Proverò a scrivere qualche pensiero sparso su questo 6 Nazioni.
È indubbiamente, secondo me, il più bel torneo del pianeta e lo sport che più mi appassiona; eppure negli ultimi anni, rinchiuso nella mia trincea cercando qualcosa tra le nazionali giovanili che desse speranza, lentamente me ne sono sentito un po' estraneo.
L'ho sempre seguito, intendiamoci, ogni partita, ogni imbarcata, ogni spiegazione del perché ancora fosse trasmesso e/o fatto.
Ma lentamente stavo pensando che oramai il ritardo accumulato dalle altre fosse talmente difficile (per una svariata serie di motivi che sarebbero lunghi da enunciare e ancora più difficili da risolvere nel pratico) da colmare che tanto valesse aggrapparsi a qualche meta o qualche spiraglio di gioco più che a una vera e propria rinascita.
Siamo lontani dall'affermazione del rugby in Italia, però, non c'è mai stato un orizzonte talmente vicino da poterlo praticamente vedere.
Nei primi anni 2000, quando andava di moda guardare il rugby, avevamo una nazionale forte, ma esperta, basata su una o due individualità di livello mondiale e una mischia impareggiabile in alcune occasioni. E, sotto, il vuoto cosmico riempito da una retorica nauseabonda di valori, birra, terzi tempi e tutte cose che hanno riempito le prime pagine dei quotidiani e tifosi che sono stati altrettanto celeri ad utilizzarli, prima, come difesa dalle GIUSTE critiche e, poi, ad abbandonare tanto il rugby quanto la nazionale.
Da qualche anno andavo ripetendo (avendo visto tutti i tornei U20 e a volte u18 da quando li trasmettono su una qualunque piattaforma online) che qualcosa di nuovo stava arrivando.
Che erano diversi anni che qualcosa di nuovo stava bollendo.
Tutto parte dal talento di giocatori giovani, ma questo talento va coltivato e abbiamo ancora molta strada da fare, abbiamo un'età media bassa e dei margini di crescita che ancora non sono chiari, seppure siano evidenti.
Abbiamo trovato una vena aurea che parte dalla nostra attuale u18 e arriva a una nazionale maggiore il cui capitano ha 25 anni corroborata dai risultati che da almeno 4 anni, si stavano accumulando nelle giovanili.
L' Italia di questo 6 Nazioni non solo vince quando le altre giocano male, ma vince anche quando le altre la sfidano giocando bene, come con la Scozia.
Quello che questa Italia deve fare è capire che in alcune partite è la favorita o lo sarà e in quelle occasioni deve avere la fredda compostezza che ha tenuto per 78 minuti a Cardiff.
Partire da sfavoriti, dare il fritto, ricevere qualche pacca sulla spalla per il coraggio è "facile", ora, archiviato questo torneo, devi dare continuità ai test match successivi nell'emisfero sud e devi confermare questo torneo con il prossimo migliorando la posizione.
Abbiamo a lungo atteso le fondamenta, ora le abbiamo, non bisogna scambiarle per il palazzo.