Tensione finanziaria delle altre: la juventus

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Offline mapalla

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Re:Tensione finanziaria delle altre: la juventus
« Risposta #20 il: 09 Set 2021, 19:14 »
Poi dice che Lotito e Tare, che tengono la Lazio a certi livelli senza spendere 700 milioni di euro in due anni e andare sotto col bilancio a botte di cento milioni l'anno so' due idioti.
In un modo normale roma, inter e juve da mo che dovevano essere fallite, a fronte di gestioni scriteriate e che falsano la regolarità delle competizioni.
Buttano centinaia di milioni di euro in pozzi senza fondo.
La juve ci è pure riuscita ad arrivare quarta ed a uscire agli ottavi di Champions. Che asini...
Altro da aggiungere?
Re:Tensione finanziaria delle altre: la juventus
« Risposta #21 il: 13 Set 2021, 22:42 »
Ciao caro, quando puoi ci apri un focus sull’Inder?
Mi dicono che ha 50 milioni (!) di debito erariale e sono saltato sulla sedia. Ma è vero?

Ciao caro InG, scusa leggo solo ora. Purtroppo i dati dell’Inter sono aggiornati a giugno 2020 (semestrale non pubblicata). Ti confermo però che a quella data i debiti tributari erano pari a 49 milioni. Quasi certamente saranno aumentati ancora, grazie soprattutto alle norme Covid che hanno concesso alle imprese di posticipare versamenti irpef...
Re:Tensione finanziaria delle altre: la juventus
« Risposta #22 il: 13 Set 2021, 22:45 »
Poi dice che Lotito e Tare, che tengono la Lazio a certi livelli senza spendere 700 milioni di euro in due anni e andare sotto col bilancio a botte di cento milioni l'anno so' due idioti.
In un modo normale roma, inter e juve da mo che dovevano essere fallite, a fronte di gestioni scriteriate e che falsano la regolarità delle competizioni.
Buttano centinaia di milioni di euro in pozzi senza fondo.
La juve ci è pure riuscita ad arrivare quarta ed a uscire agli ottavi di Champions. Che asini...

Sono d’accordissimo. E le continue ricapitalizzazioni aggravano uno squilibrio di partenza già ragguardevole, che è quello dei diversi fatturati.
Re:Tensione finanziaria delle altre: la juventus
« Risposta #23 il: 13 Set 2021, 23:26 »
Ciao caro InG, scusa leggo solo ora. Purtroppo i dati dell’Inter sono aggiornati a giugno 2020 (semestrale non pubblicata). Ti confermo però che a quella data i debiti tributari erano pari a 49 milioni. Quasi certamente saranno aumentati ancora, grazie soprattutto alle norme Covid che hanno concesso alle imprese di posticipare versamenti irpef...

Tic tac…… 😏😏😏😏

Offline radar

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Re:Tensione finanziaria delle altre: la juventus
« Risposta #24 il: 22 Feb 2022, 09:39 »
Sono sempre molto curioso della situazione finanziaria degli altri club, specie quelli che vengono presi a modello, per questo aggiorno questo topic con questo articolo del Corriere dello Sport e mi piacerebbe sapere l'opinione di chi a differenza di me, ne capisce


Citazione
Cosa suggerisce la Semestrale in approvazione dal Cda
 
Juve, la via Champions all’equilibrio di bilancio 

Il passivo resta alto anche se l’uscita di CR7 ha una ricaduta positiva Avanzare in Europa diventa un obbligo 

di Alessandro F. Giudice
 
Se è difficile prevedere come finirà la stagione sportiva della Juventus, l’esito di quella finanziaria sembra scritto anche se i risultati sportivi influenzeranno non poco quelli economici futuri. Giovedì il CdA approverà la semestrale da cui avremo indicazioni più precise, ma il bilancio al 30 giugno 2022 è già stimabile con buona approssimazione. Si può anticipare una perdita consistente benché inferiore al 2020/21. 
I ricavi operativi dovrebbero chiudere a 440/450 milioni, dando per scontata l’apertura degli stadi almeno al 75% da marzo e supponendo che la Juve superi il Villareal negli ottavi di Champions. Se i bianconeri passeranno anche i quarti, il premio Uefa (che raggiungerà i 90 milioni superando gli ottavi) si arricchirà ulteriormente. La qualificazione ai quarti è pronosticabile, l’ulteriore avanzata è obiettivo più ambizioso. 
Passando ai costi, le voci principali restano quelle della rosa: stipendi e ammortamenti. Con i recenti movimenti di mercato (entrati Vlahovic e Zakaria; usciti Ramsey, Kulusevski e Bentancur) gli stipendi dei tesserati per l’anno in corso sono stimabili in 235-250 milioni, inclusi emolumenti dei tecnici, Under 23, calciatrici, premi stimati e 9 milioni per due mesi di stipendio di Ronaldo (luglio-agosto). L’anno scorso aveva sfiorato i 300 milioni per effetto dello spostamento di alcune gare dovuto al lockdown (dalla stagione 2019/20 alla 2020/21) ma il livello “normalizzato” del monte stipendi nel biennio scorso si è aggirato sui 275. Quest’anno la riduzione è significativa, soprattutto grazie all’addio a CR7. L’arrivo di Vlahovic e Zakaria costa 8,5 milioni nel primo semestre (17 su base annua) ma il risparmio sui partenti dovrebbe compensarli per circa 8 milioni. Nei primi 3 mesi (al 30 settembre 2021) il costo per stipendi dei tesserati era già a 96,2 milioni ma includeva i 2 mesi di CR7 e forse i premi di risultato della stagione scorsa. 
Gli ammortamenti dovrebbero scendere a 155-165 milioni dai 177 dell’anno precedente. Risulterà tangibile il risparmio su Ronaldo (29 milioni) ma solo i sei mesi di Vlahovic incideranno per 9 mentre la Juve continua a spesare vecchi acquisti di giocatori in prestito presso altri club: Douglas Costa (11), Pjaca (3,6), Rovella (6,7), Demiral (3,9). Anche alcuni giocatori in rosa hanno ammortamenti pesanti: De Ligt (17,3), Arthur (15,2), Bernardeschi (7,9), Danilo (7,6), Bonucci (5,6). Stante la formula del prestito con obbligo condizionato, la Juve non sostiene ancora ammortamenti per Locatelli e Kean, che inizieranno perciò a pesare sul conto economico da quando (2023) il riscatto sarà formalizzato. Idem per Chiesa ma dal 2022. 
Con queste premesse, la perdita 2021/22 è stimabile in 140-155 milioni se non ci saranno plusvalenze e se la Juve passerà il turno di Champions. Era già a 64,7 al 30 settembre. Probabile che i bianconeri cercheranno di monetizzare il cartellino che può produrre la plusvalenza più corposa: Matthijs De Ligt che, oltre tutto, ha anche l’ingaggio più costoso di tutta la rosa. Cederlo a 65 milioni (valutazione Transfermarkt) ne darebbe 30 di plusvalenza mitigando la perdita economica. Un altro candidato sarebbe Chiesa, ma la cessione sembra preclusa dall’infortunio dell’attaccante che va comunque riscattato dalla Fiorentina: non ci sono dubbi al riguardo, anche se il mancato ingresso in Champions escluderebbe formalmente l’obbligo di riscatto. La Juve lavorerà sicuramente ad altri cartellini “minori”. Senza plusvalenze, il club finirà in perdita anche nel biennio successivo (2022/24). Essendo difficile ipotizzare un’impennata del fatturato, servirà un lavoro paziente per ridurre il monte ingaggi ben sotto i 200 milioni (una vera montagna da scalare) e almeno 80/90 milioni di plusvalenze, nel prossimo biennio, per centrare l’obiettivo di pareggiare il bilancio dichiarato nella recente operazione di aumento del capitale, oltre che nel piano industriale. 
Ciò significa che la Juve cercherà con regolarità un corposo player trading in uscita, oltre che in entrata, senza eccedere negli ingaggi come in passato. Il rinnovo di Dybala può essere già l’inversione a U sulla strada della sostenibilità, come già anticipammo diversi mesi fa. Le condizioni proposte al numero 10 non si avvicineranno alle richieste (si parlava addirittura di 12 milioni netti) ma saranno vicine a quanto proposto a Vlahovic. Così la dirigenza contempla la possibilità che Dybala rifiuti la proposta, accasandosi altrove. Queste proiezioni hanno mero valore previsionale ma si basano sull’accesso in Champions. In caso contrario, anche il prossimo anno sarà in forte perdita (80/90 milioni senza plusvalenze) e la strada verso l’equilibrio economico tornerà a divergere. 
Sul fronte della cassa, invece, i bianconeri hanno superato le tensioni finanziarie che l’estate scorsa avevano portato a non rispettare l’indicatore di liquidità, richiedendo l’iniezione d’urgenza da parte di Exor di 75 milioni, perché l’aumento di capitale consente di dormire sonni tranquilli avendo abbattuto il debito. Uno stile di gestione ispirato alla sostenibilità dovrebbe consentire di mantenere abbondanti riserve di liquidità, anche perché l’Ebitda (il risultato operativo prima degli ammortamenti) sarà ampiamente positivo e consentirà (se supportato da qualche cessione) di finanziare gli investimenti necessari per adeguare la competitività della rosa e consentirne il ricambio generazionale. Impegni consistenti sono già stati assunti per il prossimo biennio: Chiesa da riscattare (40 milioni) poi Locatelli (37,5) e Kean (31) benché non siano note le clausole che faranno scattare l’obbligo di riscattare l’attaccante. La dirigenza farà molta attenzione a evitare gli eccessi del passato (Ronaldo, De Ligt, Ramsey, Rabiot, Douglas Costa per citare i più eclatanti). Nonostante le riserve di cassa, il tempo del dominio incontrastato del calciomercato italiano pare finito: la rosa non sarà potenziata a qualsiasi costo, non certamente con la logica incrementale di aggiungere grandi campioni a un organico già competitivo. Le inchieste della magistratura scoraggeranno plusvalenze creative, suggerendo di limitare il player trading a operazioni genuine perciò il mercato in uscita giocherà un ruolo essenziale. 
 

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