Sei Nazioni 2019

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Offline Lativm88

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Re:Sei Nazioni 2019
« Risposta #60 il: 05 Mar 2019, 21:29 »
Non è esattamente così. Il tennis maschile ha due giocatori nei primi venti e giovani in crescita, la pallavolo ha piazzato quattro squadre nelle semifinali delle coppe europee, lo sci vede Paris dominare nel superG, la scherma va forte come sempre

https://it.wikipedia.org/wiki/Campionato_mondiale_di_scherma_2018#Medagliere

il basket ha finalmente recuperato la qualificazione ai mondiali, nonostante - o grazie al - l'assenza dei nostri in NBA, nel golf un italiano è stato tra i protagonistidel 2018.
Ci sono oscillazioni, speriamo che l'Italia del rugby esca dal periodo nero.


Il basket, finalmente, è riuscito a fare qualcosa di decente, per il resto non commento anche se io mi riferivo a livello di nazionali. Perché per quanto riguarda i club pure la Benetton Treviso di rugby è attualmente seconda in classifica nel suo girone di pro 14.
L'italdonne di rugby è seconda nelsuo sei nazioni e la under 20 è quarta avendo perso quest'anno per la prima volta dopo 4 (o cinque non mi ricordo) successi di fila nel torneo e non pizza e fichi.


Comunque, più in generale, intendevo dire che lo sport italiano vive di saliscendi che in molti casi hanno poco a che fare con la programmazione e molto di più con l'allinearsi degli astri e del conseguente interesse mediatico.

Offline Lativm88

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Re:Sei Nazioni 2019
« Risposta #61 il: 09 Mar 2019, 17:35 »
La Scozia gioca bene e di cuore ma cede ad un Galles lanciatissimo (ma oggi non perfetto) verso un sempre più concreto grande slam.

Tra poco tocca a noi a Londra contro gli inglesi. Sconfitta più che annunciata, ma importante vedere di che portata e come regiremo agli inevitabili momenti di apnea difensiva

Offline Lativm88

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Re:Sei Nazioni 2019
« Risposta #62 il: 09 Mar 2019, 19:53 »
Per paradosso a me l'Italia non è dispiaciuta. Considero sia andata molto meglio, con le rispettive proporzioni in avversario e punteggio, rispetto alla partita con la Scozia.
Certo abbiamo subìto mete davvero soft ma coraggio e gioco, nei nostri limiti, li abbiamo messi in campo.

Ora tocca alla Francia. Loro sono schizofrenici non c'è modo di predire come andrà a finire.
Re:Sei Nazioni 2019
« Risposta #63 il: 09 Mar 2019, 20:04 »
Diciamo che nelle fasi di attacco abbiamo provato a muovere la palla più velocemente e a tentare qualcosa che solitamente vediamo fare agli avversari, ne è la prova la meta di Allan.
Ottimo anche lo stesso Allan nelle trasformazioni.
Di contro, abbiamo subito troppo la fisicità inglese e, purtroppo, abbiamo regalato almeno tre mete, due per errati rilanci di Palazzani.
In più, troppi infortuni ci hanno menomato dei migliori (Cecchinato e Parisse).
Speriamo in un miracolo con la Francia!
Re:Sei Nazioni 2019
« Risposta #64 il: 09 Mar 2019, 21:30 »
Come ho già avuto modo di dire è l'intero sport italiano in fase involutiva e il rugby non fa eccezione.
Sarei curioso, comunque, di prendere la nazionale di calcio attuale e farla giocare SOLO con Francia, Germania, Brasile, Spagna e Argentina per vedere la serie di risultati.

Diciamo che il paragone giusto sarebbe se con Francia Germania Brasile Spagna e Argentina ci giocasse il Frosinone.
Lo sport italiano sarà pure tutto in fase involutiva, ma uno sport come il rugby dove l'Italia perde SEMPRE faccio fatica a trovarlo.
Poi per carità, mai stato nazionalista e dell'Italia me ne frega il giusto, però forse visti i risultati sto sport andrebbe un attimo ridimensionato.
Non è un flame eh, massimo rispetto per voi che amate il rugby, però i numeri sono sotto gli occhi di tutti.
Poi se mi dite che non è importante vincere, allora è un'esibizione e non è uno sport però.
Re:Sei Nazioni 2019
« Risposta #65 il: 10 Mar 2019, 00:35 »
Diciamo che il paragone giusto sarebbe se con Francia Germania Brasile Spagna e Argentina ci giocasse il Frosinone.
Lo sport italiano sarà pure tutto in fase involutiva, ma uno sport come il rugby dove l'Italia perde SEMPRE faccio fatica a trovarlo.
Poi per carità, mai stato nazionalista e dell'Italia me ne frega il giusto, però forse visti i risultati sto sport andrebbe un attimo ridimensionato.
Non è un flame eh, massimo rispetto per voi che amate il rugby, però i numeri sono sotto gli occhi di tutti.
Poi se mi dite che non è importante vincere, allora è un'esibizione e non è uno sport però.
Numeri, risultati, vittorie.
Niente di tutto questo.
Il rugby è qualcosa di viscerale, unico, altro che esibizione.
L'amore per questo sport è giustificato da un gruppo, sfigatissimo, che però non risparmia gambe e braccia in ogni occasione scenda in campo.
Per capirlo invito a paragonarlo ai peggiori anni della nostra Lazio, sull'orlo della C, che nonostante tutto raccoglieva un'enormità di tifosi, al di là del risultato, al di là della categoria.
Per chi volesse approfondire questo particolare stato d'animo, invito a vedere il docufilm "Sunderland 'Til I Die", che segue la squadra inglese del Sunderland durante la stagione calcistica 2017-18 e il tentativo di recupero dopo la retrocessione dalla Premier League.
Solo passione :since
Re:Sei Nazioni 2019
« Risposta #66 il: 10 Mar 2019, 02:39 »
Però il paragone con la Lazio degli anni 80' secondo me non calza molto.
Sapevamo che quello sarebbe stato un periodo particolare, una parentesi drammatica che poteva anche portarci alla catastrofe, ma sarebbe comunque rimasta una parentesi all'interno di una storia solida, fatta di serie a come norma e trofei sparsi nel corso degli anni.
L'Italia nel rugby nasce cenerentola e quella rimane, almeno fino a oggi.
E anzi mi pare sia anche in pesante involuzione, che qualche anno fa qualche partita per sbaglio la vinceva.

Poi quando scrivi :

Il rugby è qualcosa di viscerale, unico, altro che esibizione.

io ammetto che proprio non lo capisco cos'è che vi fa tanto entusiasmare anche nella sconfitta, però oh, a ognuno il suo.
Abitando vicino allo stadio vedo sempre gente contenta che si abbraccia, beve, canta, balla ai dj set alla palla quindi bella pe'voi, dove c'è gioia non possono esserci critiche.
Però a sto punto potremmo direttamente fare un festival musicale o un rave e sarebbe lo stesso no?  :beer:
Re:Sei Nazioni 2019
« Risposta #67 il: 10 Mar 2019, 09:42 »
Diciamo che il paragone giusto sarebbe se con Francia Germania Brasile Spagna e Argentina ci giocasse il Frosinone.
Lo sport italiano sarà pure tutto in fase involutiva, ma uno sport come il rugby dove l'Italia perde SEMPRE faccio fatica a trovarlo.
Poi per carità, mai stato nazionalista e dell'Italia me ne frega il giusto, però forse visti i risultati sto sport andrebbe un attimo ridimensionato.
Non è un flame eh, massimo rispetto per voi che amate il rugby, però i numeri sono sotto gli occhi di tutti.
Poi se mi dite che non è importante vincere, allora è un'esibizione e non è uno sport però.

Il rugby é uno sport complesso in cui modificare gli equilibri é titanico. E' uno sport in cui il concetto di squadra é talmente preponderante che non basta un fenomeno in rosa per vincere. Nel 1986 a Maradona bastarono 10 onesti mestieranti per vincere un mondiale. Nel rugby é impossibile. Anche tecnicamente. Non ne basterebbero nemmeno 5 su 15. Perderesti comunque.
E' proprio una ragione insita nel gioco legata anche all'assurdo logico che il pallone lo puoi passare solo indietro. Quindi se tu prendi il pallone e da solo ti fai 99 metri passando attraverso 14 avversari e l'ultimo ti placca a un metro dalla linea di meta non puoi lanciare il pallone, quell'ultimo metro dovrà farlo un tuo compagno. Per forza. Senno' é stato tutto inutile. E riparti praticamente da zero. Perché sei obbligato a lasciare il pallone al suo destino. Non puoi tenerlo per te. Non é tuo. Nel rugby si dice, con una azzeccata metafora, che il pallone deve essere sempre vivo. Non lo puoi nascondere.
Questo implica che il rugby, molto più che in tutti gli altri sport di squadra, la possibilità che Davide batta Golia é estremamente complicato. Nel calcio la prima squadra mondiale ha la possibilità di perdere con la quarantesima. Anche nel basket può accadere che la nazionale USA di Iverson e Anthony perda con l'Italia di Soragna e Rombaldoni. Un giorno puo' capitare che Paola Magoni vinca la sua unica gara a livello mondiale quando é in palio la medaglia d'oro olimpica di slalom speciale.
Nel rugby il Belgio non batterà mai la Nuova Zelanda. Anche se sembra che sia una violenta gazzarra nel fango il rugby é tutto tranne che casuale. Nulla é lasciato al caso. Nelle squadre professionistiche, per fare un esempio, si studiano almeno 30 maniere diverse di lanciare la touche.
A questo si aggiunge il fatto che nel rugby é impossibile fare melina, o togliere il piede. Quindi anche le sconfitte si possono misurare. Nessuna squadra puo' perdere tempo, per la stessa ragione che il pallone non puoi lanciarlo, ma devi portarlo avanti tu o uno dei tuoi compagni. E che davanti tu abbia un belga o un maori quello avrà come obiettivo di placcarti e toglierti il pallone. Quindi devi continuare a giocare. Il che determina che se una squadra ti può mettere 100 punti te li mette. Non puo' avere pietà. Perché tu non l'avresti. E quindi anche le sconfitte hanno una loro scala di misurazione.
Nel 2007 la Nuova Zelanda sconfisse il Portogallo 108 a 13. Agli occhi di un profano é una sconfitta che avrebbe suscitato vergogna e riprovazioni nei confronti dei portoghesi che invece si abbracciarono felici negli spogliatoi perché avevano segnato una meta ai tutti neri. Sembra un dettaglio, ma la forza del rugby non é nella birra, nel fango, nello scontro fisico. Ma nel fatto che ci sono migliaia di modi di perdere una partita. E alcuni ti lasciano una soddisfazione dentro che é difficile da capire.
l'Italia é messa un po' meglio del Belgio, ma sia mo sempre indietro. Eppure le condizioni ci sono.
A mio avviso il buon metodo per crescere é stato scelto con troppo ritardo ma i suoi frutti stanno vedendosi. E' evidente che i nostri 60mila tessarati possono poco nei confronti dei 2milioni di tesserati della federazione francese, per esempio (tra cui ci sarei anch'io ma é un dettaglio...).

Offline Tarallo

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Re:Sei Nazioni 2019
« Risposta #68 il: 10 Mar 2019, 09:58 »
Le caratteristiche del rugby che lo rendono speciale le spiega bene italic, e dal punto di vista dello svolgimento del gioco (che per me è l'unica cosa che conta) è verissimo quello che dice sul fatto che dovendo sempre spingere, proprio a causa delle regole, è uno sport implacabile da questo punto di vista. Ben spiegato, da profano.
Ma su quella del fuoriclasse la bevo un po' meno. I fuoriclasse esistono, e non credo siano stati creati ad arte per fare marketing del rugby o perché tutti hanno bisogno di eroi, altrimenti tutta questa nobiltà d'animo è persa. Gli Wilkinson, O'Driscoll, Dan Carter, Lomu, Habana, James Robinson, Gareth Edwards, David Campese non li ho inventati certo io.
Il che fa tornare a qualche commento di ks, che sottolinea come il rugby magari si è speciale ma si piace così tanto per il fatto di essere speciale che crea miti di unicità che non esistono, laddove forse ce ne sono abbastanza di veri. E di conseguenza va un po' sul cazzo.
Re:Sei Nazioni 2019
« Risposta #69 il: 10 Mar 2019, 10:36 »
Ma su quella del fuoriclasse la bevo un po' meno. I fuoriclasse esistono, e non credo siano stati creati ad arte per fare marketing del rugby o perché tutti hanno bisogno di eroi, altrimenti tutta questa nobiltà d'animo è persa. Gli Wilkinson, O'Driscoll, Dan Carter, Lomu, Habana, James Robinson, Gareth Edwards, David Campese non li ho inventati certo io.

Pero' io non ho scritto che non esistono. Ho scritto che non bastano da soli. I giocatori che hai citato hanno esaltato il loro genio in squadre che erano composte da giocatori di livello stratosferico.
David Campese giocava assieme a Nick Farr Jones e a John Eales*, O'Driscoll aveva O'gara, Stringer, Humphreys e altri. Non erano soli.
Jonah Lomu giocava assieme a giocatori che hanno fatto la storia di questo sport. Giocava in una Nuova Zelanda che, probabilmente é stata la più forte della storia in cui giocava, per esempio, Zinzan Brooke, uno dei terza centro più forti della storia (e che per un anno ha giocato nella Lazio Rugby).
Ed é un caso a parte. Lui é stato la prima vera grande superstar di questo sport. E lo ha rivoluzionato.
Perché é stato il primo giocatore che aveva un fisico da pilone ma correva come un'ala. Ha sovvertito tutto quello che era stato il rugby finora. I grandi e grossi davanti, i piccoletti dietro a correre veloci.
Vorrei avanzare un paragone che gli esperti del tennis mi perdoneranno ma Jonah Lomu é stato per il rugby quello che é stato Ivan Lendl per il tennis. Aldilà delle vittorie Ivan Lendl ha modificato l'approccio al tennis rendendolo una sport più fisico, più muscolare, trasformandolo da uno sport di fioretto in uno sport di sciabola (concetto che lessi nella biografia di MCEnroe, quindi nel caso é colpa sua... :) ). C'é stato un prima e un dopo. Il che puo' essere letto sia in senso positivo che negativo. Da una parte si é persa una parte della poesia dall'altra si é guadagnato in velocità é dinamismo. Oggi ci sono piloni di 120 kg che corrono i 100 in 11", o meglio corrono 15/30 metri alla velocità di un centometrista e tanto basta. Poi ci sarà qualcun altro che recupererà il pallone. Ieri la partita tra Italia e Inghilterra, in fondo ne é stato un esempio. Gli inglesi erano dei culturisti che giocano a rugby, mediamente più degli azzurri ci sono passati sopra col pallone in mano. E' un po' il marchio di fabbrica di Eddie Jones, il loro coach.
Se vogliamo, dall'altra parte un problema che il rugby, questo rugby fisico e potente, deve affrontare prima di subito é quello della salvaguardia dell'incolumità dei giocatori. Non bastano i protocolli commozione che subiscono alcuni giocatori durante le partite quando sono corretti a uscire per 10 minuti a verificare che sono a posto. E' sempre più frequente il caso di giocatori con problemi neurologici dopo la fine della loro carriera e alcuni, anche durante. Ad esempio Pat Lambie, mediano di apertura degli Springbocks che a 26 anni ha smesso consigliato dai medici.
Insomma, alla fine é anche un serpente che si morde la coda.

Altro discorso, e qui si potrebbe andare per le lunghe, é anche il lato snob del rugby.
Che esiste.

* John Eales sapeva fare tutto, é stato probabilmente l'unico seconda linea (gli spilungoni che saltano in touche) che correva, saltava e soprattutto trasformava anche col piede.
Era chiamato Mr Nobody perché Nobody is perfect.

Offline Tarallo

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Re:Sei Nazioni 2019
« Risposta #70 il: 10 Mar 2019, 11:28 »
Si vabbè però anche la storia che nel calcio vinci da solo è fantasia. Se vogliamo dirci che Maradona ha vinto la coppa del mondo da solo (giocava nell'Argentina, non nel Luxembourg - chiedi a Giggs, Bale o George Best quanto sia facile vincere da soli) e la formazione di quel Napoli oggi spaccherebbe il culo a tutta la seria A nessuno escluso SENZA Maradona.

Ripeto, da fuori l'impressione che ve la cantate e ve la sonate è forte, e lo fanno anche altri, se vi consola. Prova a parlare con appassionati di golf e dopo 6 minuti gli hai infilato il putter nel culo anche se, come a me, il golf dovesse piacerti.

Offline Lativm88

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Re:Sei Nazioni 2019
« Risposta #71 il: 10 Mar 2019, 17:46 »
Tutti gli sport di squadra non possono reggersi esclusivamente sulle giocate individuali, questo mi pare abbastanza ovvio.

Semplicemente ci sono sport che lo consentono ancora meno di altri.

Quello che, per me, rende "speciale" il rugby è l'enfatizzazione dell'aspetto di squadra, del non poter mimare/simulare/fingere praticamente nulla.

Ps. non è vero che potremmo paragonare l'Italia al Frosinone, perché fuori dal sei nazioni vinciamo facile con tutte e ce la giochiamo con le tradizionali squadre del pacifico.

PPS. è chiaro che a livello di professionismo tu devi inseguire il risultato, ma questo è un discorso che non si applica al tifoso che va a vedere lo sport che gli piace ed è bella pe lui sì!
Re:Sei Nazioni 2019
« Risposta #72 il: 10 Mar 2019, 19:12 »
Tutti gli sport di squadra non possono reggersi esclusivamente sulle giocate individuali, questo mi pare abbastanza ovvio.

Semplicemente ci sono sport che lo consentono ancora meno di altri.

Quello che, per me, rende "speciale" il rugby è l'enfatizzazione dell'aspetto di squadra, del non poter mimare/simulare/fingere praticamente nulla.

Perchè scusa nel volley che puoi simulare?
E nel basket?
E mi sfugge il perchè il calcio sia meno sport di squadra, nonostante IB ci abbia provato non l'ho capito.
Secondo me nel calcio si tende a mitizzare l'individualitá del campione, ma a conti fatti nella realtá la squadra conta sempre molto di piú.

Offline Lativm88

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Re:Sei Nazioni 2019
« Risposta #73 il: 10 Mar 2019, 19:57 »
Perchè scusa nel volley che puoi simulare?
E nel basket?
E mi sfugge il perchè il calcio sia meno sport di squadra, nonostante IB ci abbia provato non l'ho capito.
Secondo me nel calcio si tende a mitizzare l'individualitá del campione, ma a conti fatti nella realtá la squadra conta sempre molto di piú.

Sì, no, forse. E anche chissenefrega  :=)) io stavo parlando di ciò che rende, per me, questo  sport il più affascinante in assoluto.
Mi piace affrontare col corpo l'avversario che sia più grande o più piccolo, mi piace non poter passare il pallone in avanti e mi piace sapere che i miei compagni non lasceranno che io venga calpestato.
Non ho mai fatto nessuna scala di importanza di sport, non mi interessa farla, ma ho la mia preferenza.
Oltretutto siamo sempre OT su sto topic  :beer:

Tornando in tema, sperando di restare in tema, la Francia ha fatto una partita abbastanza scadente in Irlanda vedremo se con noi sarà una partita equilibrata
Re:Sei Nazioni 2019
« Risposta #74 il: 10 Mar 2019, 20:17 »
E mi sfugge il perchè il calcio sia meno sport di squadra, nonostante IB ci abbia provato non l'ho capito.

Comecapita spesso la discussione prende un abbrivio estremizzante, in quello che scrivo non c'é un giudizio di favore o di sport migliore o peggiore. Non c'é una classifica a chi ce l'ha più lungo  :). Estremizzare é sempre complicato, non volevo ridurre il calcio, volevo parlare del ruolo del collettivo del rugby. E' evidente che in ogni gioco di squadra il collettivo ha la sua importanza.
Qualsiasi sport.
Pero' ci sono sport in cui la presenza di un fuoriclasse, all'interno di un collettivo, puo' cambiare gli equilibri di una partita, o di un campionato del mondo con minore o maggiore efficacia.
Nery Pumpido, José Luis Brown, José Luis Cuciuffo, Oscar Ruggeri, Julio Olarticoechea, Ricardo Giusti, Sergio Batista, Jorge Burruchaga, Héctor Enrique, Jorge Valdano.
A questo collettivo se non aggiungi Maradona é difficile che porta a casa la coppa del mondo 1986. Probabilmente neanche arriva lontano.
E' Diego Maradona che sublima il tutto in alcune azioni che sono restate nella storia del calcio mondiale. Anticipo la risposta, gli altri non erano pippe, erano onesti giocatori, di cui nessuno, a parte la loro partecipazione a quel mondiale ha fatto la storia del calcio mondiale. Dovevano fare il loro dovere perché poi c'era Diego che, praticamente da solo, risolveva i quarti con l'Inghilterra e la semifinale col Belgio.
Questo nel rugby é praticamente impossibile. Perché il gioco di squadra é tutto. Praticamente tutto.
E questo non vuol dire che é uno sport migliore o peggiore.

Re:Sei Nazioni 2019
« Risposta #75 il: 10 Mar 2019, 23:58 »
Sì, no, forse. E anche chissenefrega  :=)) io stavo parlando di ciò che rende, per me, questo  sport il più affascinante in assoluto.
Mi piace affrontare col corpo l'avversario che sia più grande o più piccolo, mi piace non poter passare il pallone in avanti e mi piace sapere che i miei compagni non lasceranno che io venga calpestato.

Ma tu lo pratichi il rugby?
No perchè secondo me deve essere molto divertente da praticare, mi sfugge il divertimento di seguirlo.
Re:Sei Nazioni 2019
« Risposta #76 il: 11 Mar 2019, 00:04 »
Ib due cose:

1 stai citando il giocatore piu forte di tutti i tempi, un fenomeno irripetibile e ineguagliabile ( non me parlate di cr7 o di messi, non scherziamo proprio ).

2 se nel rugby passi la palla a uno superveloce bravissimo a dribblare che si fa x metri sgusciando via come un'anguilla e fa meta non è la stessa cosa del campione di calcio che fa gol con azioni e tiri eccezionali?

Offline Lativm88

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Re:Sei Nazioni 2019
« Risposta #77 il: 11 Mar 2019, 00:22 »
Ma tu lo pratichi il rugby?
No perchè secondo me deve essere molto divertente da praticare, mi sfugge il divertimento di seguirlo.

Sì e di conseguenza mi piace anche seguirlo.

Offline Lativm88

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Re:Sei Nazioni 2019
« Risposta #78 il: 11 Mar 2019, 00:33 »
Ib due cose:

1 stai citando il giocatore piu forte di tutti i tempi, un fenomeno irripetibile e ineguagliabile ( non me parlate di cr7 o di messi, non scherziamo proprio ).

2 se nel rugby passi la palla a uno superveloce bravissimo a dribblare che si fa x metri sgusciando via come un'anguilla e fa meta non è la stessa cosa del campione di calcio che fa gol con azioni e tiri eccezionali?

La differenza sta nel fatto, come ha detto italic, che puoi anche passare in vantaggio con la giocata del campione, ma una meta a zero non vuol dire assolutamente nulla.
Non puoi fare melina dopo essere passato in vantaggio o sperare che gli altri siano sfortunati nelle conclusioni.

Se loro sono più forti prima o poi ti recuperano, tanto più che su 15 uno degli avversari, prima o poi, te lo butta giù il campione e dovrai fare affidamento sui 14 restanti.

Questo non vuol dire che una squadra più scarsa non possa batterne una più forte ma la differenza deve essere fatta dal collettivo (nel bene per i primi, nel male per i secondi)


Aggiungo: è uno sport dove, rispetto a molti altri, ci si stanca di più a stare in difesa che in attacco, perché i placcaggi sono dispendiosi, quindi se passi tutto il tempo in difesa ad un certo punto cedi fisicamente.
Re:Sei Nazioni 2019
« Risposta #79 il: 11 Mar 2019, 08:51 »
2 se nel rugby passi la palla a uno superveloce bravissimo a dribblare che si fa x metri sgusciando via come un'anguilla e fa meta non è la stessa cosa del campione di calcio che fa gol con azioni e tiri eccezionali?

Puo' capitare, ma spesso é il risultato di un lavoro di gruppo degli altri giocatori che hanno "consumato" la difesa avversaria.
Il rugby, in difesa, é spesso la chiusura degli spazi dove, appunto, possono passare i giocatori. Molto spesso, da spettatore, puo' sembrare abbastanza noioso la ripetizione di pick and go, ovvero di prime linee che, in attacco, prendono il pallone da una mischia e vanno al contatto con la difesa, magari solo pr un metro. Ma sul piano del gioco é fondamentale, perché serve a usurarla.
A "consumare" appunto difensori. Fino a che non si aprono "porte" dove un trequarti (spesso il piccoletto veloce prima dell'arrivo di Lomu) si infila e corre verso la linea di meta.
Il paradosso del rugby, a mio avviso, é che é uno sport dall'aspetto estremamente duro, di contatto, di confronto fisico anche aspro, ma profondamente cerebrale. Di istintivo c'é veramente poco. Quando si gioca si deve sempre riflettere e calcolare. Anche quando placchi un gigante di 100 chili che ti viene addosso devi avere tutte le lucine accese, per avere la buona posizione del corpo (senno' puoi farti male), per cercare di farlo cadere dalla parte che consentirebbe a un tuo eventuale compagno di poter recuperare il pallone (perché tu non puoi farlo, anche se é la cosa più naturale che vorresti fare), una volta placcato devi lasciare immediatamente l'avversario, cercare di cadere tu dalla parte giusta, tentare di uscire eventualmente dalla zona di placcaggio per non fare fallo. E poi, se sei sotto una marea umana, aspettare che il pallone sia giocato e quindi ripartire per un altro placcaggio. E' evidente che in tutti gli sport bisogna riflettere, la tattica di gioco esiste nel calcio, nella pallavolo, nell'hockey, nel basket. La differenza del rugby, a mio avviso, é che tutte queste riflessioni le devi fare nel momento in cui il tuo corpo é sollecitato fisicamente ad altissimo livello.
Nel rugby quasi nulla é lasciato al caso. Forse, l'unica cosa che é aleatoria nel rugby é il ribalzo di un pallone ovale.
 

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