E intanto ci si avvicina alle due partite che, secondo me, tutto lo staff aveva messo nel mirino.
La Scozia in casa e il Galles a Cardiff.
Quesada ha annunciato ieri la formazione e, all' ala, esordisce dal primo minuto Louis Lynagh. Che, più o meno, è come se nella nazionale di basket un giorno esordisse Mario Jordan, figlio di Michael Jordan oppure Piero Bird figlio di Larry. Il papà di Louis, Michael, ha fatto la storia del rugby mondiale e australiano. La mamma no, la mamma ha solo, almeno per quello che ci riguarda, il merito di essere trevigiana. Quindi il bimbo che a 23 anni ha già vinto un campionato d'Inghilterra da protagonista, al momento di scegliere per quale nazionale giocare, tra Italia, Australia e Inghilterra (dove è cresciuto), alla fine ha scelto di giocare per la nazionale italiana (oltre ad aver firmato per la Benetton treviso). Le ragioni, magari, non saranno delle più sentimentali ma, dopo una convocazione senza scendere in campo con l'Inghilterra, alla fine ha scelto l'Italia e a noi fa piacere cosi. Perché il ragazzo e forte. Forte veramente. E si va ad aggiungere a una batteria di 3/4 che comincia a diventare una batteria di 3/4 di livello alto. Fosse possibile viaggiare nel tempo e avessimo la possibilità di prendere qualcuno del nostro pacchetto di mischia degli anni 2000, tre a caso, Castrogiovanni, Perugini e Ongaro, con Sergione Parisse a 8, probabilmente avremmo una nazionale capace di vincere il torneo. Ma non funziona cosi e allora restiamo a oggi. Che comunque anche li davanti siamo attrezzati per non fare figure barbine. Quesada conferma Ross Vintcent, nome sudafricano ma arrivato presto in Italia e già presente con la nazionale Under 20. Anche lui fa fuoco e fiamme in Inghilterra. Rientra anche Negri, il nostro miglior impact player e il fratello minore dei Cannone torna in panchina. La formazione che presenta Gonzalo Quesada è un'ottima formazione, con Menoncello a primo centro (secondo me lo stanno puntando le grandi squadre europee). Incontriamo, appunto, la Scozia, che se non gli avessero rubato una meta contro la Francia sarebbe ancora in lotta per il grande slam. Hanno vinto contro gli Inglesi e contro i Gallesi. Sono forti. Ma giochiamo a Roma, con lo stadio Olimpico che risulta completo (15mila scozzesi previsti su 65mila spettatori). In fondo, anche se sono forti, non gliel'abbiamo mai regalata la partita contro di noi. Lo scorso anno, risultato bugiardo, avremmo potuto vincere noi a Murrayfield. I loro spauracchi sono due, Finn Russel, fantastico distributore di palloni con ogni parte del corpo e Van Der Merwe, implacabile finnisseur che con una tripletta a Twickenham ha smontato il XV della rosa come pupazzetti di pongo. Da loro verrà il pericolo maggiore. Ma se Russell ha la giornata storta il meccanismo s'inceppa e possiamo dire la nostra. Sono convinto che Quesada, questa partita, l'ha puntata sin dall'inizio. Ci arriviamo abbastanza su di morale (ma non troppo per il palo di Garbisi), ci arriviamo soprattutto con una buona tenuta fisica e con una rosa di giocatori da cui il selezionatore ha scelto con cura per preservare le forze. Dobbiamo ripetere le ottime prove in difesa che abbiamo fatto nelle prime tre partite e poi punirli con i nostri siluri (Capuozzo/Menoncello/Ioane e appunto Lynagh).
Personalmente ci credo, poi magari sbaglio, ma io ci credo parecchio.
Se giochiamo bene ce la giochiamo.