Immagino e sono d'accordo però faccio un momento Mister Cavillo:
nel valutare la differenzia motoria tra quelle che arrivano dal minivolley e quelle che iniziano l'attività' sportiva a quell'età bisogna considerare che probabilmente chi ha inizato minivolley a 6 anni GIA' a quell'età (e non si è arreso) aveva un'attitudine motoria superiore alla media.
Questo non per sminuire il ruolo che lo sport (in particolare quelli di squadra con la palla) ha nello sviluppare capacità motorie.
Fermo restando che si tratta di gioco e non di sport, io credo che, sotto il profilo motorio e tecnico, la pallavolo sia uno sport estremamente più complesso e molto meno immediato di altri (devi controllare tutto il corpo, dall'alluce alla postura della testa). E che, proprio per tale motivo, se si anticipa troppo l'inizio, le difficoltà rischiano di scoraggiare ed allontanare, specie se messe a confronto con la "facilità" della pratica altri sport/giochi.
Per dire, fino ai 10/11 anni il divertimento dei bambini nel giocare a calcio o rugby (sport più "elementari", se non altro perché devi coordinare meno parti del corpo) è incommensurabile (certo, questo vale prevalentemente per i maschietti). E, comunque, in attesa che maturino per la pallavolo, nel frattempo la pratica di uno sport "di situazione" - uno sport con la palla - permette di sviluppare quella coordinazione motoria che sarà necessaria se poi si decidesse di fare il salto verso la pallavolo.
Questo, almeno, è il ragionamento che ho fatto con i miei figli (in realtà mosso anche dal desiderio di non condizionarli nella scelta).
Avete entrambi ragione ma vanno fatti alcuni "distinguo".
Intanto differenziare i concetti di "capacita' motoria" e di "abilita' motoria".
Non ve la faccio troppo lunga.
Le capacita' motorie sono le basi su cui costruire le abilita' motorie.
Le capacita' motorie sono in parte genetiche e in parte hanno la loro fase sensibile di crescita fino a 6-7 anni (qualcuno dice 4-5).
Nelle eta' della fanciullezza (dai 6 agli 11 anni) i bambini che praticano sport devono (o dovrebbero) immagazzinare piu' abilita' motorie possibili poiche' e' su quelle che verranno costruite, successivamente, le "capacita' tecniche" (e perche' dall'adolescenza in avanti, l'acquisizione di nuove abilita' motorie diventa sempre difficile a mano a mano che si cresce, fino ad arrivare a zero verso i 16 anni).
Troverete scritto su tutti i manuali di avviamento allo sport la frase
"Il mancato sviluppo della abilità motorie e delle capacità coordinative nel periodo compreso tra i 6 e i 12 anni, è ritenuto una perdita difficilmente colmabile in età successiva."
Quanto piu' ampia e' la base delle abilita' motorie imparate, tanto piu' facile e/o rapido sara' imparare nuovi gesti tecnici quando in futuro si iniziera' a stringere verso la "tecnica fine".
E vale per ogni eta'.
Come diceva Coldilana, dai 13-14 in su si inizia ad entrare nei campionati competitivi e parte la specializzazione della gestualita' sia tecnica sia di ruolo.
Ma se si ha un'ampia base di abilita' motoria, si possono imparare nuove tecniche anche a 40 anni.
Questo perche' le abilita' motorie sono peculiarita' a carattere permanente.
Sport come la pallavolo, proprio per la loro "complessita' motoria" rispetto ad altri, impongono agli istruttori di variare le somministrazioni degli stimoli, in modo da ampliare, attraverso proposte giocose, la base delle abilita' motorie piu' che sia possibile.
Ovviamente il focus, l'obiettivo, deve essere sempre rivolto verso la pallavolo ma non sono assolutamente escluse variazioni sul tema se si pensa possano essere utili
Non sarebbe strano vedere un gruppo di bambini di minivolley giocare a basket, per esempio, o a calcio o a pallamano.
Giochi tipo palla avvelenata o palla prigioniera sono molto piu' gettonati, ovviamente, ma sta alla fantasia e alla programmazione degli allenatori variare gli stimoli in maniera adeguata.
L'eta' dai 6 agli 11 anni e' la piu' delicata in assoluto per la crescita motoria dei ragazzi.
Sport troppo immediati possono essere deleteri perche' portano molti istruttori a specializzare troppo precocemente (penso al portiere nel calcio, ad esempio) o a farsi trasportare dalle immancabili differenze fisiche (e penso ai pivot nel basket: ne ho visti fin troppi di ragazzi che a 8 anni erano gia' 180cm messi sotto canestro a fare nulla tranne prendere il rimbalzo e poi passare la palla) e, di conseguenza, a non allargare la base delle abilita' motorie del ragazzo.
Detto tutto cio', molto, se non moltissimo, dipende dagli istruttori dei singoli sport.