Juan Alberto Barbas

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Offline mr_steed

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Juan Alberto Barbas
« il: 24 Apr 2020, 19:35 »
Mi meraviglia un po' che questo giocatore non abbia un topic tutto suo
https://it.wikipedia.org/wiki/Juan_Barbas

Comunque non l'ho aperto solo per colmare questa mancanza ma in quanto sono incappato in un articolo su di lui, relativo ad un altra sua doppietta "pesante"...

https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/04/24/ti-ricordi-juan-barbas-detto-beto-e-la-doppietta-che-salvo-il-lecce-di-mazzone-per-la-seconda-volta-nel-giorno-della-fatal-verona/5780951/

Leggendo l'articolo mi ha colpito questa parte che ho estrapolato, relativa a Roma - Lecce, ennesimo esempio del loro essere sempre "prima romanisti, poi professionisti"...

Era il 1985, con Barbas alla corte di Fascetti arriva un altro argentino, Pedro Pasculli, ma va tutto male, i salentini retrocedono, togliendosi lo sfizio di scippare lo scudetto alla Roma alla penultima. Barbas fa doppietta all’Olimpico, il Lecce già retrocesso vince 3 a 2 facendo sfumare il sogno capitolino: tra i più furiosi c’è Boniek. Non è un dettaglio. I poliziotti romanisti a Fiumicino si vendicano con uno scherzo: lo trattengono per controlli, Beto si spaventa e loro gli spiegano che l’avrebbero arrestato per lo scudetto perso, scoppiando poi in una risata e rendendo palese la burla.

Barbas resta anche in B assieme a Pasculli e in panchina arriva Carletto Mazzone: i salentini arrivano quarti, ma perdono agli spareggi col Cesena restando in cadetteria. L’anno seguente, in una squadra in cui scalpitano due giovanotti niente male, Moriero e Conte, la promozione arriva, con Barbas che segna gol importanti, su tutti quello che regala la vittoria nel derby col Bari.

Seguiranno tre campionati consecutivi in serie A, due salvezze con la firma di Beto: prima è il Torino a farne le spese. Beto con una punizione delle sue condannerà i granata alla B, facendo provare a Mazzone 14 anni prima l’esultanza di Brescia-Atalanta. Poi la doppietta ad Ascoli di trent’anni fa, che regala un altro anno di massima serie ai leccesi. Mazzone andrà a via, al suo posto arriverà Boniek, passato dall’arrabbiatura in campo per lo scudetto perso con la Roma all’esordio in panchina proprio a Lecce. Ma il polacco deciderà di far a meno di Beto, preferendogli il russo Aleijnikov. Retrocedendo. Barbas andrà in Svizzera, al Locarno e al Sion per poi chiudere la carriera da calciatore in patria.


Solo un "prima romanista poi professionista" poteva preferire Aleijnikov a Barbas...

p.s. l'ho postato in "calcio", ma forse si può spostare anche nella sezione "stercorari"


Offline mr_steed

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6231
Re:Juan Alberto Barbas
« Risposta #1 il: 15 Mag 2020, 16:12 »
visto il successo riscosso dal topic approfitto per aggiornarlo con le ultime notizie su Barbas...

Notizie che peraltro dimostrano a chi non vorrebbe far ripartire in nessun modo il calcio come, per molte persone (anche ex campioni), questo sport sia assolutamente equivalente ad un mucchio di altri impieghi fra quelli pagati poco...

Argentina, l'ex Lecce Barbas: "Senza stipendio, ceno con tè e gallette"

L'ex centrocampista dei salentini, autore della doppietta che costò alla Roma lo scudetto 1986, allenava le giovanili di un club di secondo piano ma ha perso il lavoro per la pandemia: "Ultimi soldi presi a febbraio, dicono che tutto ciò possa durare fino a settembre, allora mi chiedo come farò a pagare l'affitto e cosa mangerò la sera: così mi deprimo"

https://www.repubblica.it/sport/calcio/esteri/2020/05/14/news/argentina_il_dramma_di_barbas_senza_stipendio_ceno_con_te_e_gallette_-256591060/?ref=RHRS-BH-I256598000-C6-P3-S2.2-T1

BUENOS AIRES - Si è laureato campione del mondo under 20 nel 1979 con l'Albiceleste al fianco dei giovanissimi Diego Armando Maradona e Ramon Diaz e poi ha fatto parte dei 22 della Nazionale argentina a Spagna '82 (l'edizione dell'indimenticabile trionfo degli azzurri di Bearzot), ma adesso la pandemia lo ha messo con le spalle al muro. Juan Barbas, per due stagioni miglior straniero della Liga spagnola con la maglia del Real Saragozza (1982-83 e 1983-84) e poi beniamino dei tifosi del Lecce, con cui, assieme al connazionale Pasculli, fece perdere nel 1986 alla Roma uno scudetto che sembrava già vinto, adesso è tra coloro che, a causa della crisi economica provocata dal coronavirus, sono rimasti senza lavoro e devono reinventarsi l'esistenza. "Penso molto, per ore e ore, e mi prende la depressione. Non è facile, di testa sono forte, ma rifletto su tante cose. Io vorrei tornare a lavorare per avere qualcosa in tasca, e intanto per non spendere ceno con tè e gallette salate", rivela al quotidiano 'Clarin' che ne ha raccontato la storia.

"Non posso vivere senza un lavoro"
Barbas allenava le giovanili di un club di secondo piano, l'Almirante Brown, e in una scuola calcio a Mirasol ma adesso, per via del lockdown e dello stop al calcio giovanile imposti anche in Argentina è finito tra le fila dei disoccupati. "Ma io vorrei tornare a lavorare per avere qualcosa in tasca. Dicono che tutto questo possa durare fino a settembre, e allora mi chiedo come farò a pagare l'affitto e ad andare al supermercato. E cosa mangerò la sera?", si domanda preoccupato l'ex centrocampista, che ha appeso le scarpe al chiodo nel 1997, dopo una stagione nell'All Boys. "Non crediate però che ai miei tempi si guadagnasse così tanto. Molti pensano che abbia messo da parte una fortuna - sottolinea l'argentino nato a San Martin il 23 agosto 1959 - però i soldi che ci davano non erano quelli di adesso. Mi è rimasto ciò che è servito per comprare una bella casa dove ora vivono la mia ex moglie e mia figlia. E io ho bisogno di lavorare per mangiare e pagare l'affitto. Vivo del mio lavoro, e se mi paragono ad altri sono comunque fortunato, però la mia realtà è che non posso stare senza un lavoro. L'ultimo stipendio, e quelli del calcio giovanile non sono alti, l'ho preso a febbraio, poi più nulla".

"Penso per ore a letto e mi deprimo"
L'ex giocatore del club salentino, autore di una doppietta contro la Roma il 20 aprile 1986 nella partita che il Lecce già retrocesso vinse per 3-2 e che costò ai capitolini la possibilità di superare la Juventus, dopo averla agganciata in vetta alla classifica, gira con un'auto usata, del 2014, che ha finito di pagare due mesi fa, e ha ricevuto l'aiuto che il governo ha destinato ai disoccupati, ma per tirare avanti non basta. "Non ho mai dormito tanto ma ora non ci riesco - racconta - Passo ore a rivoltarmi nel letto, magari mi addormento all'alba e alle 6 sono già sveglio. Quando mi alzo leggo le notizie, poi passo tante ore da solo, senza nulla da fare. Allora non fai altro che pensare, pensare e pensare... e ti deprimi. E il problema è che con queste cose della quarantena non puoi neanche uscire di casa per cercarti un lavoro, un modo per mantenerti".

"Passato la vita nel calcio, altro non so fare"
Barbas però non ha chiesto aiuto ad ex compagni. "L'unica cosa che vorrei è un lavoro, sarebbe bello uno fisso, per il quale ogni mese ti depositano lo stipendio in banca. Non so fare molte cose, perché ho passato tutta la vita nel calcio, non posso mettermi a fare l'idraulico o l'imbianchino. Ho 60 anni - conclude l'ex centrocampista argentino - e ho vissuto sempre di calcio e per il calcio".
 

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