''L’unico modello di calcio veramente sostenibile è quello inglese, il più legato alla tradizione. In Inghilterra, il sabato pomeriggio non ci sono partite trasmesse in televisione perché la gente riempie gli stadi delle categorie minori. La finale di FA Cup è il secondo evento calcistico più seguito al mondo, dopo la finale di Champions League, eppure da cent’anni conserva gli stessi rituali e si gioca sempre a Wembley, non in luoghi esotici come l’Arabia Saudita.
In quel contesto si cerca di preservare l’identità del movimento calcistico, evitando che cada completamente nella logica della globalizzazione. È così che loro sono diventati tutti ricchi, mentre i nostri "ricchi" sono i più poveri d’Europa. Il calcio è uno sport profondamente emozionale: se gli togli l’emozione, a livello televisivo non rimane certo lo spettacolo migliore del mondo. L’emozione vive attraverso il bambino che va allo stadio, ma il futuro è compromesso se ci si rivolge solo al pubblico degli highlights.
Per migliorare, si potrebbe almeno iniziare dalle piccole cose. Per esempio, rinunciare alle tournée estive all’estero e riportare la Coppa Italia ad agosto, coinvolgendo anche le grandi squadre. Le partite potrebbero essere giocate sui campi delle squadre di Serie C, permettendo loro di generare incassi utili per sopravvivere durante l’anno. Tuttavia, si obietterebbe subito che ci sono problemi di ordine pubblico: come potrebbe la Juventus giocare a Campobasso?
La Coppa Italia, così com’è ora, è un evento marginale, concepito su misura per l’audience televisiva degli ultimi turni. Ma il calcio vero non è questo. Il calcio è il Bayern Monaco che perde contro una squadra di Serie C.''
(Maurizio Sarri)