A me viene da pensare a quanto sia sfigata la generazione che sta tra i "Fab Three" e Sinner/Alcaraz. Parlo dei vari Medvedev, Zverev, Tsitsipas, Rublev, etc.
Finita la dittatura dei tre (+ Murray e Wawrinka che comunque in carriera hanno raccolto infinitamente di più rispetto ai sopra menzionati), ora si beccano 'sti ragazzini qui + vecchie promesse in stato di grazia.
Dimitrov ha forse subito più del dovuto l'etichetta di "nuovo Federer". Se non ricordo male uscì fuori diciottenne a Rotterdam contro Nadal. Partita persa al terzo, ma che fece intravedere un tennista dal tocco simil rogeriano.
Adesso sembra abbia trovato una certa stabilità, lo vedi anche più libero mentalmente. Vediamo domani, spero sia una bella partita.
Io sulla sfiga della "prima next gen", ovvero dei tennisti nati tra il 96 ed il 2000, non sono così d'accordo. Hanno sì beccato Djokovic e Nadal, ma pur sempre dei Djokovic e Nadal ultratrentenni, inclini, seppur di rado, a concedere qualcosa. Penso, ad esempio, alle due finali perse da Med con Rafa sul cemento, dove in entrambe le occasioni il russo cedette più sul piano nervoso che su quello strettamente tennistico. O ancora, ricordo un suicidio pazzesco di Fritz contro Djokovic a Melbourne 2022 (o 2021?), con il serbo che riuscì a vincere quella partita e successivamente il torneo malgrado un sospetto strappo addominale. E potrei citare altri episodi simili.
Non so, per me i veri sfigati sono i tennisti nati tra l'87 e il 95, che si sono beccati tutti i top 3 all'apice delle rispettive carriere, in un periodo in cui nemmeno i master 1000 mollavano. Tra questa (nutrita) schiera di tennisti "sfortunati" di certo ci rientra Dimitrov, il quale però, ad onor del vero, solo negli ultimi tempi ha deciso di fare dei passi avanti in campo per avvicinarsi alla linea di fondo. Nella sua stessa annata migliore (fino ad oggi), il 2017, il bulgaro comunque spiccava più per le sue straordinarie doti atletiche che per un gioco orientato all'attacco, pur ovviamente dando sempre dimostrazione di una sensibilità con la racchetta innata. Ma ripeto, a Grigor e a quelli come lui, impossibilitati per anni senza alcuna colpa ad ambire ai traguardi massimi del tennis mondiale in virtù della presenza contemporanea dei 3 mostri sacri, la mia massima comprensione