Italia - Australia

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Re:Italia - Australia
« Risposta #20 il: 26 Nov 2012, 07:49 »
Sinceramente non credo esista una formula magica. E soprattutto non é una questione di nazionalità del CT.
Esiste un movimento che sta riempiendo le scuole di rugby, che grazie all'ingresso in Celtic permette ai migliori giocatori italiani di confrontarsi ogni settimana con i migliori giocatori mondiali e quindi di non dover fare il tirocinio solo in nazionale.
Esiste un movimento che si sta affrancando anche da quel provincialismo veneto per il quale sembra che il rugby in Italia sia possibile soltanto tra il Brenta e l'Adige.

La strada é lunga ma la direzione mi sembra quella giusta.

Nesta idolo

Nesta idolo

Re:Italia - Australia
« Risposta #21 il: 26 Nov 2012, 18:44 »
Allora, non ho mai detto che gli altri allenatori non abbiano fatto crescere il movimento azzurro... Ci mancherebbe altro. Mi sembrava anche superfluo evidenziarlo. Lo stesso vale per l'entrata in Celtic League delle Zebre, la squadra federale e della Benetton, per non parlare dell'accademia di Tirrenia.
Berbizier ha fatto un grande lavoro dando all'Italia un gioco più fantasioso consolidando la mischia come punto di forza oltre che naturalmente sviluppare tanti giocatori che sono tutt'ora i cardini di questa squadra.
Mallet ha dato una mentalità difensiva, facendo crescere la touche ma tralasciando il gioco offensivo.
Dando troppo spazio a oriundi di non eccelsa qualità.
Brunel vuole un' Italia propositiva, deve saper imporsi soprattutto alla mano, giocare più con i trequarti e la sta rinnovando anche grazie alle egregie iniziative che ha portato avanti la Federugby insieme ai commissari tecnici.
Secondo me, per crescere come nazionale dobbiamo prender spunto dalla Francia.
 

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