Tempo fa, a Genzano avevano scritto su una parete di legno di un cantiere (che in seguito ci sono ripassato ed era stata smontata, peraltro), qualcosa di molto spiritoso e sagace, degno della loro prestigiosa ironia goliardica, tipo:
"Long John, short life. ASR".
Volevo fotografarlo ma non l'ho fatto, credo che i miei pixel si sarebbero rifiutati.
Alcune considerazioni, personalissime:
- non pensavo mai che sapessero scrivere in un inglese, ancorchè elementare, ma corretto.
- il mio ricordo intimo di Chinaglia è stato deturpato dai suaoi atti e dalle azioni dell'ultima parte della sua vita, cancellando quasi, per me, la memoria di tutto quello che c'era prima.
- ciò nonostante Giorgio rimane e rimarrà un mio idolo per sempre, e per sempre gli vorrò bene.
- penso che non ci sarà, per lungo tempo un altro Laziale che loro odieranno tanto, che avrà fatto loro così male, da ricordarselo con tanto astio anche trenta, quarant'anni dopo, quando gran parte di quelli che fanni questi cori immondi e scrivono queste cose orride manco erano nati. Non Di Canio, non Klose, non Veron, non Hernanes, nessuno.
- quando vince la aroma, mi si gira storta la giornata, lo ammetto. Non per la squadra, giuro, che tutto sommato rappresenta il sale del calcio (i miei amici Napoletani non sanno che significa avere il nemico "in casa", per dire). Ma per questi squallidi individui, per questi miei nefasti concittadini. Solo per loro.