I fatti, questi piccoli fastidiosi dettagli di nome fatti, sono contro il Garrincha di Tor 'de Cenci e non le critiche pretestuose.
Prendiamo ieri, partita dove ho letto pagelle anche col 7, addirittura. Per 50 minuti il gioco (si fa per dire) della Lazio verte sul garrinchino: risultato zero tiri in porta, se non 2 stracci bagnati tirati proprio dal suddetto arrivati fino a Sasso Marconi.
Poi il gioco, volutamente o meno non lo so, si è spostato dall'altra parte dove Keita e il subentrato Lulic hanno fatto a fette il Bologna: 5 palle-gol di cui 2 realizzate e dove il garrinchino non è mai entrato, se non per calciare (benissimo) il rigore.
L'unica volta che si è arrivati sulla fascia destra un centravanti di ruolo di 38 anni ha fatto vedere all'ala di ruolo cosa si deve fare: conquistare palla, atraccare lo spazio, superare il dufensore, andare sul fondo, alzare la capoccia, vedere un compagno libero da marcatura, indirizzargli il pallone.
Ci sarà pure un pizzico di prevenzione verso di lui, ma di certo di occasioni per farsi parlare male ce ne regala a bizzeffe ad ogni partita (eccetto 2).
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