Nei confronti di Sandro ho un sentimento ambivalente.
Sentimento di affetto e infinita riconoscenza enorme per quanto fatto in campo, sentimento di sostanziale tiepidezza per gli anni a venire.
Gli vorrò sempre bene ma, per dire, se incontro Gregucci, Sinisa, Dabo per strada ho un desiderio irrefrenabile di andarli ad abbracciare; con Sandro, questo desiderio non ce l'ho tanto.
I motivi sono infiniti e, davvero, non ho nessun sentimento "negativo" verso di lui per quanto successo dal 31 agosto 2002 in poi. A parte che ci sarebbe anche la questione Van Doorn ma non parliamone per la millesima volta.
Non ho mai percepito da parte di Sandro un reale "trasporto d'amore" (cito così anche una celebre canzone degli Squallor) nei confronti della Lazio ma solo tanta tiepidezza che io ricambio, a quel punto, in egual misura.
Ad Angelo Adamo e a Sinisa - ma pure a Ousmane - brillano gli occhi alla parola "LAZIO", come brillano a noi.
A Sandro, no. Purtoppo, è un fatto.