Oggi a Casteldebole spiegherà i problemi legati ad una terapia d’urto da effettuare
Tutti in ansia per Mihajlovic (Corriere dello Sport)
Ha rinviato la sua partenza con il Bologna per Castelrotto e poi, più volte la società ha comunicato ulteriori ritardi In Alto Adige può andare stasera
di Claudio Beneforti
BOLOGNA
Sinisa Mihajlovic ha preferito non viaggiare con la squadra, avendo qualche linea di febbre, l’assicurazione dettata giovedì mattina dall’ufficio comunicazione del Bologna. E ancora: il tecnico raggiungerà il ritiro di Castelrotto domani. Poi sabato. Poi nel primo pomeriggio di ieri è scattato l’allarme, e questa volta non da Casteldebole: Sinisa si sta sottoponendo ad alcune indagini cliniche specifiche, delle quali probabilmente già oggi potremo sapere di più. In pratica, Miha sarebbe alle prese con un problema di salute che sarà valutato più approfonditamente nelle prossime ore ma che potrebbe (va bene anche dovrebbe) costringerlo a fermarsi per qualche tempo, dovendo fare una terapia d’urto. E almeno a sentire certe indiscrezioni che arrivano dallo stesso entourage di Sinisa, oggi ne parlerà lo stesso tecnico serbo, tenendo a far sapere al prossimo i motivi della sua forzata sosta ai box. Perché anche di fronte alla malattia Sinisa vuole essere se stesso fino in fondo, il leone che è sempre stato e sempre sarà, pronto com’è a combatterla con la sua rabbia, il suo carattere forte e soprattutto a vincerla. Mihajlovic parlerà quindi della situazione che si è venuta a creare oggi, sedendosi con tranquillità a Casteldebole. Da quel momento il programma sarà quello che verrà poi esposto dallo stesso allenatore. E deciderà se partire subito per raggiungere la squadra.
A BOLOGNA PER SINISA. «Una missione più che è complicata, più mi ci butto dentro con la determinazione e la convinzione di uscirne con le braccia al cielo, come fa il ciclista quando arriva primo sotto lo striscione del traguardo». Questo è Sinisa, l’uomo che a Bologna ha costruito un autentico miracolo sportivo traghettando il Bologna al decimo posto in classifica quando a gennaio aveva un piede e tre quarti in serie B. Ed è anche l’uomo che un mesetto fa aveva detto sì alla Roma nonostante fosse da sempre un uomo Lazio e che poi le ha voltato le spalle quando ha capito che dall’altra parte non c’erano dosi di coraggio sufficienti per combattere l’ostilità del popolo giallorosso. Sinisa è un grande guerriero, che non ha paura di niente e di nessuno, mai, e in questa battaglia che dovrà sostenere avrà dalla sua parte anche la squadra intera, dalla quale è apprezzato, se non addirittura amato, per la sua chiarezza e per la sua forza di dire sempre in faccia quello che pensa, anche quando si tratta di un argomento estremamente scomodo.
EMPATIA E FEDELTà. Non è un caso che tanti giocatori siano rimasti a Bologna perché Sinisa è rimasto, tre di questi sono Mattia Destro, Rodrigo Palacio e Riccardo Orsolini, e state sicuri che anche Erick Pulgar solo di fronte a una proposta molto allettante da parte di un top club potrebbe separarsi da lui, essendo l’allenatore con il quale si è trovato meglio da quando gioca nel Bologna. E credeteci, anche con Roberto Donadoni il centrocampista cileno aveva fatto bene, non dimenticando che anche tra loro c’era una stima infinita.
E I TIFOSI TREMANO. Di colpo i tifosi del Bologna hanno perso l’entusiasmo che avevano dentro da settimane e settimane quando attorno alle 14 di ieri sotto le Due Torri sono cominciate a circolare le prime indiscrezioni sullo stato di salute di Mihajlovic. Perché Sinisa è un cittadino di Bologna, fa parte del popolo rossoblù, che lo ringrazierà sempre per l’impresa che ha costruito nei mesi passati consentendogli di poter vedere ancora una volta il campionato di serie A, dopo aver temuto seriamente che la squadra sprofondasse in serie B. In certi momenti e di fronte a certe situazioni le voci si rincorrono e soprattutto si ampliano, diventando fiumi inarrestabili, anche se chi sa veramente come stanno le cose per niente al mondo le alimenta. Va detto che ieri pomeriggio Sinisa era a Casteldebole e a chi ha scambiato con lui qualche parola ha detto che domani (oggi, ndr) dovrebbe salire a Castelrotto, in Trentino, dove il Bologna sta lavorando da giovedì pomeriggio. Tra l’altro, non va dimenticato che in questa settimana in cui la squadra ha ricominciato ad allenarsi, le sedute le ha sempre guidate lo stesso Sinisa, che solo il giorno prima della partenza per Castelrotto avrebbe accusato qualche linea di febbre, tanto da consigliarlo a non fare il viaggio in treno con la squadra, temendo di avere l’influenza. Come d’altra parte era accaduto una ventina di giorni prima, quando fu rimandato di 24 ore il vertice a Casteldebole tra i capi del Bologna proprio per l’indisponibilità del tecnico serbo, che era appena rientrato dal suo viaggio a Belgrado.