Mi ricorda la vicenda stadio #famoaaadependance
Fonte: corriere
Ampliamenti a villa Malagò, il «no»
a quattro dependance e un barbecue
Dovranno essere demolite anche tettoie per stendere i panni e riparare le macchine. Il pugno duro del Comune: opere che non possono essere sanate poiché rientrano in un’area vincolata
di Michele Marangon
Non c’è pace tra le dune, in quel di villa Malagò a Sabaudia. In questi giorni il presidente del Coni ha collezionato un record di dinieghi - da parte del settore condono edilizio del Comune pontino - alle richieste di sanatoria per piccole opere abusive già realizzate nell’amata magione delle vacanze.
Il rifiuto a sanare
Il rifiuto a sanare le “innocenti evasioni” alle regole che riguardano le aree sottoposte a vincoli ha interessato: una dependance di 15 metri quadri, vialetto con piattaforma in legno e barbecue; altra dependance da 21 metri quadri; una piccola tettoia adibita a stenditoio; ampliamento della cucina per circa 6 metri quadri; una dependance di 29,3 metri quadri. E inoltre: una tettoia per riparare le macchine; stireria con dispensa e bagno di 5 metri quadri più un’altra superficie di tredici; una ulteriore dependance di circa 30 metri quadri. Tanti piccoli aggiustamenti che hanno reso la villa certamente più funzionale ed accogliente. Senza dimenticare che d’estate la splendida dimora ospita, oltre alla famiglia Malagò, tantissimi personaggi del jet set e non solo, sportivi e appassionati di yoga che si ritrovano per settimane di salutismo e relax. Ma per loro niente barbecue, se non di quelli amovibili da comprare dal ferramenta.
Ora dovrà demolire
Si tratta di nove sonore bocciature alla realizzazione di opere che non possono essere sanate in nessun modo poiché rientrano in un’area vincolata. Opere aggiunte ad un immobile legittimo che, però, deve conservare la sua conformazione originaria. Senza ulteriori aggiunte dunque… Quali saranno i passaggi amministrativi successivi? Giovanni Malagò dovrà ripristinare i luoghi, abbattere tutto insomma. E se non lo farà di sua spontanea volontà, dovrà pensarci l’amministrazione che oggi si dimostra particolarmente severa, anche se tutt’intorno ( nell’area del Parco Nazionale per intenderci) non regnano propriamente ordine e rispetto delle regole, del decoro e della natura.