Ventisei anni, tedesco.
Nato come velocista puro sin da ragazzino, addirittura un anno gli fecero fare la spalla al compagno di squadra Marcel Kittel l'ultimo uomo a tirarlo nelle volate... Negli anni recenti uno dei pochi a battersela con Cavendish, Greipel, Kristoff e gli altri mostri dello sprint, John Degenkolb sta dimostrando da un po' di tempo che, con una squadra di buon livello alle spalle (la Giant-Alpecin del 2015) riesce a farsi valere là dove davvero non te lo aspetteresti mai.
Già nel 2014 vinceva la Gand-Wevelgem e la maglia a punti nella Vuelta Spagnola, ha continuato a Marzo del 2015 vincendo alla grande la Sanremo. Roba "sua", roba da velocisti, è sbucato dal nulla nella volata super-ricca di Viale Roma (dove onestamente Mark Cavendish ha un po' esagerato, partendo troppo troppo presto), precedendo Kristoff, Matthews e Sagan (e scusate se è poco).
Ma poi, un mese dopo è andato a trionfare veramente da padrone nella corsa più dura di tutte: la Paris-Roubaix! Quella dove di solito quelli che arrivano sono gente forzuta, grossi, robusti, veri leoni come Cancellara, Muussew, Roger de Vlaeminck, Moser, Backstedt, Boonen... Ecco, Tom Boonen. Il percorso sportivo di Degenkolb mi ricorda molto la carriera del belga. Anche lui partito "solo" come velocista e poi esploso a livelli massimi, fino a vincere il Titolo Mondiale.
Ieri Degenkolb se n'è rimasto col gruppetto dei migliori, sempre. Per tutta la gara si è mantenuto nelle prime venti posizioni, vigilando e guardando lontano. Poi, ai meno 25, è andato DA SOLO (un suo compagno, De Becker mi pare, l'ha aiutato ma solo per un paio di km) i due fuggitivi che avevano aperto un vantaggio di una ventina di secondi. Mica due cosette, Van Avermaat e Yves Lampaert! Li ha presi, li ha superati e ha continuato a tirare, aiutato (solo un poco) solo dal primo.
Poi ha pensato bene di starsene buono ("questi me li faccio in volata!") addirittura si è fatto raggiungere da altri tre inseguitori, fra cui Lars Boom, pericolosissimo, e dentro al velodromo di Roubaix li ha piantati tutti, di brutto, con una volata perentoria, mostruosa, davvero un altro livello. In una inquadratura frontale, si vedeva chiaramente il suo telaio flettere e la ruota posteriore alzarsi sul cemento della pista, sotto la spinta furente delle sue gambe.
Magnifico. Magnifico davvero. Credo che questo diventerà un grande, ma grande davvero.