Un giocatore che in cinque anni ha giocato 4 mesi da fenomeno, il resto boh.
Quello che penso su Felipe l'ho già scritto ieri.
La sua storia alla Lazio é finita ed é giusto che vada. Come più o meno per tutti la cosa che conta é la Lazio e questa Lazio che sta nascendo mi piace parecchio.
Ma i giudizi su Felipe, a mio avviso, sono troppo spesso
tranchants e probabilmente soffrono del confronto con quei 6 mesi magici in cui, secondo me, é stato tra i prime 3 migliori giocatori della storia della Lazio. In quei 6 mesi Felipe é stato DIO.
Ma il resto non é stata tutta merda. Non possiamo, sempre secondo me, prendere solo come parametro Lazio-Genoa. Le sue statistiche, anche in una stagione in cui é stato un comprimario sono di tutto rispetto.
4 reti e 7 assist in 1151 minuti giocati (21 presenze di cui solo 9 da titolare) non é poco.
Più 3 reti e 3 assist in Europa League.
Ci sono fior di giocatori, anche oggi, che con statistiche del genere vedono il loro valore esaltato e le loro quotazioni esplose. Oggi ci premuriamo di ricordare Lazio-Genoa con troppa solerzia e una marcatura sbagliata a Crotone. E credo non sia giusto.
Felipe Anderson é stato per 6 mesi Dio, ma per 2 anni e mezzo é stato comunque un grande protagonista di stagioni importanti per la Lazio. Con un rendimento importante. Numeri alla mano.
Però, appunto, la sua storia a Formello é probabilmente finita, non é più al centro del progetto e quindi ci si abbraccerà con affetto e ci si saluterà.
Come é giusto che sia.