Forza Doria e Salernitana m.

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Offline lazio1

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8598
Forza Doria e Salernitana m.
« il: 24 Giu 2025, 09:14 »
Forza Doria tutta la vita 25 aprile 2010, Giampaolo Pazzini, con una doppietta, ha ribaltato il risultato di Roma-Sampdoria, consegnando la vittoria per 2-1 alla sua squadra e, di fatto, compromettendo il sogno scudetto della Roma. La partita, giocata allo Stadio Olimpico, vide la Roma in vantaggio con un gol di Totti, ma la Sampdoria, allenata da Gigi Delneri, riuscì a ribaltare il risultato grazie a due gol di Pazzini, entrambi su assist di Cassano e Mannini.
Dettagli della partita:
Data: 25 aprile 2010
Squadre: Roma vs. Sampdoria
Risultato: 1-2 per la Sampdoria
Marcatori Roma: Totti
Marcatori Sampdoria: Pazzini (doppietta)
Assist: Cassano e Mannini per i gol di Pazzini
Contesto: La Roma, allenata da Ranieri, era in corsa per lo scudetto, mentre la Sampdoria puntava alla qualificazione in Champions League.
Implicazioni: La vittoria della Sampdoria ha segnato una svolta nel campionato, consegnando di fatto lo scudetto all'Inter.
La partita è ricordata come un episodio cruciale nella storia recente del calcio italiano, con Pazzini che, con le sue due reti, ha regalato una gioia immensa ai tifosi della Sampdoria e una grande delusione a quelli della Roma. Allenatore merdacce era un tal macellaretto Ranieri veniamo adesso alla Salernitana e dai suoi tifosi punto Lotito aveva portato la Salernitana in serie A. Gravina costrinse Lotito a svendere la Salernitana ad uno pseudo magnate che molti pseudo tifosi laziali avrebbero voluto al posto di Lotito alla Lazio. Ora la Salernitana è in Serie C e i tifosi saranno sicuramente felici.


Re:Forza Doria e Salernitana m.
« Risposta #1 il: 24 Giu 2025, 10:06 »
Per i salernitani si e realizzato il sogno di alcuni laziali.

Offline lazio1

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8598
Re:Forza Doria e Salernitana m.
« Risposta #2 il: 24 Giu 2025, 11:31 »
CELLINO, un tro sogno dei pseudo tifosi laziali

Calcio Italiano
Serie B
Brescia

caso Brescia

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Brescia, Cellino non paga: addio iscrizione. Per tre milioni il club sparisce
Nicola Binda
Nicola Binda
Giornalista
7 giugno 2025 - MILANO (modifica il 8 giugno 2025 | 11:40)
Il presidente ha deciso di far morire la società, scaduti i termini per i versamenti. Il capitano Bisoli: "Calpestati 114 anni di storia"


Una ripicca, non certo una decisione ponderata. Massimo Cellino ha deliberatamente fatto morire il Brescia. Ha deciso di non iscriverlo, punto e basta. Malgrado nei giorni scorsi abbia combattuto contro la Figc che l’ha penalizzato di 4 punti (più altri 4 la prossima stagione) per non aver rispettato due scadenze (il ricorso d’appello sarà discusso martedì, ma a questo punto sarà inutile) facendolo così retrocedere in Serie C. E malgrado stesse trattando con un fondo Usa, attraverso il suo ex d.g. Marroccu e un fedele sponsor, per un’operazione che sarebbe dovuta andare in porto prima della scadenza per le iscrizioni, fissata alla mezzanotte di ieri. Niente da fare, alla fine Cellino da Londra ha staccato i telefoni, ha scaricato legali, commercialisti e consiglieri, ha rimbalzato i giocatori, i dipendenti del Brescia e i pochi fedeli che lo cercavano aspettando buone notizie in extremis. La decisione, urlata nei giorni precedenti in uno dei suoi consueti scatti d’ira, è diventata realtà: Cellino non ha iscritto il Brescia.

VIDEO: Serie B, tutti i record: dalla squadra più vincente al marcatore più "anziano"
la strategia—  Contestato da mesi, inviso alla piazza, invitato in tutti i modi a non farsi più vedere in città dopo la salvezza raggiunta (sul campo) all’ultima giornata, Cellino ha subìto un brutto colpo quando gli è stato contestato il mancato pagamento di Irpef e Inps di febbraio e aprile, sostenendo di essere stato vittima di una truffa (cosa per la verità non da escludere). Da lì la decisione di vendere, ma la trattativa non è mai decollata. Per iscrivere la squadra avrebbe dovuto versare circa 3 milioni: un mese di stipendi, uno di Inps e due di Irpef per quasi 2,5 milioni, più la prima rata della rateizzazione (definita ma non firmata) per gli arretrati da 2,4 milioni con l’Agenzia delle Entrate, ossia circa 400 mila euro. Una volta iscritto, Cellino avrebbe potuto fare altri ragionamenti vendendo i giocatori sotto contratto, rientrare dell’esposizione, ristrutturare il debito e trovare una soluzione per il futuro. Un professionista di fama nazionale aveva già pianificato tutto. Invece no: ha voluto fare morire il club.

Massimo Cellino, 68 anni
la citta'—  Così a Brescia si è vissuta una giornata di preoccupazione, culminata presto nella rassegnazione. Forse anche con un po’ di autocritica, chissà. Di sicuro senza piangersi troppo addosso, perché il bresciano non è fatto così. Il sindaco Laura Castelletti ha programmato un tavolo con Lumezzane, Ospitaletto e Feralpisalò, le altre società bresciane oggi in Serie C (nessuna provincia italiana ne ha tante), per trovare una soluzione comune. Ma con poche speranze. Brescia è la provincia più ricca d’Italia, ha imprenditori che potrebbero acquistare qualsiasi club di Serie A, ma non si sono mai avvicinati a quello del loro capoluogo perché la pressione ambientale è ritenuta insostenibile. Prima di Cellino era stato contestato Gino Corioni nonostante avesse preso Baggio e Guardiola, e lanciato Pirlo, Toni e altri. Sì, fare calcio a Brescia non è semplice e da qui un po’ di autocritica è necessaria.
Brescia's Dimitri Bisoli during the Serie BKT soccer match between Frosinone and Brescia at the Frosinone Benito Stirpe stadium, Italy - Saturday, March 15, 2025 - Sport Soccer ( Photo by Fabrizio Corradetti/LaPresse )
Dimitri Bisoli, capitano Brescia
tensione—  Anche ieri i tifosi si sono radunati sotto la sede e la tensione è stata alta fino a notte fonda, in attesa di notizie. Il capitano Dimitri Bisoli è stato tra i primi a rassegnarsi, scrivendo su Instagram: "Sono stati calpestati 114 anni di storia, ma il Brescia non è lui (Cellino, ndr), il Brescia siamo noi e non morirà mai". Altri compagni l’hanno seguito. Le forze dell’ordine presidiano lo store del club e il centro sportivo di Torbole Casaglia, che non è di proprietà del Brescia ma di una società di Cellino (Eleonora Immobiliare), che è azionista del club e di recente ha acquistato un palazzo in centro e avviato i lavori per un nuovo negozio. Proprietà personali quindi e non del Brescia. Questo è importante quando entrerà in scena il tribunale, essendoci un’esposizione di 9 milioni: il club potrebbe essere messo in liquidazione evitando il fallimento, anche per non danneggiare figli e parenti coinvolti con la società immobiliare. Cellino no. Lui rimane proprietario del marchio. E resta a Londra, a curarsi (come dice) e a superare questo momento. Ma Brescia non dimenticherà.



Re:Forza Doria e Salernitana m.
« Risposta #3 il: 24 Giu 2025, 12:19 »
Cellino vecchio sogno dei laziali? :o
Re:Forza Doria e Salernitana m.
« Risposta #4 il: 24 Giu 2025, 13:16 »
Chiedo venia ma toccava aprirci un topic su questa cosa? Non si poteva scrivere in uno dei tanti topic esistenti ed attinenti?
Re:Forza Doria e Salernitana m.
« Risposta #5 il: 24 Giu 2025, 13:37 »
Chiedo venia ma toccava aprirci un topic su questa cosa? Non si poteva scrivere in uno dei tanti topic esistenti ed attinenti?
Qualsiasi topic riommerdico e’ sempre ben accetto  :beer:

Offline ironman

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1954
Re:Forza Doria e Salernitana m.
« Risposta #6 il: 24 Giu 2025, 14:09 »
Pare che le offerte per il Brescia fossero tutta fuffa, di concreto non c'era niente, almeno così disse una persona vicina a Cellino.

Ecco perché ha staccato tutto, non aveva nessuna voglia di andare avanti e pagare i debiti da solo.
Re:Forza Doria e Salernitana m.
« Risposta #7 il: 24 Giu 2025, 16:31 »
Dalla serata di Pazzini contro la  :asrm, alla maglia bellissima della Samp e i bei ricordi che ho della Liguria, devo dire che simpatizzo un po' con il Doria.
Sono contento che non retrocedono.
 

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