Personalmente molti avvenimenti, come già nelle ultime due olimpiadi, li seguo su Eurosport. Buono il livello dei commentatori e visione meno italiocentrica: si fa il tifo, ma senza trasformare il tutto in un'orgia patriottica.
A difesa della RAI va detto che il fatto di non utilizzare i canali Raisport è legata alla questione dei diritti televisivi che, come si sa, sono stati acquistati da Sky. La RAI pertanto può trasmettere sì l'evento (clausola posta dal CIO nella cessione dei diritti a SKY per garantire comunque una copertura in chiaro dell'avvenimento nel nostro paese), ma per non più di 200 ore complessive. A Pechino furono 800 le ore trasmesse e sul sito web c'era già un servizio simil Sky con, se ricordo bene, 8 canali di trasmissione in diretta. Inoltre il livello dei commentatori per gli altri sport, almeno quelli più seguiti, non ha nulla a che vedere con il calcio.
Quanto a Sky, l'impegno è notevole, il servizio è complessivamente ottimo. Bravissimi Pietro Nicolodi e Nicola Roggero, ottimi come al solito i commenti di tennis e basket, inascoltabile Caressa (ma è proprio necessario piazzarlo ovunque?). Unica vera pecca (a parte Caressa): proprio perché troppo ampia, l'offerta finisce per essere dispersiva e si finisce inevitabilmente nello zapping (anche per questo preferisco farmi guidare da Eurosport). Ma qui la colpa è dell'organizzazione dei giochi. Non riesco a capire perché, con il numero degli sport ammessi cresciuti a dismisura e con la televisione che ne fa un evento eccezionale, le olimpiadi continuino a concentrarsi in soli quindici giorni come cinquant'anni fa, anziché svilupparsi in tre settimane. Si riuscirebbe a seguire tutto meglio senza dover per forza scegliere tra tantissimi eventi in contemporanea e anche dal punto di vista televisivo la resa sarebbe migliore e meno ansiogena. Sarebbe come se il mondiale di calcio, una volta passato da 16 a 32 squadre, avesse continuato a svilupparsi in 21 giorni come a Messico 70.