Nedved per me è un altro che ha messo le corna alla lazialità.
Mi ricordo tutte quelle interviste tra il 97 e il 2001 in cui dichiarava il suo amore per i nostri colori, della Lazio che avrebbe sempre avuto un posto speciale nel suo cuore.
Vestita la casacca gobba, tutto finito, tutto dimenticato.
La Lazio? Boh, chi la conosce, che roba è, che ne so, io sono juventino doc, nel mio cuore c'è solo la Juventus.
Che delusione, era uno dei miei idoli.
Ha avuto anche l'occasione di chiudere la carriera da noi, LA LAZIO, la squadra che lo ha portato in Italia e a cui deve molto della sua radiosa carriera.
Ci ha declinato quasi come si scaccia una zanzara fastidiosa.
E chi so' mo' questi, ma che vonno, ma chi li conosce, ma chi se l'incula.
Il tutto condito da alcune sue venute a Roma in maglia bianconera caratterizzate da sceneggiate, simulazioni, fallacci da dietro, colpi a gioco fermo, come un riomico qualsiasi.
Che delusione, Pavel.
Eri come l'oro, ora sei come loro.
Almeno in cuor tuo, almeno ogni tanto, ricordati di NOI, se la tua anima voltafaccia, mercenaria e opportunista te lo consente.