Io me la sarei tranquillamente persa la sfida, sfida per modo di dire, tra Musetti e Alcaraz.
La montagna era troppo altra per quello che è oggi Musetti. Anche noiosa se vogliamo. Un piano inclinato inevitabile fin dal riscaldamento. Al momento Musetti è un giocatore da social networks, da instagram. Ha nella racchetta colpi da highlights che si possono anche ritrovare citati in qualche post, ma poi, per vincere le partite servono a poco. Un po' come un calciatore di beachsoccer che segna almeno tre o quattro reti a partita in rovesciata ma se lo metti su un campo di calcio tocca poche volte il pallone.
Sul talento naturale di Musetti mi fido di chi ne parla da anni, ma se esiste questo talento mi sembra abbastanza evidente che c'è bisogno di un reboot quasi totale del giocatore. A partire dal servizio che, a questi livelli, non è presentabile con un tale deficit di potenza. Senza il capitale, a partita, di almeno 3 o 4 ace è impossibile pensare di esistere nel tennis moderno. Anche sulla strategia di gioco mi è sembrato che ci fosse proprio dell'improvvisazione. Grazie ai microfoni messi strategicamente vicini alla tribuna dei coach si è sentito anche chiaramente qualche scambio dai toni forti con il suo angolo.
Intendiamoci, davanti aveva Alcaraz e quindi il risultato ci sta, pero' a parte qualche scambio a inizio secondo set non si è mai avuta la sensazione che qualcosa potesse arrivare per modificare il piano inclinato verso la vittoria tranquilla dello spagnolo. Che secondo me non è stato neanche troppo impeccabile.