Nonostante l'informazione, o meglio propaganda, calcistica voglia far intendere che l'impatto di Simone Inzaghi all'Inter sia positivo (più che altro per ingraziarsi il club più che il tecnico piacentino), io penso che invece l'inizio sia stato anche peggio di quello che pensavo.
E' palese e naturale che l'Inter, nonostante le cessioni di Lukaku, Hakimi e l'assenza di Erikssen, abbia iniziato sulla scia positiva della gestione Conte, confermando sistema di gioco, modulo e la maggior parte della rosa, inserendo Dzeko, Correa Dumfries e Chalanoglou.
Per quantità e qualità l'Inter è ancora la squadra più forte, forse solo Napoli e Juve, per organico, sono vicini ai nerazzurri, ma nonostante ciò i primi mesi di Inzaghi mostra già un chiaro deficit, sia in campionato, sette punti dietro le due in testa, che in Champions League, qualificazione ancora tutta da conquistare in girone abbastanza semplice.
La mano di Inzaghi già si intravede, se da una parte il gioco sembra più "arioso" e le partite sono ben preparate, emergono i classici difetti del modo di allenare di Inzaghi, ovvero la squadra, a differenza della gestione Conte, subisce molte reti, spesso viene rimontata (cosa molto rara lo scorso anno), negli ultimi 20 minuti cala molto (come avveniva alla Lazio), e soprattutto spesso si assiste ad una girandola di cambi intorno all'ora di gioco che sembrano dettati più da una logica gestionale buonista e per non farsi nemici nello spogliatoio che dalle reali necessità di gioco.
Addirittura in certe partite Mister Inzaghi pur di fare i cambi e far entrare qualche suo pupillo (Correa) ha tolto dalla partita coloro che in quel momento erano i migliori della sua squadra: è successo con Lautaro Martinez in Samp-Inter e in Inter-Real Madrid, e con Perisic in Lazio-Inter, ma è successo anche altre volte.
La mia opinione è coerente, la mio opinione su Inzaghi è la stessa che avevo quando era qui alla Lazio, uno dei suoi pregi migliori è la capacità di fare gruppo e gestire bene lo spogliatoio, e magari preparare bene molte partite, ed anche un bel gioco, ma la gestione delle partite, le sostituzioni e le scelte a partita in corso, nonché una preparazione atletica discutibile, rappresentano ancora dei limiti per il tecnico di Piacenza.
Capisco che la propaganda calcistica voglia coprire certe cose, ma la squadra è già strutturata e mi sembra che il tecnico stia togliendo più che aggiungere, non mi stupirei se già a febbraio fosse in discussione, a Milano già stanno notando questi suoi limiti, soprattutto il fatto che la squadra cala vistosamente negli ultimi 20 minuti, come succedeva alla Lazio.