Io non ho detto che domani ce lo fregano ma che, se intravedono la possibilità,hanno le risorse per farlo.
Madrid ha costruito il suo centro in pochissimo tempo, orrendo ma funzionale.
E comunque Roma non ha una struttura adatta al tennis al coperto, perché il palaeur è troppo piccolo, mentre Milano e Torino si.
Già qualcuno ha risposto su Milano, pero' stiamo parlando di un Master1000 che si gioca a maggio. Quindi il concetto di indoor è molto relativo. Non è un eventuale tetto a definire la qualità di un torneo. Tralaltro, va detto, Roma avrebbe tranquillamente le risorse per mettere un tetto al suo centrale. Ma maggio a Roma non è propriamente il mese più piovoso dell'anno. Puo' capitare un giorno, due va. Ma poi finisce. E un torneo, a maggio, si gioca all'aperto. Ai giocatori, a maggio, gli rode di giocare al chiuso. Se segui le interviste, spesso, non amano quando vengono chiusi gli stadi, che sia a Wimbledon o al Roland Garros, perché il rumore della palline risuona, perché le luci artificiali sono fastidiose per alcune situazioni.
E comunque, in questo discorso, tralasci tutta la struttura che c'è dietro. Ovvero altri i vari campi annessi dove giocare le varie partite che, a livello di logistica, valgono circa un milione di volte di più di tutti i palazzetti dello sport della penisola, oltre che di un tetto. Dici che a Milano, cosi, de botto, costruiscono uno stadio del tennis, con almeno 10 000 spettatori, più almeno altri 10 campi annessi, con relative tribune capaci di accogliere altre migliaia di spettatori, il tutto accompagnato da uno spazio capace di accogliere tutto il circo che gira attorno al torneo, villaggio, vips, saloni per conferenze stampa e tutto il resto ? Io penso di no. Ma manco da lontano.
A Parigi stavano togliendo il master1000 a Bercy (che comunque si gioca a fine autunno) perché si, bello il palazzetto di Bercy, ma a parte la partita principale il resto era pessimo. Giocatori costretti ad attraversare Parigi per andare a giocare in campi annessi trovati per caso. Con pochissimi spettatori. E i calendari che portavano a giocare partite anche alle 2 di notte. Con il risultato che Sinner, lo scorso anno, dopo una partita gli ha fatto ciao, come le caprette delle sue montagne, e molti tennisti rinunciavano a venire. Ora sembrano aver trovato la situazione con lo spostamento alla Defense Arena, costruita per il rugby e i concerti, ma che permette di rimediare alle varie carenze strutturali esistenti a Parigi per certi sport. Faranno un campo centrale e poi, spostando e alzando muri effimeri, creeranno altri campi dove far giocare le numerose partite del torneo. A fine ottobre sapremo se funziona.