Luis Alberto Romero Alconchel (Topic Ufficiale)

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Re:Luis Alberto Romero Alconchel (Topic Ufficiale)
« Risposta #13180 il: 14 Lug 2024, 07:33 »
Buona fortuna mago, ci ha fatto vedere dei colpi come pochi nella nostra storia recente.
 :ssl

Offline Deckard

*
1125
Re:Luis Alberto Romero Alconchel (Topic Ufficiale)
« Risposta #13181 il: 14 Lug 2024, 09:16 »
Rivedendo in alto il topic, mi sono reso conto che non lo avevo salutato...

Grazie per i giochi di prestigio che ci hai fatto vedere sul campo. Assist che solo tu riuscivi a vedere, palla che appare, scompare e riappare a tuo piacimento, goal fatti con tiri da lontano che sembravano radiocomandati.

Un po' meno grazie :) per i corner e per determinate uscite extra-campo. Dove finissero i primi ormai l'avevano capito proprio tutti, difensori avversari compresi... Le seconde sicuramente sincere (e, in un mondo spesso falso, di questo ti rendo merito), ma migliorabili dal punto di vista di contenuti e tempismo.

In becco all'aquila per la tua nuova avventura!
Re:Luis Alberto Romero Alconchel (Topic Ufficiale)
« Risposta #13182 il: 29 Lug 2024, 08:55 »
 8)
Re:Luis Alberto Romero Alconchel (Topic Ufficiale)
« Risposta #13183 il: 18 Set 2024, 20:38 »
Fosse stato per me,
sarei rimasto
per sempre alla Lazio.
di Luis Alberto

https://www.cronachedispogliatoio.it/fosse-stato-per-me-sarei-rimasto-alla-lazio-a-vita-luis-alberto-x-cronache/

Non sarei mai andato via dalla Lazio. Sarei rimasto a vita.

E ci ripenso spesso: chissà se nel 2020 avremmo potuto vincere lo Scudetto.

Eravamo lì. Poi è arrivato il Covid, è arrivato il lockdown.

Senza, ce la saremmo giocata fino all’ultima giornata. Eravamo lì per vincere, sicuramente. Perché non so cosa sia successo. Appena il campionato è ripreso, abbiamo perso Leiva e Cataldi per infortunio, ma anche Marusic e Patric. Siamo rimasti in pochi, dopo due mesi fermi, e il nostro ritmo non era più lo stesso. Fino a febbraio, le partite in casa le vincevamo al 20’. Eravamo in testa con la Juventus, con 17 vittorie su 22 partite, e avevamo alzato la Supercoppa Italiana. Era normale che ne parlassimo in spogliatoio.

Siamo arrivati ad affrontare il Milan senza Ciro e Caicedo. Nella prima partita dopo il lockdown, vincevamo 0-2 contro l’Atalanta. Abbiamo fallito lo 0-3 e alla fine abbiamo perso 3-2.

Ne abbiamo parlato tante volte nello spogliatoio. E anche dopo, di come sarebbe potuta andare. Alla fine siamo arrivati in Champions League, che era importante per i tifosi e la società.

Sono stato contento che, almeno mister Inzaghi, alla fine sia riuscito a vincere lo Scudetto. Per noi non era soltanto un allenatore, era come un padre calcistico. Con lui anche chi non giocava era contento. Fa la differenza sotto l’aspetto umano.

Vi racconto questa.

Inzaghi era alla Lazio da 21 anni. Quando non vincevamo una partita, la mattina successiva era distrutto. Lo vedevi, il calciatore ne rimaneva colpito. Dentro di te, dicevi: «La prossima partita dobbiamo vincere per lui». Ti dava tutto e con lui, facevamo ciò che volevamo: «Mister, per favore, possiamo cambiare orario di allenamento che domani abbiamo una cena?», oppure «Mister, domani devo portare mio figlio in un posto, posso arrivare leggermente dopo?». Lui è stato giocatore e ha figli, ti rispondeva: «Nessun problema, vai. Il calcio è una cosa, la vita un’altra». E alla fine quello ti rimane dentro.

Perdeva sempre la voce dopo la partita! La mattina dopo, in allenamento, praticamente non lo sentivi. Cataldi era il più bravo a imitarlo, veramente identico, lo fa perfetto.

Perché sono andato via? Ditemi uno che è uscito bene dalla Lazio. Fanno così: guardate ora proprio Cataldi… era lì fin da piccolo. È un peccato perché poi vedi altre squadre che si comportano diversamente: almeno ti fanno fare un saluto o una conferenza stampa. Radu, ma anche con Lulic e Milinkovic-Savic, a nessuno di loro è stato concesso. Tutti escono male perché non parlano in faccia, è un peccato. La Lazio è una società speciale, però non per le persone che ci sono dentro, ma per quello che c’è fuori, che è una roba pazzesca. Ho tanti amici tifosi, auando parli con loro è tutto. C’è gente che lo mette davanti alla famiglia. Noi eravamo felici dentro perché c’erano Inzaghi e Tare. Con Igli ho litigato mille volte, ma sapevamo che eravamo due persone giuste e trovavamo la ragione. Dopo quel periodo è finito tutto. Quella è stata la differenza, anche quando è andato via Sarri, era finito il ciclo. Avevo appena rinnovato, per me l’idea era restare a vita. Non mi andava però di rimanere in un posto in cui non vedevo niente di pulito. Non sono mai stato zitto. Era il momento di andarmene e stare più tranquillo calcisticamente.

Quando sono andato via dalla Lazio, ho detto che non sarei andato in un’altra squadra italiana. Non volevo.

La Lazio voleva il costo del cartellino e per la Spagna era una cifra troppo alta, così come lo stipendio. Avevo parlato con alcuni giocatori che sono qui a Doha e tutti me ne avevano parlato benissimo, e ne ho guadagnato in vita, posso uscire di casa tranquillamente e fare le cose con i bambini. Hanno detto che me ne son andato per soldi: non è vero. Guadagno di più ma i soldi li avevo anche prima.

La fine definitiva è stata la partenza di Sarri.

Aveva un carattere particolare. Io pure. Io volevo andare al Cadice in prestito perché non ero contento. Torno dopo 10 giorni in Spagna, era durante la sosta per il Mondiale. Volevo andare al Cadice, mi allenavo come un matto. Lui lo nota e io gli dico: ‘Voglio andare al Cadice’, al mio paese. Mi risponde: ‘No, non vai da nessuna parte. Se ti alleni così, giochi ovunque con me. Ho capito il tuo carattere’. Mi dice così e io gli ho dato fiducia. Ho iniziato a giocare. Gli ho detto dell’offerta dal Qatar, mi ha detto che avrei dovuto rinnovare. Parlavamo tutti i giorni. Mi dicevano che parlavo tanto dentro al campo, ma cercavo di aiutare il mister dentro al campo. Quando è andato via, mi è dispiaciuto.

Le sue sedute video erano durante la siesta, per noi spagnoli con tanti video c’era il rischio di addormentarsi! Tatticamente il migliore che ho avuto.

Eppure ne ho visti di spogliatoi. L’unico anno in cui mi sono divertito in carriera, però, è stato un altro. Tanti anni fa, a Barcellona. Mi sono allenato alcune volte con i grandi. Il più forte era senza dubbio Messi, ma mi impressionava Busquets, come si allenava, oppure Iniesta. Xavi era già allenatore in campo. Era bello allenarsi con loro perché capisci tante cose. È stato l’unico anno divertente della mia carriera.

Anche a Liverpool lo spogliatoio era bellissimo. Avrei potuto fare di più: sarei potuto rimanere lì, ma ero giovane e volevo giocare, quindi sono andato. Suarez per me è stato come un padre lì, è una bellissima persona. Un fenomeno. Ero sempre con lui. Non ho giocato tanto ma ho imparato, ho visto che la Premier League è fantastica in tutto, hanno un’organizzazione che è la migliore. Eravamo sempre a casa l’uno dell’altro. Fuori di casa con lui era impossibile uscire.

Adesso gioco tanto a golf. Pepe Reina mi ha contagiato. All’Olgiata, fuori Roma, ho iniziato ad allenarmi: i primi tempi non prendevo neanche la pallina. Mi sono fatto qualche amico. Mi serviva per stare 3-4 ore senza telefono, non sentivo nessuno.

Voglio chiudere salutando la mia squadra. Quella dei miei amici di ProClub, su FIFA. Non gioco per rilassarmi… perché dipende a che gioco giochi ahah!

Per me è un modo di sentire gli amici che non vedi. Ne ho tanti che sto più di un anno senza vederli, ridiamo e ci insultiamo. È un modo per stare connessi. Dimentichi il resto, e che non li vedi da tanto tempo.
Facevo Pro Club con alcuni ragazzi che non conoscevo, invece. Avevo fatto una live su Twitch, non li avevo mai visti. Quella live è stata una specie di selezione. È nato tutto così, a caso. Ogni tanto ci sentiamo, chi da Napoli e chi da Torino. Non li conoscevo, erano tifosi: loro sapevano che ero Luis Alberto, ma lì eravamo tutti uguali.

Li ho invitati alle partite e loro mi portavano regali. Il mio giocatore si chiamava “Gigi” perché un mio amico mi chiamava così, Alberto Moreno del Como.

Tutti mi avete chiamato “Mago”. Per me, la volta in cui sono stato davvero mago, è stata una partita contro la Fiorentina. Una situazione in cui il 95% dei calciatori spara la palla: io invece l’ho controllata di testa in mezzo a due, li ho superati, ho fatto una finta e ho servito Ciro. Peccato che era in fuorigioco.

Lì sì, che giocavo con la mente libera.


CREDITS:
autore: Giacomo Brunetti; testo di: Luis Alberto e Giacomo Brunetti; immagine di copertina: Shutterstock; immagini: Shutterstock, Imago, Image Photo Agency; pr: YouFirst.
Re:Luis Alberto Romero Alconchel (Topic Ufficiale)
« Risposta #13184 il: 18 Set 2024, 21:46 »
mi piace
Re:Luis Alberto Romero Alconchel (Topic Ufficiale)
« Risposta #13185 il: 18 Set 2024, 22:44 »
Mi sembra un racconto onesto e veritiero.
Grazie Mago :since

Offline Twix

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5314
Re:Luis Alberto Romero Alconchel (Topic Ufficiale)
« Risposta #13186 il: 18 Set 2024, 22:44 »
Aiuta a capire qualcosa di più di quello che succede "dentro".
Bella intervista comunque.

Offline olympia

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10198
Re:Luis Alberto Romero Alconchel (Topic Ufficiale)
« Risposta #13187 il: 18 Set 2024, 22:46 »
Bella, ma questa frase la poteva evitare:
"Non mi andava però di rimanere in un posto in cui non vedevo niente di pulito"
Mi sembra molto cattiva.

Offline Fla

*
5403
Re:Luis Alberto Romero Alconchel (Topic Ufficiale)
« Risposta #13188 il: 18 Set 2024, 23:16 »
matto vero! lui come pure Sarri che ha capito come farlo rendere al massimo.
Mi ha stupito il passaggio su Tare

Offline FeverDog

*****
19262
Re:Luis Alberto Romero Alconchel (Topic Ufficiale)
« Risposta #13189 il: 18 Set 2024, 23:18 »
Tutto bello, grande giocatore, ma questo ha fatto pure il cazzo che gli pare per anni.

Offline Cesio

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17002
Re:Luis Alberto Romero Alconchel (Topic Ufficiale)
« Risposta #13190 il: 18 Set 2024, 23:22 »
Mi ha stupito il passaggio su Tare

Pure a me, tanto che per un attimo ho pensato che l'intervista fosse concordata
Re:Luis Alberto Romero Alconchel (Topic Ufficiale)
« Risposta #13191 il: 18 Set 2024, 23:34 »
Fosse stato per me,
sarei rimasto
per sempre alla Lazio.
di Luis Alberto

https://www.cronachedispogliatoio.it/fosse-stato-per-me-sarei-rimasto-alla-lazio-a-vita-luis-alberto-x-cronache/

Non sarei mai andato via dalla Lazio. Sarei rimasto a vita.

E ci ripenso spesso: chissà se nel 2020 avremmo potuto vincere lo Scudetto.

Eravamo lì. Poi è arrivato il Covid, è arrivato il lockdown.

Senza, ce la saremmo giocata fino all’ultima giornata. Eravamo lì per vincere, sicuramente. Perché non so cosa sia successo. Appena il campionato è ripreso, abbiamo perso Leiva e Cataldi per infortunio, ma anche Marusic e Patric. Siamo rimasti in pochi, dopo due mesi fermi, e il nostro ritmo non era più lo stesso. Fino a febbraio, le partite in casa le vincevamo al 20’. Eravamo in testa con la Juventus, con 17 vittorie su 22 partite, e avevamo alzato la Supercoppa Italiana. Era normale che ne parlassimo in spogliatoio.

Siamo arrivati ad affrontare il Milan senza Ciro e Caicedo. Nella prima partita dopo il lockdown, vincevamo 0-2 contro l’Atalanta. Abbiamo fallito lo 0-3 e alla fine abbiamo perso 3-2.

Ne abbiamo parlato tante volte nello spogliatoio. E anche dopo, di come sarebbe potuta andare. Alla fine siamo arrivati in Champions League, che era importante per i tifosi e la società.

Sono stato contento che, almeno mister Inzaghi, alla fine sia riuscito a vincere lo Scudetto. Per noi non era soltanto un allenatore, era come un padre calcistico. Con lui anche chi non giocava era contento. Fa la differenza sotto l’aspetto umano.

Vi racconto questa.

Inzaghi era alla Lazio da 21 anni. Quando non vincevamo una partita, la mattina successiva era distrutto. Lo vedevi, il calciatore ne rimaneva colpito. Dentro di te, dicevi: «La prossima partita dobbiamo vincere per lui». Ti dava tutto e con lui, facevamo ciò che volevamo: «Mister, per favore, possiamo cambiare orario di allenamento che domani abbiamo una cena?», oppure «Mister, domani devo portare mio figlio in un posto, posso arrivare leggermente dopo?». Lui è stato giocatore e ha figli, ti rispondeva: «Nessun problema, vai. Il calcio è una cosa, la vita un’altra». E alla fine quello ti rimane dentro.

Perdeva sempre la voce dopo la partita! La mattina dopo, in allenamento, praticamente non lo sentivi. Cataldi era il più bravo a imitarlo, veramente identico, lo fa perfetto.

Perché sono andato via? Ditemi uno che è uscito bene dalla Lazio. Fanno così: guardate ora proprio Cataldi… era lì fin da piccolo. È un peccato perché poi vedi altre squadre che si comportano diversamente: almeno ti fanno fare un saluto o una conferenza stampa. Radu, ma anche con Lulic e Milinkovic-Savic, a nessuno di loro è stato concesso. Tutti escono male perché non parlano in faccia, è un peccato. La Lazio è una società speciale, però non per le persone che ci sono dentro, ma per quello che c’è fuori, che è una roba pazzesca. Ho tanti amici tifosi, auando parli con loro è tutto. C’è gente che lo mette davanti alla famiglia. Noi eravamo felici dentro perché c’erano Inzaghi e Tare. Con Igli ho litigato mille volte, ma sapevamo che eravamo due persone giuste e trovavamo la ragione. Dopo quel periodo è finito tutto. Quella è stata la differenza, anche quando è andato via Sarri, era finito il ciclo. Avevo appena rinnovato, per me l’idea era restare a vita. Non mi andava però di rimanere in un posto in cui non vedevo niente di pulito. Non sono mai stato zitto. Era il momento di andarmene e stare più tranquillo calcisticamente.

Quando sono andato via dalla Lazio, ho detto che non sarei andato in un’altra squadra italiana. Non volevo.

La Lazio voleva il costo del cartellino e per la Spagna era una cifra troppo alta, così come lo stipendio. Avevo parlato con alcuni giocatori che sono qui a Doha e tutti me ne avevano parlato benissimo, e ne ho guadagnato in vita, posso uscire di casa tranquillamente e fare le cose con i bambini. Hanno detto che me ne son andato per soldi: non è vero. Guadagno di più ma i soldi li avevo anche prima.

La fine definitiva è stata la partenza di Sarri.

Aveva un carattere particolare. Io pure. Io volevo andare al Cadice in prestito perché non ero contento. Torno dopo 10 giorni in Spagna, era durante la sosta per il Mondiale. Volevo andare al Cadice, mi allenavo come un matto. Lui lo nota e io gli dico: ‘Voglio andare al Cadice’, al mio paese. Mi risponde: ‘No, non vai da nessuna parte. Se ti alleni così, giochi ovunque con me. Ho capito il tuo carattere’. Mi dice così e io gli ho dato fiducia. Ho iniziato a giocare. Gli ho detto dell’offerta dal Qatar, mi ha detto che avrei dovuto rinnovare. Parlavamo tutti i giorni. Mi dicevano che parlavo tanto dentro al campo, ma cercavo di aiutare il mister dentro al campo. Quando è andato via, mi è dispiaciuto.

Le sue sedute video erano durante la siesta, per noi spagnoli con tanti video c’era il rischio di addormentarsi! Tatticamente il migliore che ho avuto.

Eppure ne ho visti di spogliatoi. L’unico anno in cui mi sono divertito in carriera, però, è stato un altro. Tanti anni fa, a Barcellona. Mi sono allenato alcune volte con i grandi. Il più forte era senza dubbio Messi, ma mi impressionava Busquets, come si allenava, oppure Iniesta. Xavi era già allenatore in campo. Era bello allenarsi con loro perché capisci tante cose. È stato l’unico anno divertente della mia carriera.

Anche a Liverpool lo spogliatoio era bellissimo. Avrei potuto fare di più: sarei potuto rimanere lì, ma ero giovane e volevo giocare, quindi sono andato. Suarez per me è stato come un padre lì, è una bellissima persona. Un fenomeno. Ero sempre con lui. Non ho giocato tanto ma ho imparato, ho visto che la Premier League è fantastica in tutto, hanno un’organizzazione che è la migliore. Eravamo sempre a casa l’uno dell’altro. Fuori di casa con lui era impossibile uscire.

Adesso gioco tanto a golf. Pepe Reina mi ha contagiato. All’Olgiata, fuori Roma, ho iniziato ad allenarmi: i primi tempi non prendevo neanche la pallina. Mi sono fatto qualche amico. Mi serviva per stare 3-4 ore senza telefono, non sentivo nessuno.

Voglio chiudere salutando la mia squadra. Quella dei miei amici di ProClub, su FIFA. Non gioco per rilassarmi… perché dipende a che gioco giochi ahah!

Per me è un modo di sentire gli amici che non vedi. Ne ho tanti che sto più di un anno senza vederli, ridiamo e ci insultiamo. È un modo per stare connessi. Dimentichi il resto, e che non li vedi da tanto tempo.
Facevo Pro Club con alcuni ragazzi che non conoscevo, invece. Avevo fatto una live su Twitch, non li avevo mai visti. Quella live è stata una specie di selezione. È nato tutto così, a caso. Ogni tanto ci sentiamo, chi da Napoli e chi da Torino. Non li conoscevo, erano tifosi: loro sapevano che ero Luis Alberto, ma lì eravamo tutti uguali.

Li ho invitati alle partite e loro mi portavano regali. Il mio giocatore si chiamava “Gigi” perché un mio amico mi chiamava così, Alberto Moreno del Como.

Tutti mi avete chiamato “Mago”. Per me, la volta in cui sono stato davvero mago, è stata una partita contro la Fiorentina. Una situazione in cui il 95% dei calciatori spara la palla: io invece l’ho controllata di testa in mezzo a due, li ho superati, ho fatto una finta e ho servito Ciro. Peccato che era in fuorigioco.

Lì sì, che giocavo con la mente libera.



Ennesima intervista di un partente che lascia Formello parlando male di questa società padronale, non può essere un complotto

Ennesima conferma che a Formello l'unica persona di riferimento è l'allenatore, attorno al quale si stringono i giocatori

Quando anche l'allenatore si rompe il cazzo e se ne va, si ricomincia


Offline FatDanny

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39830
Re:Luis Alberto Romero Alconchel (Topic Ufficiale)
« Risposta #13192 il: 19 Set 2024, 08:09 »
intervista in cui traspare molto bene quel che andava e non andava (e probabilmente quel che ancora oggi va e non va) in quel di Formello.
nulla che già non sia stato detto, sviscerato, discusso, ma confermato da chi ci stava dentro assume un'altra luce.

Offline Vincelor

*
7871
Re:Luis Alberto Romero Alconchel (Topic Ufficiale)
« Risposta #13193 il: 19 Set 2024, 08:27 »
Chiedo perché veramente non lo so. Quando i giocatori lasciano un club, si organizza una conferenza stampa?

Offline dani2110

*
24666
Re:Luis Alberto Romero Alconchel (Topic Ufficiale)
« Risposta #13194 il: 19 Set 2024, 08:55 »
Tutto bello, grande giocatore, ma questo ha fatto pure il cazzo che gli pare per anni.

Infatti per giudicare e raccogliere consensi nella vita bisogna essere migliori di quelli di cui parli.

Non è questo il caso.

Poi può aver detto anche cose giuste e condivisibili, ma credibilità zero.

Poi se dopo averlo insultato per pizzini buttati, aerei, ritiri disertato, adesso pendiamo dalle sue labbra, ok.

Offline Aregai

*
3845
Re:Luis Alberto Romero Alconchel (Topic Ufficiale)
« Risposta #13195 il: 19 Set 2024, 08:55 »
certo che no però intendeva dire che giocatori che sono stati molto rappresentativi per una società potrebbero avere un occhio di riguardo al momento dell'addio in termini comunicativi.

una intervista interessante che ci conferma molte impressioni, poi oh il personaggio era quello che era eh

Offline mr_steed

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9064
Re:Luis Alberto Romero Alconchel (Topic Ufficiale)
« Risposta #13196 il: 19 Set 2024, 09:06 »
comunque le parole su tare fanno pensare che il "problema" per lui fosse soprattutto fabiani...
Re:Luis Alberto Romero Alconchel (Topic Ufficiale)
« Risposta #13197 il: 19 Set 2024, 09:12 »
Chiedo perché veramente non lo so. Quando i giocatori lasciano un club, si organizza una conferenza stampa?

Non so, però ricordo che a giocatori come Felipe Anderson, Radu, Milinkovic e Ciro Immobile, giri di campo, discorsi e video saluti ufficiali d'addio sono stati fatti.
Per Cataldi tecnicamente è un arrivederci.
Re:Luis Alberto Romero Alconchel (Topic Ufficiale)
« Risposta #13198 il: 19 Set 2024, 09:14 »
mah, per me sono i pensieri confusi di una testa calda

una lunga lista di passaggi inaccettabili. tra cui quello sul figlio da portare in un posto.

poi insomma Radu se ne è andato con tutti gli onori, FA pure, SMS e Ciro no ma non sono andati via male, messaggi social e comunicati di profondo affetto

lui non è stato fatto giocare l'ultima in casa, se la prendesse con tudor e con sé stesso

su lulic è vero, ma è UN caso. che comunque alla fine all'Olimpico ci è tornato.

poi l'elogio a tare... boh

Offline SSL

*
8871

Offline SSL

Re:Luis Alberto Romero Alconchel (Topic Ufficiale)
« Risposta #13199 il: 19 Set 2024, 09:22 »
Dormiva alle sessioni video di Sarri e doveva portare il figlio a scuola.

Luis uno di noi…!
Ah no, aspetta n’attimo però…
 

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