Juve, operato Lichtsteiner «Out un mese». Se va bene... (Gazzetta dello Sport)
Impulso al cuore dello svizzero per sanare l’aritmia: i tempi di recupero dipenderanno dagli esami. Lazio, Inter, Morata: tanti auguri dal calcio
Luca Bianchin
Stephan Lichtsteiner è stato operato al cuore. La notizia, sentita così, fa impressione e in effetti gli juventini d’Italia ieri pomeriggio si sono spaventati. Calma, salto in avanti di qualche ora per i distratti e gli apprensivi: l’operazione è andata bene e il treno svizzero punta a un ritorno in campo tra un mese. L’intervento si chiama «ablazione» e — scena vagamente pulp — consiste nel dare un impulso che provoca una piccola bruciatura al cuore. La Juventus sul sito ha fatto sapere che tutto va bene e ha spiegato l’origine del problema: «Stephan Lichtsteiner durante Juventus-Frosinone ha accusato difficoltà respiratorie dovute a un’aritmia cardiaca benigna (flutter atriale) spontaneamente risoltasi». Prima considerazione: fino a giovedì non si era parlato di problemi cardiaci. Seconda: «flutter atriale» è l’espressione chiave.
TEMPI DI RECUPERO
La Juve nello stesso comunicato ha calcolato che Stephan tornerà in campo tra un mese. Il tempo dirà, per ora c’è un piccolo dibattito sul tema. Il professor Bruno Carù, docente di Cardiologia dello Sport e direttore scientifico del Policlinico dello Sport di Monza, chiama in causa il protocollo per il giudizio di idoneità allo sport agonistico: «Si dice che dopo una ablazione per qualsiasi atleta ci vogliono sei mesi di stop. Quel regolamento è il vangelo dei medici sportivi». Nel documento si parla di un’attesa di sei mesi per la «fibrillazione atriale», che Carù equipara al flutter. Il professor Carlo Pappone, direttore di Aritmologia al Policlinico San Donato, uno degli specialisti più considerati d’Italia, non è d’accordo: «Il flutter è meno grave della fibrillazione, secondo me è addirittura l’intervento di ablazione più semplice. Le regole dicono che bisogna stare fermi un mese ed è giusto rispettarle. Io però credo che dopo una settimana si possa tornare a fare attività senza pericoli. Una pausa di sei mesi è improbabile». Chiaro che gli esami daranno molte risposte: «Ci sono segnali elettrici che confermeranno la certezza della guarigione. Il problema è tipico di maratoneti, ciclisti, sciatori di fondo: in loro aumenta la quantità di sangue che passa per il cuore. Un classico per chi come Lichtsteiner nei 90 minuti corre tantissimo».
LA STORIA
Il riassunto delle puntate precedenti indica uno sviluppo particolare. Lichtsteiner si era sentito male durante l’intervallo di Juve-Frosinone del 23 settembre: un improvviso mancamento con ricovero in ospedale per una notte. La Juventus parlava di «malessere con difficoltà respiratorie», in effetti tipiche in un caso di flutter atriale. Lunedì lo svizzero si è addirittura allenato con il gruppo e ha scritto su Facebook di essere pronto a rientrare. Martedì invece contrordine dello staff sanitario bianconero: «È da considerarsi indisponibile per la gara di Champions. I medici hanno predisposto ulteriori accertamenti e consulenze specialistiche cardiologiche». Mercoledì Lichtsteiner tornava su Facebook per confermare tutto, niente campo e tanti esami: «Ci vorrà ancora più tempo e pazienza».
GLI AUGURI
I precedenti nel calcio non mancano. Cassano, forse il più noto, ha avuto un problema diverso: una malformazione cardiaca. Più simili i casi di Abel Hernandez, Jonathan Biabiany e Felice Natalino, che però ha avuto una cartella clinica molto più preoccupante. Biabiany, puntuale, ha fatto gli auguri: «Spero torni il prima possibile. Ci vogliono riposo e pazienza». L’Inter, elegante, ha fatto il suo in bocca al lupo, come la Lazio via Twitter: «Pronta guarigione all’ex biancoceleste Stephan #Lichtsteiner». I più originali Morata e Marrone: foto con Stephan e auguri. «Torna presto swiss express», ha scritto Marrone. Il treno è al deposito, giusto una pausa. Lo rivedremo tra poco.