Dal sito del Corriere della sera.
Michele Plastino «vittima di usurai». Arrestato colombiano: tassi del 65%. Il giornalista ha spiegato di voler rilanciare «Goal di notte», la sua fortunata trasmissione degli anni 80: «Quando ho saputo mi è caduto il mondo addosso».
«Volevo rilanciare la trasmissione realizzando un mio grande progetto. Invece sono rimasto intrappolato nella morsa degli usurai». A raccontare il suo dramma in un aula di tribunale è Michele Plastino, un pioniere del calcio in televisione. Fu il primo a lanciare le telecronache del football inglese e brasiliano negli anni ’80 su «Goal di notte». Adesso avrebbe voluto replicare il successo trasmettendo in streaming le partite dei principali campionati europei. E’ questo il sogno cullato nell’inverno del 2012 dal giornalista radio televisivo, che sei mesi dopo ha dovuto riporre nel cassetto il suo piano di rilancio dopo la scoperta di aver riposto la fiducia nelle mani di Salvador Vincente Frieri, un usuraio colombiano presentatosi come un benefattore. Ora Frieri - insieme con il suo braccio destro Giuliano De Angelis - è finito sotto processo per aver preteso la restituzione di 296mila euro per un prestito di 179 mila euro. Una somma che rappresenta - secondo la Procura - l’applicazione di un tasso d’usura del 65 per cento. Quei soldi sarebbero dovuti servire al giornalista per finanziare il suo progetto.
A spiegarlo è stato lo stesso Plastino nel corso di una drammatica deposizione: «Mi sono illuso che Fieri fosse l’uomo dei miracoli - ha raccontato lunedì a piazzale Clodio il conduttore di “Goal di notte” - Quando ho saputo che era stato arrestato, mi è crollato il mondo. Ho sempre vissuto d’immagine e credibilità. Non voglio ombre e così non l’ho neanche denunciato. La mia speranza era di rilanciare la trasmissione. Mi ha versato oltre 150mila euro, tra bonifici bancari e assegni. Poi alla fine ha fatto i calcoli per l’eventuale restituzione che prevedeva l’applicazione di interessi del 20 per cento mensile. Avevo difficoltà a raccogliere quei soldi. Abbiamo rinegoziato la restituzione del debito e mi sono trovato a dover dare il 65 per cento in più di quanto avevo ricevuto».