Non ci crederà nessuno, ma ho giocato ad hockey per cinque anni.
E' una delle cose, in campo sportivo, di cui sono più orgoglioso. Ho iniziato a pattinare dopo i quarant'anni, poi qualche tempo dopo un gruppo di amicolleghi mi ha trascinato a giocare. Mi sono fatto male - "mi sono", non "mi hanno" - enne volte, senza mai farmi male sul serio, anche se ci sono andato molto vicino. Finché si giocava tra amici ci siamo divertiti da matti, come quando si giocava a pallone per strada, poi qualcuno ha deciso che bisognava fare le cose per bene, allenamenti, schemi e palle varie, e cazziatoni se sbagliavi qualcosa. A quel punto abbiamo iniziato a perdere i pezzi, e alla fine anch'io li ho mandati a cagare.
Finché ci siamo divertiti la cosa più bella era correre dietro al disco, la più brutta vestirsi e spogliarsi.
Mi rimane una disinvoltura coi pattini che non avrei mai acquisito. D'inverno, pattinare sui laghi è stupendo, e ben più difficile che sulle piastre. Quest'anno mi è toccato anche saltare sui mucchietti di neve che "sporcavano" il ghiaccio.
Se a Palo interessa, si gioca anche a Roma. Ma bisogna aver iniziato da piccoli, altrimenti è dura.