan Bradl sono troppo lontani e mancano due sole gare.
Secondo me Iannone vale, è forte, veloce, giovane e bravo. E umile. Non so se avrà possibilità (né soldi) per proseguire questa sua promettentissima carriera. Per salire in Moto GP ma anche nel Mondiale SBK ci vogliono i team ufficiali, o comunque di primo livello, sennò è quasi come prendersi in giro.
Alla fine mi sa che dovrà fare un terzo anno di seguito in Moto-2 che non è un bel vedere. E come a lui toccherà probabilmente pure a Marquez (sponsorizzato fortemente dalla Repsol ma "chiuso" in MotoGP da Pedrosa), a Bradl e anche a altri giovani fortissimi come Scott Redding o Simone Corsi.
Ma il motociclismo sembra andare nella direzione della gerontocrazia (come la politica italiana...). D'accordo, Stoner e Daniel Pedrosa hanno 26 anni, Ben Spies 27 e Jorge Lorenzo 24 ma insomma... a Motegi hanno debuttato due giapponesi over-40 e un australiano (Damien Cudlin) al posto di Capirossi, che di anni ne ha più o meno una trentina. Fra i protagonisti della stagione un mucchio di trentenni-e-più, a cominciare da Capirossi stesso (38), Colin Edwards (37), De Punyet, Hayden e Aoyama (31), Valentino (32). E in SBK ha vinto Checa (39) lottando con Biaggi (40) e Melandri (30 scarsi). E Troy Corser (40) ha fatto la sua figura, e più di qualcuno è convinto che se volesse, Bayliss (43) farebbe ancora il bello e il cattivo tempo...
Insomma, il motociclismo è davvero un paese per vecchi?