invece Bonfiglio spiega correttamente quanto è successo negli ultimi vent'anni alla Virtus. Nessuna progettualità e gestione basata principalmente sulle risorse disponibili al momento. Anche il cambio dei colori per me va in questa direzione; così, vediamo che succede, magari qualcuno ci casca e travasa dalla sud al palazzetto. Ma figurati. Quello che invece non dice è come questa, ennesima, scomparsa nasconda qualcosa di più, oltre Roma che ha i problemi che sappiamo. Oggi in Italia solo Armani è al passo delle prime 15/20 squadre d'Europa, peraltro con un budget da prima della classe e sono anni che non si qualifica per le top-16. Zanetti (Virtus BO) si può aggiungere, ma se non prende la licenza Eurolega mi sa che dura poco. Le altre sono realtà locali, sempre sul filo. Venezia con Brugnaro che c'è diventato sindaco, Sassari con Sardara ma con risorse limitate. Per non parlare del patrimonio tecnico. La serie A è oggi una lega di espansione dell'Euroleague, con un livello di conseguenza imbarazzante. Cimitero degli elefanti da una parte (giorni fa vedevo Scola e Delfino 78 anni in due dominare ancora in campo, ditemi voi se è una notizia positiva) e incapace di produrre talenti italiani dall'altra (Melli, Polonara, Vitali M tutti espatriati per crescere, infatti ora ci prova pure Flaccadori).
Il basket in questo senso è andato, come molti altri sport del resto e non tornerà più quello degli anni '80, Cantù-Varese ma anche Bancoroma-Stella Azzurra-Eldorado Lazio.
Il problema è che da qui a non molto anche il calcio rischia la stessa fine, con una Champions che attrae soldi e giocatori e i campionati nazionali che si barcamenano, esattamente come si è barcamenato (male) Toti per il suo ventennio.