Inizio con un paio di notizie
«Arriveremo in finale»
Prandelli dal ritiro di Coverciano esce allo scoperto alla vigilia del Mondiale: «Abbiamo la consapevolezza dei nostri mezzi. L’obiettivo è l’ultimo atto a Rio»
L’Italia fa sul serio, Prandelli esce allo scoperto e punta dritto alla finale di Rio de Janeiro. Il ritiro pre-mondiale è appena iniziato, c’è lo spirito del primo giorno di scuola, con buoni propositi e grandi prospettive. «Partiamo con la consapevolezza che la nostra organizzazione di gioco e di lavoro sia fatta per arrivare in fondo a questo Campionato del Mondo - ammette il ct azzurro nella prima conferenza stampa di Coverciano - in questi tre giorni lavoreremo molto sulla forza, dal punto di vista della resistenza i giocatori hanno tutti una buona base». Tre giorni di lavoro intenso, poi altri tre giorni di mini-vacanza prima della full immersion mondiale che - con gli Dei propizi – potrebbe arrivare fino a metà luglio. Prima di entrare nel vivo della discussione, il ct azzurro sente la necessità di chiedere scusa a Criscito per le parole poco opportune («non mi sembra di aver lasciato a casa Cabrini o Maldini» n.d.r.) espresse dopo la delusione mal celata del difensore dello Zenit.
Poi si parte, ed è una chiacchierata a tutto tondo che prende in esame ogni aspetto. «Posso avere le mie idee - ammette il tecnico di Orzinuovi - mi auguro di avere fino in fondo tanti dubbi. Tutti i giocatori sono arrivati a Coverciano con una felicità contagiosa addosso. Andremo in Brasile per rappresentare l’Italia, dovremo farlo con orgoglio». Il ct azzurro entra poi nel merito di alcune scelte, tra cui quella di dare fiducia a Giuseppe Rossi, e quella di escludere Toni e Gilardino autori di una stagione in ogni modo positiva. «La scelta di portare Pepito Rossi nasce da vari motivi: abbiamo di fronte un talento, un giocatore tra i più importanti nel panorama italiano. La sua volontà di recuperare prima, di fare mille sacrifici per essere qui è la dimostrazione che anche i campioni devono mettere grande carattere in quello che fanno. Poi mi dovrà dare risposte sul campo, e io mi auguro di averle. Non voglio mettere troppa pressione al ragazzo, dobbiamo capire se ha una condizione superiore a quella di qualche giorno fa. Gilardino e Toni non sono con noi perché in attacco vogliamo manovrare in maniera diversa».
L’analisi dei singoli non può non passare per Antonio Cassano, che a suon di gol e assist ha trascinato il Parma in Europa League guadagnando in extremis la convocazione: «Si è rimesso in gioco, e ha vinto: per lui è forse l’ultima occasione importante. Balotelli? Tutti devono avere la consapevolezza che possono bastare pochi minuti per lasciare il segno. Mettiamo da parte l’io e pensiamo alla squadra». Una piccola stoccata che sa di avvertimento, soprattutto in vista della lista ufficiale da presentare alla Fifa entro il 2 giugno. Neanche Supermario può dormire sonni tranquilli. «Vogliamo proporre più modi interpretativi dello stesso schieramento - conferma l’allenatore della nazionale - non avremo un modulo rigido, dovremo essere duttili, ma al tempo stesso determinati: dovremo essere pronti a fare dei cambiamenti anche durante la partita».
Poi l’immancabile codice etico, con una risposta da libro cuore:
«Ho fatto un sogno. C’erano tre o quattro squadre con tante espulsioni e l’unica squadra immacolata era la nostra» . Più spinosa la questione che riguarda i social network. «Ne parlerò con i ragazzi - conclude Prandelli - mi piace responsabilizzare la squadra e condividere una scelta». Il tempo di cinguettare è finito, gambe in spalla: d’ora in avanti si corre.