Al di la dell'aspetto sportivo della sfida...
Ma sgarbozza ... lo fanno parlare ancora? Ma che senso ha?
Concordo con chi parlava dei miglioramenti del ciclismo Rai. Soprattutto ritengo Pancani meglio di Bulbarelli ... se non altro per la sua terzietà ed imparzialità.
Ricordo negli anni passati salmi di beatificazione per Bruseghin, Cunego e il delfino di Bibione assolutamente fuori luogo ... soprattutto come tempistica.
Sul roster:
Ci si deve rassegnare al fatto che il Tour sia molto più importante del Giro e che il ciclismo si sposta sempre di più verso gli States e l'Inghilterra. Giustamente, oggi, Adorni rilevava come dieci anni fa di squadre italiane inserite nel pro tour ce ne fossere otto e oggi soltanto due.
In Italia evidentemente oltre ai soldi manca anche l'organizzazione e la pianificazione.
Negli anni 90 ogni anno usciva qualche italiano forte per i giri, forte per le classiche, le volate erano a nostro appannaggio.
Oggi chi ci rimane: forse Nibali per i grandi giri, in volata Petacchi non è più quello di una volta. Sulle classiche meglio sorvolare. Forse è arrivata l'ora di rimboccarsi le maniche.
appena vedo sgarbozza cambio canale, mamma mia che essere inutile... davvero non si spiega per quale motivo lo tengano... forse perché fa folklore, con quella sua parlata mezza ciociara e mezza analfabeta, o forse per motivi di solidarietà, magari la famiglia è bisognosa e invece di organizzare uno sgarbozzathon ogni anno preferiscono tenerlo al giro a fargli sparare quella montagna di cazzate insulse che spara ogni giorno... boh, davvero non si spiega.
per quanto riguarda il roster, aggiungo che dalla metà degli anni 80 sono cominciate a cambiare anche le coordinate geografiche dei vivai ciclistici mondiali: fino a trent'anni fa il ciclismo era dominato da 4 nazioni, principalmente: italia, francia, belgio, olanda. c'era qualche svizzero ogni tanto. qualche tedesco, un paio di britannici, ma il quadrilatero forte era quello.
poi sono arrivati gli americani, anni '80, la spagna anni 90, l'australia nel 2000, senza dimenticare russia, ex repubbliche sovietiche ed est europeo...
nel frattempo i francesi sono scomparsi, a momenti non vincono più manco nel campionato nazionale. belgi idem, a parte qualche singolo fuoriclasse che ogni tanto ancora scappa fuori (museeuw, boonen), gli olandesi non pervenuti.
l'unica vecchia "scuola", se così vogliamo chiamarla, in grado di resistere all'invasione del resto del mondo e di restare competitiva non soltanto grazie a singoli atleti ma proprio come "movimento" è la nostra.
l'unico panorama ciclistico nazionale, tra le grandi potenze del passato, che anche in questi primi anni del 21simo secolo è stato in grado di esprimere gente capace di vincere dappertutto, grandi giri (in italia, principalmente), grandi classiche, campionati mondiali, e su tutti i tipi di percorsi, dalle montagne alle grandi volate di gruppo.
magari quest'anno siamo un po' indietro con gli obiettivi, forse è un anno di transizione, che sopraggiunge nel momento in cui ancora non si distinguono all'orizzonte quali saranno i protagonisti del prossimo decennio, mentre i cosidetti grandi cominciano ad avere problemi di anagrafe... o forse è soltanto il lento, fisiologico, naturale declino che ha colpito anche le altre nazioni leader del XX secolo...