Colgo l'occasione per buttare lì un po' di miei preferiti del tennis che fu.
Su tutti, Stefan Edberg, il "tacchino freddo". Lo amavo, il suo rovescio era sublime.
Prima di lui c'era stato Ivan Lendl, la molla che mi ha spinto a seguire il tennis per un po'.
Poi naturalmente Agassi, un tornado abbattutosi su un circuito troppo british e ingessato.
Thomas Muster, l'arrotino.
Mai amato Becker, McEnroe, Connors, Courier, non erano il mio stile.
Edberg era il mio idolo assoluto nell'adolescenza.
La migliore prima volée dopo il servizio della storia del tennis (cit. Rino Tommasi).
Assurda quella nell'ultimo game della finale del 1990 a Wimbledon contro Becker.
Dopo di lui mi è piaciuto molto Rafter.
Oggi il tennis è molto diverso.
Atleti più preparati, ritmi diversi, calendari più "opprimenti" , ecc... ma il fascino di certi tipi di giocatori si è un po' perso (Edberg, Mc Enroe, Ivanisevic, ma anche un "gattone" Mecir...).
Ovvio però che la finale di domenica sia stata incredibile, e giocata fra due dei più grandi campioni di sempre.