Il problema non è il VAR ma la sua applicazione, in quanto come primo obiettivo è quella di preservare lo sport CALCIO nei suoi caratteri essenziali, anche a scapito di qualche errore o svista, altrimenti potremmo avere, MAGARI, anche decisioni più giuste, ma il calcio verrebbe snaturato nella sua essenza, come adeso sta avvenendo....e queste erano le argomentazini di chi si è sempre dichiarato contrario al VAR, tra i quali Simone Inzaghi...e secondo me alla fine aveva ragione.
Il gioco del calcio prevede un arbitraggio sul campo, ovvero un arbitro che corre in campo con i giocatori e guardalinee ai bordi laterali....ma sempre nel campo e con la visuale del campo.
Chi ha giocato, o arbitrato, al calcio lo sa benissimo che quel tipo di visulae e dinamica è TOTALMENTE DIVERSA da quela che si vede dalla tribuna o davanti alla televisione, è totalmente un'altra visione.
A questo punto, tra le motivazioni che hanno portato all'introduzione della tecnologia, c'è stata sicuramente l'esigenza di una maggiore trasparenza nelle dinamiche delle partite, soprattutto per l'importanza sportiva ed economica del risultato, talvolta viziato in maniera decisiva da errori macroscopici, soprattutto situazioni che riguardavano i casi del goal/non goal sulla linea di porta, e su situazioni di fuorigioco fischiati o no...esempi ce ne sono tantissimi, anche di celebri, di partite decise da orrori macroscopici.
Successivamente si è deciso che la tecnologia doveva essere utilizzata anche nei casi singoli durante la partite, su episodi che portano a rigori e/o espulsioni, per poi passare a poter verifcare se una azione da goal fosse condizionata e quindi derivante da un fallo o contatto sospetto....come ben si può evincere tutto ciò porta con sè una gran confusione e si presta non più alla sua concezione primaria, ovvero correggere errori evidentissimi e clamorosi, ma interviene nella dinamica del gioco, essendo una parziale moviola in campo, che però ufficialmente viene negata.
Il problema è proprio questo, essendo il calcio, per sue caratteristiche essenziale, uno sport di contatto, giocato in un campo di 110 metri e con dinamiche ed azioni molto prolungate, come poter stabilire come, quando e soprattutto fino a quando andare a ricontrollare gli episodi ?
Il problema è la chiarezza di chi dirige le federazioni, ci vorrebbe un intervento forte e risolutare di una autorità sportiva importante, la FIFA, la quale dovrebbe ribadire che un caso di errata applicazione del protocollo VAR dovrebbe portare a sanzioni sportive (ripetizione della gara), e sanzioni a dirigenti federali ed arbitrali, nonchè sospensione degli arbitri che boicottino o esageranocon l'applicazione del VAR.
Il Var dovrebbe, ed è questa la sua vera natura e ragion d'essere, intervenire per correggere solo un episodio SINGOLO CLAMOROSO che sfugge alla terna arbitrale, e non essere utilizzato come lente d'ingrandimento per vedere il cavillo sfuggito all'occhio dell'uomo/arbitroin campo, altrimenti, a questo punto, tanto meglio introdurre l'istituto del doppio arbitraggio, uno in campo per comunicare con i giocatori, e l'altro in cabina di regia, però sarebbe un arbitraggio tecnologico in diretta con il gioco, che dovrebbe decidere su tutto, sui calci d'angolo, falli laterali, ammonizioni....tutto, un arbitraggio televisivo che comunichi con l'arbitro in campo....se ne deduce benissimo che diverrebbe un altro sport.
Il Var deve esistere per il caso singolo esagerato che sfugge, e mai essere utilizzato per vedere se 30 secondi prima c'è stato un falletto che ha portato poi al proseguimento di un' azione finalizzata con la rete.
Applicato come sta avvenendo ora divine solo uno strumento adattabile per tutte le situazioni.
Il VAR è uno strumento per evitare simulazioni, o episodi clamorosi non visti, e tale dovrebbe rimanere, e non un valutatore dei contatti.
Il vero problema è che le federazioni non hanno più potere, perchè chi giuridacamente potrebbe farlo non interviene, perchè il calcio dipende moltissimo dagli sponsor e dai finanziaatori che non vogliono rinunciare ai ricchi proventi di Champions e tornei vari, ecco perchè la Premier, torneo dove un Leicester, l'equivalente del nostro Chievo, ha vinto uno scudetto, non vuole introdurre il VAR, perchè utilizzato in maniera varia finirebbe per essere uno strumento che interviene a condizionare i risultati.