Fenomenologia delle Coppe nazionali

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Offline fish_mark

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Fenomenologia delle Coppe nazionali
« il: 16 Dic 2015, 16:04 »
L’assurda Coppa Italia
È una delle coppe nazionali meno seguite e attraenti d'Europa, per via di una formula creata per tutelare le squadre più importanti


Il post.
http://www.ilpost.it/2015/12/16/coppa-italia/

La Coppa Italia, per ragioni di sponsorizzazione chiamata anche TIM Cup, è la seconda competizione calcistica più importante d’Italia, a cui partecipano tutte le squadre di Serie A e Serie B più alcune selezionate annualmente dai campionati di Lega Pro e Serie D. L’esistenza di una coppa nazionale parallela al campionato è un molto comune e diffusa in tutti i campionati europei. La più antica e famosa coppa nazionale del continente è la FA Cup inglese, che si gioca dal 1872. In Spagna c’è la Coppa del Re, in Germania la DFB Pokal e in Francia giocano la Coppa di Francia. Sebbene siano organizzate in maniera differente fra loro, in ogni paese queste competizioni sono molto seguite. In Italia, invece, la Coppa Italia è spesso considerata come un peso dalle squadre che la giocano: le partite sono spesso noiose e per giunta vengono giocate in stadi quasi completamente vuoti.
Com’è strutturata la Coppa Italia?
La Coppa Italia di quest’anno è iniziata il 2 agosto con i primi turni eliminatori. Le squadre partecipanti sono 78: ci sono le 20 di Serie A, le 22 di Serie B, 27 squadre provenienti dalla Lega Pro e 9 dalla Serie D. Per i primi sei turni, che si giocano tra agosto e gennaio, sono previste solo partite a eliminazione diretta. Anche la finale è una partita singola, mentre le semifinali vengono disputate con gare di andata e ritorno. Nei turni a eliminazione diretta, se la partita finisce in parità si giocano i tempi supplementari e, in caso, i calci di rigore.
Per tutta la durata del torneo, eccetto le semifinali, le squadre che si trovano nella posizione più alta del tabellone giocano le partite in casa. In questo modo le squadre più forti sono avvantaggiate: le squadre di Serie A giocano sempre in casa e quelle di Serie B giocano in casa contro le squadre di Lega Pro e Serie D. Le prime otto squadre di Serie A entrano nel torneo solo agli ottavi di finale: nel migliore dei casi disputano solo quattro partite prima di accedere alla finale. Il vincitore della competizione si qualifica automaticamente all’edizione di Europa League dell’anno successivo e ottiene il diritto di partecipare alla Supercoppa italiana contro la vincitrice del campionato.
Cosa non funziona?
Ogni anno, almeno fino alle semifinali, la Coppa Italia ha una media spettatori molto bassa: spesso le partite vengono giocate in stadi quasi completamente vuoti. La ragione principale è la parte del regolamento che stabilisce che in ogni partita sia la squadra con la posizione più alta nel tabellone (la più forte) a giocare in casa. Ogni anno capita quindi che le squadre di Serie B (a volte anche di Lega Pro), che raramente riescono ad attirare l’interesse dei tifosi dei club di Serie A, vadano a giocare a Roma, Napoli, Torino o Milano in stadi completamente vuoti. Spesso le società più grandi, in occasioni di questo genere, vendono i biglietti a prezzi ridotti e chiudono interi settori dello stadio, che sanno già non verranno mai riempiti. Nonostante le agevolazioni, gli spettatori sono sempre molto pochi. Per Milan-Crotone, giocata a San Siro il 1 dicembre, c’erano poco più di diecimila spettatori, in uno stadio che ne contiene ottantamila. L’Inter ha giocato martedì sera, sempre al Meazza, contro il Cagliari, squadra retrocessa in Serie B l’anno scorso: era aperto solo il primo anello dello stadio e nemmeno quello era pieno, c’erano poco più di diecimila spettatori. Se le partite si fossero giocate a Crotone e a Cagliari, probabilmente avrebbero riempito gli stadi.
Alcune partite poi, oltre che in stadi vuoti, vengono giocate ad orari assurdi: per esempio alle 14.30 di un mercoledì pomeriggio, come capita oggi per Roma-Spezia.
Oltre a questo, le prime otto squadre del campionato entrano in gioco solo dagli ottavi di finale e disputano, nel migliore dei casi, cinque partite. Può sembrare un trattamento di favore nei confronti delle squadre più importanti ed effettivamente lo è: la Coppa Italia è organizzata dalla Lega di Serie A, che ha stabilito questa formula per tutelare le squadre che garantiscono più ascolti televisivi e probabilmente anche per non interferire troppo nel loro calendario, già ricco di impegni tra campionato e coppe europee.
Si può rimediare?
L’attuale struttura della Coppa Italia è stata confermata fino al 2018: per altri tre anni dovremo fare i conti con gli stessi identici problemi. Da diversi anni però si parla di modificare la formula della coppa, prendendo spunto dal successo di competizioni simili in giro per l’Europa. In altri paesi infatti le coppe nazionali hanno un grande seguito, simile a quello dei campionati.
Il successo della FA Cup inglese, oltre che nella sua storia centenaria, risiede nella sua struttura. Gli accoppiamenti sono casuali: non ci sono ranking né tabelloni o teste di serie. Le partite che finiscono pari si rigiocano, e questo incentiva le squadre a cercare di vincere sempre. Non esiste un numero fisso di partecipanti, poichè sono ammesse annualmente alla competizione tutte le squadre in grado di ospitare una partita ufficiale. In base al campionato disputato, i club entrano nella competizione in fasi diverse e a ogni turno la squadra ospitante è scelta in modo casuale dal sorteggio. In alcune stagioni il numero di partecipanti è stato superiore alle 700 squadre. In questo modo a tutti club del paese viene data la possibilità di giocare la coppa, che così assume un vero significato nazionale.
Anche la struttura della Coppa di Francia è simile a quella della FA Cup. Partecipano centinaia di squadre e sono ammesse anche quelle dei dipartimenti d’oltremare come Guadalupa, la Reunion e Guyana francese. Nei primi turni in una sola giornata possono giocare quasi in contemporanea più di un centinaio di squadre.
In Spagna invece partecipano alle Coppa del Re solo squadre professionistiche: tutte quelle in prima e seconda divisione (escluse le squadre riserve) più alcune selezionate dai due campionati inferiori. Solo i primi tre turni sono a eliminazione diretta e dai sedicesimi in poi tutti gli incontri si disputano fra andata e ritorno, dando così ad ogni squadra la possibilità di giocare almeno una partita ogni turno nel proprio stadio.



Offline chuck6

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Re:Fenomenologia delle Coppe nazionali
« Risposta #1 il: 16 Dic 2015, 16:08 »
Io ci divento matto. Una competizione assurda che tutela le grandi squadre, dove persino le squadre di B schierano le riserve...

Offline fish_mark

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Re:Fenomenologia delle Coppe nazionali
« Risposta #2 il: 16 Dic 2015, 16:19 »
Io ci divento matto. Una competizione assurda che tutela le grandi squadre, dove persino le squadre di B schierano le riserve...

Beh,un torneo dove gli altri si scannano per quattro-cinque mesi, poi tu entri caldo caldo a gennaio con una squadra di un paio di categorie inferiori.

Re:Fenomenologia delle Coppe nazionali
« Risposta #3 il: 16 Dic 2015, 16:28 »

Anche la struttura della Coppa di Francia è simile a quella della FA Cup. Partecipano centinaia di squadre e sono ammesse anche quelle dei dipartimenti d’oltremare come Guadalupa, la Reunion e Guyana francese.


Me lo sono sempre chiesto: ma le trasferte gliele pagano la federazione?
E' un po' come se il Corneto Tarquinia andasse a giocare a Tahiti. Immagino i costi in rapporto alle disponibilità economiche delle squadre.

Offline fish_mark

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15968
Re:Fenomenologia delle Coppe nazionali
« Risposta #4 il: 16 Dic 2015, 16:34 »
Me lo sono sempre chiesto: ma le trasferte gliele pagano la federazione?
E' un po' come se il Corneto Tarquinia andasse a giocare a Tahiti. Immagino i costi in rapporto alle disponibilità economiche delle squadre.

Immagina un Lampedusa-Lazio, un AtleticoTorpignattara-Juventus e un Roma-Real Orgosolo
Re:Fenomenologia delle Coppe nazionali
« Risposta #5 il: 16 Dic 2015, 16:51 »
Immagina un Lampedusa-Lazio, un AtleticoTorpignattara-Juventus e un Roma-Real Orgosolo

Oppure, se avessimo avuto ancora le colonie, un bel Red Sea Fc Asmara-Lazio o un tranquillo Al Ahli SC Tripoli-merde... :=))
Re:Fenomenologia delle Coppe nazionali
« Risposta #6 il: 16 Dic 2015, 21:41 »
Si ma una finale Lazio - Juventus è molto più interessante di una finale Arsenal - Aston Villa, e poi ricordatevi che la coppa nazionale mette in palio anche un posto in Europa League, quindi sarà pure una bella favola quella del Wigan che partecipa all'Europa League nonostante la retrocessione in Championship, però poi il tuo ranking UEFA la paga una cosa del genere.

Servirebbe una via di mezzo, ad esempio iniziare a far giocare in casa le squadre più deboli, tipo Spezia, Alessandria e Carpi.
Re:Fenomenologia delle Coppe nazionali
« Risposta #7 il: 16 Dic 2015, 21:53 »
senza contare che passando la Lazio (perché all'alternativa non ci voglio manco pensare) avremo un quarto di finale tra le due finaliste dello scorso anno, che tra l'altro sono anche la 1° e 3° classificata in campionato, e ciò ci dovrebbe far pensare a che tipo di tabellone è stato acchittato quest'anno.

Offline lorenz82

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Re:Fenomenologia delle Coppe nazionali
« Risposta #8 il: 16 Dic 2015, 21:56 »
se dovessi riformare minimamente la Coppa Italia farei che TUTTE le squadre di serie A partano dai sedicesimi, così si riequilibria almeno un po'. Invece una riforma più grossa sarebbe legata alla riduzione della A a 18 squadre: turno eliminatorio tutto a botta secca (solo andata), le 4 partite risparmiate in campionato si "riutilizzano" per gli ottavi per creare 4 gironi da 4 squadre, andata e ritorno, con qualificazione delle prime 2. Tutti i club di serie A partono dai sedicesimi, a botta secca anch'essi.

Offline Pomata

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Re:Fenomenologia delle Coppe nazionali
« Risposta #9 il: 16 Dic 2015, 22:19 »
lo scorso anno, in grande silenzio ci fu un tentativo di riforma della CI per favorire un sistema piu' equo per tutte le squadre, ma fu bocciato dalla Lega per mantenere lo status quo.
Le squadre che votarono a sfavore, fra le altre, furono Merde e Juve, loro, i paladini di carpi e frosinone quando uscirono le telefonate di Lotito.


Non cambia la formula della Coppa Italia. La Lega di Serie A ha varato il regolamento del nuovo ciclo della manifestazione, relativo al triennio 2015-2018, e non sono state varate modifiche all’attuale format. Nei giorni scorsi si era riacceso un dibattito sull’opportunità di far giocare i primi turni in casa alle squadre più deboli, ma ha prevalso la volontà della Lega di “proteggere” le squadre che hanno più appeal televisivo.
ASTA — La Coppa Italia, d’altronde, è diventato un prodotto molto appetibile dal punto di vista televisivo, in particolare dagli ottavi di finale in poi, come dimostrano gli ascolti: partite in prima serata, audience ai livelli se non superiore alla Champions. E infatti l’asta che è stata lanciata per le dirette tv sul territorio domestico delle partite (Coppa Italia più Supercoppa italiana) prevede una base d’asta di 28 milioni di euro in media a stagione. Un bel balzo in avanti rispetto al prezzo finale incassato in questo triennio: 20,5 milioni annui. La Lega punta a stimolare la concorrenza ed è per questo che spera che quei 28 lievitino. All’asta pure i diritti per Internet e telefonia mobile (base d’asta di 520mila euro annui) e radio (300mila). Poi toccherà all’estero.

Offline paolo71

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Re:Fenomenologia delle Coppe nazionali
« Risposta #10 il: 17 Dic 2015, 08:41 »
juve che intanto ieri ha rubato la partita al toro...

Offline Tarallo

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Re:Fenomenologia delle Coppe nazionali
« Risposta #11 il: 17 Dic 2015, 08:44 »

juve che intanto ieri ha rubato la partita al toro...
Ho visto un'ora di partita e non mi pare proprio.

Offline paolo71

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19189
Re:Fenomenologia delle Coppe nazionali
« Risposta #12 il: 17 Dic 2015, 08:47 »
zaza non doveva fare il primo gol visto che doveva essere espulso per doppio ammonizione,
già il primo giallo era da rosso e vabbè...
poi commette una cazzata sul portiere un minuto dopo e lì un arbitro Onesto lo caccia.
Nel gol comunque Morata fa una magia, ma si aggiusta la palla con la mano.

giocaci te il derby in 10 sullo 0 a 0...

..e in 10 ci ha giocato il toro...per doppio giallo a Molinaro...il primo davvero discutibile...
Re:Fenomenologia delle Coppe nazionali
« Risposta #13 il: 17 Dic 2015, 11:08 »
juve che intanto ieri ha rubato la partita al toro...

alla Juve mancano 3 rigori, gli hanno annullato un gol valido e Acquah era da espulsione diretta, se questo è rubare.

Offline NEMICOn.1

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Re:Fenomenologia delle Coppe nazionali
« Risposta #14 il: 17 Dic 2015, 11:23 »
I sorteggi della Coppa Italia vengono effettuati con le classifiche della stagione precedente e non tengono conto dell'attuale valore delle squadre di serie A e quindi da una parte escono cani (2) fiorentina (4) genoa (6) sampdoria (7) e dall'altra juve (1) Lazio (3) Napoli (5) e Inter (8)

Offline paolo71

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19189
Re:Fenomenologia delle Coppe nazionali
« Risposta #15 il: 17 Dic 2015, 11:48 »
alla Juve mancano 3 rigori, gli hanno annullato un gol valido e Acquah era da espulsione diretta, se questo è rubare.

io ho visto quei 20 minuti fino al gol di zaza e al giallo a molinaro, poi schifato ho girato.

Offline simcar

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Re:Fenomenologia delle Coppe nazionali
« Risposta #16 il: 17 Dic 2015, 14:13 »
Si è voluto fare una copia della FA Cup, diciamo una mezza copia. Anche in Inghilterra le big entrano nel turno di inizio gennaio. Ma lì partecipano tutte le squadre. Da agosto iniziano dalle squadre regionali. In più il sorteggio è integrale ad ogni turno, e non con tabelloni come quest'anno... Solo in Italia gli stadi sono sempre vuoti per questa  competizione.
Re:Fenomenologia delle Coppe nazionali
« Risposta #17 il: 17 Dic 2015, 14:18 »
quindi (a meno di un exploit di Lazio o udinese) avremo una tra carpi-alessandria-spezia-samp-milan in EL ?

Offline NEMICOn.1

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Re:Fenomenologia delle Coppe nazionali
« Risposta #18 il: 17 Dic 2015, 14:18 »
Genoa-Alessandria
cani -Spezia
non è che sono un gran richiamo allo stadio , diciamo anche questo ....
a campi invertiti ci sarebbe stato il pienone , ma conta più chi la guarda alla TV

Offline Spartano

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Re:Fenomenologia delle Coppe nazionali
« Risposta #19 il: 18 Dic 2015, 13:22 »
Almeno la Sampdoria ha avuto la buona idea di far entrare gratis gli abbonati, l'unico stadio decente come presenza era infatti il loro. Pienamente d'accordo sul far giocare la più debole in casa, altra cornice senz'altro.
 

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