F.I.G.C.

0 Utenti e 59 Visitatori stanno visualizzando questo topic.

Re:F.I.G.C.
« Risposta #140 il: 10 Giu 2025, 14:58 »
Gentile, Tardelli, Donadoni sono stati segati nel corso del tempo e non hanno più avuto occasioni nè altre opportunità di allenare dal sistema mafioso insito nella FIGC :asrm

Offline mr_steed

*
9449
Re:F.I.G.C.
« Risposta #141 il: 10 Giu 2025, 15:26 »
gentile? del tutto incompatibile considerando come l'hanno trattato facendolo fuori da anni, anche dall'allenare altre squadre...

sarebbe più compatibile bagni semmai   :p



a proposito di squadre giovanili e del fatto che la federazione ha ridotto così l'intero sistema...

Chiude l’arbitro nello spogliatoio e lo aggredisce: la follia di un genitore al torneo di calcio under 12

https://www.open.online/2025/06/09/arezzo-genitore-aggredisce-arbitro-torneo-calcio-under-12/

Offline Cesio

*
17139
Re:F.I.G.C.
« Risposta #142 il: 10 Giu 2025, 16:12 »
Che figura Gravina, gli stanno dicendo tutti di no, nessuno si vuole accollare questa patata bollente con il rischio di fare figuracce. E ancora sta là, ma proprio gente senza faccia, basta che mantiene il posto. Che vergogna

Offline OCCULTIS

*
634
Re:F.I.G.C.
« Risposta #143 il: 10 Giu 2025, 16:21 »
E ti stupisci???

Il corriere di trigoria ha una tradizione...che si tramanda da decenni. Credo, forse, con A. Vocalelli si era interrotta, ma per poco.
Te lo raccomando il Corriere di Vocalelli. Ai tempi di calciopoli cominciò a difendere la Lazio solo dopo la sentenza di primo grado, quando furono sicuri che le immensamente merde fossero in champions. Intellectual prostitution as usual.
L'unico periodo in cui il trigoriere fu equidistante,  fu ai tempi di Xavier Jacobelli, che infatti durò  poco.
Re:F.I.G.C.
« Risposta #144 il: 10 Giu 2025, 17:17 »
Richiamano Spalletti, con parrucca e baffi, così non lo riconosce nessuno
Re:F.I.G.C.
« Risposta #145 il: 10 Giu 2025, 17:41 »
per me gravina va su klopp

L'ho già scritto sul topic della Nazionale, questi non li resuscita neanche Gesù Cristo sceso appositamente dalla croce.

Per Pioli c'è il problema della penale da pagare per la rescissione unilaterale.

Per Spalletti non c'era lo stesso una penale perché aveva un accordo con De Laurentis per non allenare per un certo periodo o ricordo male io?

Gentile, Tardelli, Donadoni sono stati segati nel corso del tempo e non hanno più avuto occasioni nè altre opportunità di allenare dal sistema mafioso insito nella FIGC :asrm

Gentile e Donadoni segati pure se valevano qualcosa ma Tardelli come allenatore ha avuto sia successi, soprattutto con le nazionali giovanili e nelle serie inferiori con squadre di club, che rovesci come diversi esoneri, ma credo che alla fine venga ricordato soprattutto per la stagione disastrosa che ebbe quando allenò l'inter. Comunque parliamo di uno poco più giovane del fettina, entrambi oramai ampiamente in età pensionabile.

Offline Rainman

*
2579
Re:F.I.G.C.
« Risposta #146 il: 10 Giu 2025, 17:45 »
Ma Spalletti è stato esonerato o s'è dimesso?

Un esonero senza piano B, così, de botto, senza senso?

Offline Warp

*
11763
Re:F.I.G.C.
« Risposta #147 il: 10 Giu 2025, 21:12 »
Gravina se tenesse alla nazionale imporrebbe una norma in cui in ogni club di serie A deve avere almeno 15 tesserati convocabili dalla nazionale.
Ci sono squadre in A dove in certe partite non c'è un solo italiano in campo, è chiaro che questa deriva dettata dai costi inferiori per gli stranieri debba essere limitata se vogliamo alzare il livello della nazionale.

Offline Gulp

*****
19331
Re:F.I.G.C.
« Risposta #148 il: 10 Giu 2025, 21:19 »
Mamma mia spero proprio che Gravina non ti ascolti :D

Offline Warp

*
11763
Re:F.I.G.C.
« Risposta #149 il: 10 Giu 2025, 21:45 »
Mamma mia spero proprio che Gravina non ti ascolti :D

allora non lamentatevi del livello dei giocatori. I top club continueranno a comprare stranieri più economici e gli italiani non cresceranno mai.Avremo sempre mezzi giocatori.
Tutti rimpiangono le squadre degli anni 90/00 la tanta scelta che i ct avevano, ma guardate anche quanti italiani c'erano nelle rose.
In olanda non c'è nessuna squadra senza olandesi in campo. mai. In Italia inda Mila e reuma tra le altre spesso si.
Forse anche per quello hanno un ricambio continuo e competizione tra i giocatori.
Noi abbiamo la gente contata e pure scarsa
Re:F.I.G.C.
« Risposta #150 il: 11 Giu 2025, 01:02 »
Il nostro Riccardo Cucchi, sempre molto pacato, sulla FIGC conferma una posizione dura (e sono sempre d'accordo con lui, e, lo so che e' un sogno irrealizzabile ma:...quanto mi piacerebbe averlo alla comunicazione)

È inutile girarci intorno. A questa Nazionale manca qualità. E non da oggi.
In Italia non crescono più talenti, non si coltivano talenti. Da più generazioni.
Perché non si crede nei vivai, perché nelle scuole calcio non si valorizza la tecnica individuale e si dà priorità alla tattica e alla fisicità.
E perché i bambini non giocano più per strada o in parrocchia.
Il processo di "privatizzazione" del calcio costringe le famiglie a spendere patrimoni per far giocare i propri figli escludendo fasce di popolazione che non possono permetterselo.
In tutto questo FIGC assente. Mancano progetti, visione, idee innovative. E i presidenti occupano la carica per anni impedendo la crescita di nuovi dirigenti.
Spalletti ha commesso molti errori. Di più ne ha commessi Gravina. Entrambi hanno un problema: mettere se stessi davanti a tutto e prima degli interessi della Nazionale.

Auguro a chiunque verrà scelto per la panchina azzurra ogni fortuna. Ma certo non gli si potrà chiedere di camminare sulle acque.

Offline hafssol

*
10744
Re:F.I.G.C.
« Risposta #151 il: 11 Giu 2025, 08:07 »
In olanda non c'è nessuna squadra senza olandesi in campo. mai.

Visto che vivi lì, sai per caso se questo è un dato in qualche modo spontaneo o se dipenda da qualche norma federale?
Perché ho l'impressione che l'imposizione di un numero minimo di giocatori originari di un paese in rosa o in campo sarebbe limitativa della libera circolazione e dunque in contrasto con l'ordinamento europeo.

Il fatto che i nostri siano pochi dipende non solo dai costi, ma anche e soprattutto dal fatto che sono mediamente scarsi. Insomma, non vedo questi fenomeni costretti a giocare in B o a emigrare, a causa del numero degli stranieri. Per me è un discorso soprattutto di formazione.

Offline Warp

*
11763
Re:F.I.G.C.
« Risposta #152 il: 11 Giu 2025, 11:30 »
Visto che vivi lì, sai per caso se questo è un dato in qualche modo spontaneo o se dipenda da qualche norma federale?
Perché ho l'impressione che l'imposizione di un numero minimo di giocatori originari di un paese in rosa o in campo sarebbe limitativa della libera circolazione e dunque in contrasto con l'ordinamento europeo.

Il fatto che i nostri siano pochi dipende non solo dai costi, ma anche e soprattutto dal fatto che sono mediamente scarsi. Insomma, non vedo questi fenomeni costretti a giocare in B o a emigrare, a causa del numero degli stranieri. Per me è un discorso soprattutto di formazione.

no non credo ci sia alcuna norma specifica, ma è  una prassi dovuta al fatto che in Olanda molte squadre hanno vivai interessanti, non solo l'ajax che lo fa da sempre.
La fondazione cruijff fa un lavoro pazzesco in tutto il paese creando campetti  bellissimi nelle aree periferiche che sono sempre strapieni di ragazzini e ragazzine che fanno tornei dalla mattina alla sera. nessun vandalismo perche tutti ci tengono al loro campetto e guai a chi glielo rovina  ;) con tornei cittadini e provinciali.



i nostri ragazzi sono scarsi perche invece abbiamo "privatizzato" il calcio, nelle primavera è  pieno di ragazzi presi a destra e sinistra senza andare a guardare nei campetti di periferia e di piccole città.

Offline QVIRIS

*
2305
Re:F.I.G.C.
« Risposta #153 il: 11 Giu 2025, 11:48 »
levata di scudi a difesa di sir fettina su dagospia, dove si accusa gravina di aver esonerato spalletti contando sulla disponibilità presuntamente accordatagli dar macellaretto e di aver aizzato la stampa contro ranieri in seguito alla sua disdetta...ora, io non ho idea di quale sia la verità, ma nel dubbio mi auguro si smolecolino nell'etere un po' tutti: er norcino, la figc, gravina, la nazionale, la rioma, etc...
Re:F.I.G.C.
« Risposta #154 il: 11 Giu 2025, 13:02 »
Però Barigelli costretto a scagliarsi contro er fettina ci voleva.

Offline Dissi

*****
24214
Re:F.I.G.C.
« Risposta #155 il: 11 Giu 2025, 13:10 »
Però Barigelli costretto a scagliarsi contro er fettina ci voleva.

per espiare si è messo una sciarpa del cucs a mo' di cilicio

Offline Warp

*
11763
Re:F.I.G.C.
« Risposta #156 il: 11 Giu 2025, 13:18 »
da leggere fino alla fine

Italo che amava l’Italia

di Luca Pisapia

La storia di Italo che amava l’Italia. E che ama il calcio di Yamal, Mbappé, Saka e Musiala, ma non sarà mai come loro

Italo che amava l’Italia era nato una notte di luglio del 2006. Era la notte in cui la Nazionale italiana vinceva i Mondiali di Germania. Per questo all’anagrafe i genitori dopo Italo gli diedero anche i nomi Gianluigi, Gennaro, Fabio e Grosso. Italo che amava l’Italia era troppo piccolo all’epoca per ricordarsi gli Europei del 2008 in cui fummo umiliati dalla Spagna. O i Mondiali di Sudafrica 2010 in cui non riuscimmo nemmeno a superare un girone facilissimo. I suoi primi ricordi della Nazionale italiana risalgono agli Europei del 2012, quando arrivammo in finale avanti grazie ai gol dell’altrimenti detestato e vituperato Mario Balotelli. Anche se poi pure lì fummo umiliati dalla Spagna.

Nonostante questo però, Italo che amava l’Italia decise che il pallone era la sua grande passione. Anche perché era piuttosto bravo a giocare, uno dei migliori della sua età. Aspettava quindi fiducioso di vedere gli azzurri al Mondiale del 2014. Ma anche lì l’Italia non riuscì nemmeno a passare i gironi. In quasi dieci anni di vita, a Italo che amava l’Italia era stata quindi preclusa la possibilità di vedere la Nazionale italiana in una partita a eliminazione diretta di un Mondiale. Quelle partite da dentro e fuori che segnano la storia del calcio. Ma Italo che amava l’Italia non sapeva che il peggio doveva ancora venire. Non avrebbe più visto l’Italia giocare ai Mondiali.

Italo che amava l’Italia nonostante le umiliazioni della Nazionale
Nella sua adolescenza, mentre la sua bravura come calciatore si estendeva oltre i confini regionali, le cose continuarono infatti a peggiorare. Dopo Paraguay, Nuova Zelanda, Costa Rica e Slovacchia, Italo che amava l’Italia avrebbe infatti visto la nazionale Italiana umiliata da Svezia, Svizzera, Irlanda del Nord e Macedonia del Nord. Incapace addirittura di qualificarsi ai Mondiali 2018 e 2022. Certo, dopo la pandemia avrebbe visto gli azzurri vincere gli Europei. Ma l’immagine simbolo di quella competizione era la foto di un vecchio difensore italiano che strattonava un giovane attaccante inglese. Nulla a che vedere con i video che si scambiava con gli amici sulle magie dei giovani calciatori europei delle altre squadre.

E nonostante la Serie A sia così noiosa che pure i tifosi si dedicano ad altro
Anche perché nemmeno a livello di club il calcio italiano aveva fatto granché dalla sera di luglio in cui nacque Italo che amava l’Italia, e che per questo si dovette accollare anche i nomi di Gianluigi, Gennaro, Fabio e Grosso. Giusto una Champions con il Milan nel 2007 e una con l’Inter nel 2010. Poi il nulla assoluto. Nel deserto che seguì, solo un’Europa League dell’Atalanta, che sembrava però una di quelle imprese isolate di chi regala la prima e unica competizione continentale della storia ai loro piccoli Paesi. E anche all’interno del Paese le cose nel calcio non andavano meglio. Tra scandali, scommesse, corruzioni, inchieste, fallimenti, il calcio italiano era precipitato nel sottoscala della storia.

Le partite della Serie A erano talmente noiose che all’estero le televisioni neppure compravano i diritti per trasmetterle. I suoi giocatori così scarsi che nessuna grande squadra europea li voleva. I suoi dirigenti così inadeguati che le squadre italiane erano le più indebitate di tutta Europa. Gli stadi così fatiscenti e i biglietti così costosi che pure i tifosi avevano cominciato a dedicarsi ad altro, tipo commerciare in panini o in parcheggi. O a spararsi addosso l’uno con l’altro. Eppure a leggere i giornali e a guardare le televisioni sembrava che il calcio italiano fosse sempre il migliore del mondo.

Italo che amava l’Italia è uno straniero nella sua Nazione
Ma nel 2025, come tutti i ragazzini appena maggiorenni, Italo che amava l’Italia non leggeva i giornali e non guardava le televisioni. Le sue fonti d’informazione erano la rete globale e orizzontale delle sue connessioni. Per questo sapeva benissimo che la Nazionale italiana avrebbe faticato a qualificarsi anche per i Mondiali del 2026, nonostante le squadre partecipanti sarebbero passate da 32 a 48. E lo sapeva non tanto perché conoscesse le statiche di ogni attaccante della Norvegia. Ma perché conosceva le statistiche dell’Istat e sapeva di vivere in un Paese vecchio e stanco, di cui la Nazionale era specchio. Un Paese dove gli stipendi erano tra i più bassi di Europa, il lavoro tra i più precari e meno qualificati, la sanità pubblica distrutta, l’istruzione calpestata. E i diritti quasi nulli.

Così nel 2025 Italo che amava l’Italia continuava ad amare il calcio, e a guardare in rete in video di Yamal, Mbappé, Saka, Musiala. Anche se forse non avrebbe mai visto l’Italia ai Mondiali. Ma quello che lo intristiva di più era che lui, il cui talento calcistico era oramai riconosciuto a livello nazionale, per l’Italia che pure amava non avrebbe mai potuto giocare. Perché quella sera di luglio del 2006 era nato in Italia da genitori provenienti dalla diaspora africana. E per questo, fino al giorno in cui era diventato maggiorenne, non era mai stato considerato un cittadino italiano. Perché a differenza di Yamal, Mbappé, Saka, Musiala e tutti altri fenomeni del calcio europeo, nati nei loro Paesi da genitori stranieri e subito diventati cittadini, Italo che amava l’Italia pur essendo nato nel suo Paese era sempre stato uno straniero.
Re:F.I.G.C.
« Risposta #157 il: 11 Giu 2025, 14:02 »
Me so fermato alla seconda riga quando parla di Europei 2008 in cui saremmo stati umiliati dalla Spagna. Magari Italo era piccolo ma Luca Pisapia dormiva.
Abbiamo perso ai rigori contro la squadra che poi vincerà tutto. Mo continuo, ma con più diffidenza.
Re:F.I.G.C.
« Risposta #158 il: 11 Giu 2025, 14:09 »
Italo che arriva sempre in orario, è scritto???
Re:F.I.G.C.
« Risposta #159 il: 11 Giu 2025, 14:15 »
Mah, si, il proposito finale lo condivido, ma ci arriva con una secchiata di luoghi comuni che la metà basta. Anche perché, per dire, si lancia nell'imperturbabile e abbastanza polverosa filippica da fila alla posta, o fermata dell'autobus sull'Itaglia e gli Itagliani che acchiappa clic ma spiega poco. E secondo me è anche spostare il problema su un piano diverso. Come se il calcio fosse il solo sport praticato nel paese e quindi l'Itaglia e gli Itagliani non pagando le tasse, oppure è tutto un magna magna e quindi la nazionale non va ai mondiali. Semplice, diretto. E' cosi. Come se altrove fosse diverso, come se altrove invece tutti buttano la carta nei secchi al parco e tutti, ma proprio tutti pagano le tasse.
Come se invece lo sport italiano non stia ottenendo grandissimi risultati in altri sport, anche non necessariamente di nicchia, come l'atletica, il tennis, la pallavolo, il golf e altri...
Ma anche solo restando al calcio, io credo che abbiano anche rotto il cazzo questi articoli in cui si fa un grande calderone. Dove si passa all'esaltazione dell'Inter o delle merde allenate dal grande Ranieri. Poi quando c'è un problema con la nazionale allora il problema del calcio italiano sono che le squadre sono troppo indebitate. Mai che facciano veramente i nomi. Mai che si facciano veramente i nomi.
Io Luca Pisapia lo posso anche prendere sul serio, come ho scritto il suo proposito finale lo condivido, ma non solo per lo sport ma anche per l'intera società. Ma prima deve scrivere, nero su bianco, che l'Inter, il Milan, la Juventus e le merde, ovvero quattro delle prime cinque società di calcio per audience sono indebitate in maniera indecente e, non intervenendo, si droga ogni competizione. Mai uno che facesse un nome. Eppure non serve essere un giornalista d'inchiesta per sapere quante centinaia di milioni di euro l'Inter brucia ogni anno.
 

Powered by SMFPacks Alerts Pro Mod