La Lazio non prende giocatori in prestito secco.
È una sorta di codice d'onore.
Non cresce giocatori altrui.
Non sarebbe utile.
Senza una qualsiasi sorta di garanzia di poterlo acquistare a titolo definitivo prossima stagione non credo Pereira sarebbe quì ora.
Sono d'accordo con te, ES.
E ho difeso/difendo questa strategia con tutti coloro che non l'apprezzano.
("Famose prestà questo, quello e quest'altro. Tanto nun se pagano i cartellini...").
Una squadra di prestiti è una sciagura, se hai l'obiettivo di costruire una "
famiglia" (cit. da Lotito a Luis Alberto, Tare, Luiz Felipe, etc, etc: ci siamo capiti).
La Lazio è una PiccolaMediaImpresa (più media che piccola) del calcio italiano: al di là del calcio, nella competizione sul mercato - italiano, europeo e internazionale - lo svantaggio in termini di risorse, spesso viene compensato proprio dall'istituzione di questi "legami caldi" all'interno dell'azienda.
Un fattore - semplificando - che può spingere tutti a dare qualcosa in più (in campo), chiedendo qualcosa in meno (alla cassa)...
Puntare sistematicamente sui prestiti, dunque, va contro la nostra "filosofia aziendale", sia in termini "finanziari" (investimenti remunerativi) che "morali" (dov'è c'è Lazio, c'è casa).Di qui - per inciso - anche la scelta dello scarso ricorso al "players trading" e della "fidelizzazione" (finchè si può) del gruppo calciatori e delle dirigenza; con tutti i pro e i contro del caso.Pereira è la classica eccezione alla regola.
Dettata dal contesto (la fretta e le esigenze tecniche) e dall'opportunità di mercato (rapporto qualità/prezzo).
Hoedt, ad esempio, arriverebbe con un abbordabilissimo prestito con diritto (ca 6.5M).
Ricordiamoci, infine, che dai tempi della "Sentenza Bosman"
di fatto sono i giocatori ad avere (quasi tutto) il coltello dalla parte del manico.Se Pereira si troverà bene a Roma (e la Lazio con lui) e non potrà vivere senza la
saudade di Lucas Leiva e Luiz Felipe, un modo per riportarlo qui si troverà sicuramente (= rifiuto di ogni destinazione alternativa; un po' come Smalling con i Globetrotters, sino ad oggi).
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Dare tutto è nell'interesse di tutti.
Poi si vedrà.
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Scusate la "Supercazzola"