Conosco abbastanza bene la C vedendola da vicino da anni.
Parliamo per sommi capi visto che non sappiamo come sarà strutturata la proposta: ad oggi - per bocca di Gravina - sembrerebbe che la proposta partirebbe dal 2019/20, l'anno prossimo le squadre B avrebbero spazio solo come subentranti a chi non si iscrive.
Detto questo:
- la C attuale è un piangere. A non contare le squadre non iscritte abbiamo avuto il Modena fallito a campionato in corso, il Vicenza e l'Arezzo amministrati dai curatori fallimentari, mentre akragas, Siracusa e Matera han fatto gara a chi prendeva più punti di penalizzazione.
- Ai fallimenti si aggiungono realtà da calcio dilettantesco (e relativi stadio pollaio) che a livello tecnico aggiungono poco o nulla
- I giovani che giocano sono quasi tutti prestati dalle big di A e non prodotti dei vivai delle società di C.
Le squadre B darebbero solidità economica a tutto il sistema, aumenterebbero l'appeal mediatica della categoria, incentiverebbero la cura dei vivai per e l'impiego dei propri ragazzi e innalzerebbero pure il livello tecnico della categoria. Inoltre consentirebbero a diversi ragazzi di restare nell'ambito della "casa madre" senza perdersi in giro per l'Italia magari a dormire in macchina perché sfrattati (è successo) o inseguiti dai creditori (è successo pure questo)
Questa strada si segue ovunque (Spagna, Olanda, Germania) e ovunque da buoni risultati.
Se vogliamo rifondare il calcio italiano potrebbe essere un buon passo.