Tensione finanziaria delle altre: la juventus

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Offline radar

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Tensione finanziaria delle altre: la juventus
« il: 25 Feb 2021, 19:45 »
Juventus, le perdite semestrali aumentano a -113,7 milioni e i debiti a 358 milioni (Il Sole 24 Ore on line)

Il semestre chiuso a dicembre 2020 è «fortemente penalizzato» dalla pandemia. Il bilancio a giugno 2021 previsto in rosso

di Gianni Dragoni


La Juventus ha chiuso con una perdita netta di -113,7 milioni di euro il primo semestre dell’esercizio in corso, dal primo luglio al 31 dicembre 2020. La perdita è più che raddoppiata rispetto ai -50,3 milioni dello stesso periodo dell’esercizio precedente (+126%). I debiti finanziari netti a fine 2020 sono pari a 357,8 milioni, circa 31 milion in più rispetto al valore di fine 2019. Il patrimonio netto è diminuito a 125,5 milioni, rispetto ai 276 milioni di fine 2019 e ai 239 milioni del 30 giugno 2020.

Bilancio consolidato
I dati del semestre 2020 sono relativi al bilancio consolidato, fatto per la prima volta dalla società di calcio, in quanto il 3 luglio scorso la Juventus ha acquisito il controllo al 100% della società che gestisce il J Hotel, di cui prima aveva solo il 40 per cento. Ha acquistato il 60% dall’altro socio, Lindbergh Hotels SrI. I dati del semestre luglio-dicembre 2019 sono della sola Juventus Spa.

Conti peggiorati per la pandemia
La relazione finanziaria semestrale è stata approvata dal cda presieduto da Andrea Agnelli, in riunione telematica. La società sottolinea che «il primo semestre dell’esercizio 2020-2021 (contrariamente all’analogo periodo dell’esercizio precedente) è stato fortemente penalizzato _ come per tutte le società del settore _ dalla diffusione della pandemia da Covid-19 e dalle conseguenti misure restrittive imposte da parte delle autorità».

Impatto negativo di 50 milioni sui ricavi
Il «protrarsi della pandemia» ha generato un impatto negativo sui ricavi (principalmente da gare e da prodotti) «quantificabile indicativamente in circa 50 milioni», mentre «l’impatto sui costi non è viceversa risultato significativo, in quanto _ dice il club in un comunicato _ i risparmi correlati alla mancata disputa di gare sono stati in parte compensati da costi correlati alla pandemia (in primis, per la sicurezza sanitaria e i dispositivi di protezione»).

Ricavi operativi a 250 milioni
Il semestre a fine 2020 «rileva maggiori proventi da diritti radiotelevisivi a causa del posticipo dall’esercizio precedente di alcune partite delle competizioni nazionali e internazionali». La nota del club dichiara ricavi e proventi per 258,3 milioni, rispetto ai 322,3 milioni del semestre di raffronto. Queste cifre includono le plusvalenze da calciomercato e i proventi da gestione diritti calciatori, senza i quali i ricavi operativi, che rappresentano l’effettivo fatturato caratteristico di una società di calcio, sono diminuiti da 258,4 a 249,8 milioni.

Crollo dei proventi e plusvalenze da calciomercato
I proventi da gestione diritti calciatori, inclusi dalla società nel totale ricavi e proventi, sono diminuiti da 63,9 a 8,46 milioni. Le plusvalenze nette generate dalle cessioni nel calciomercato estivo (dal primo settembre al 5 ottobre) sono quasi nulle, solo 0,8 milioni. Ci sono anche oneri da gestione diritti calciatori, questi sono aumentati da 16,72 a 22,8 milioni. I ricavi da gare sono crollati da 36,5 a 5,16 milioni per la chiusura degli stadi i seguito al Covid. I diritti tv sono aumentati da 118 a 145 milioni.

Costi dei tesserati a 183,3 milioni (+5,8%)
I costi del personale tesserato sono aumentati da 173,27 a 183,29 milioni (+5,8%), i costi dell’altro personale da 10,86 a 12,04 milioni. Gli ammortamenti e svalutazioni diritti calciatori ammontano a 83 milioni, sono diminuiti di 6,6 milioni. Il costo dei servizi esterni è diminuito da 40,9 a 28,4 milioni.

Esercizio 2020-2021 previsto in perdita
Nella sessione di mercato di gennaio 2021 la società ha concluso operazioni che generano plusvalenze nette per 28,4 milioni, non incluse nei conti del semestre. Per l’intero esercizio in corso la Juventus prevede un risultato netto in perdita. «Allo stato attuale _ dice la nota del club _ l’esercizio 2020-2021 (...) è previsto in perdita, anche per il rilevante impatto derivante dalla chiusura dello stadio al pubblico e dalle altre misure contenitive imposte dalle Autorità, che penalizzano i ricavi da gare e da vendite di prodotti».



Re:Tensione finanziaria delle altre: la juventus
« Risposta #1 il: 25 Feb 2021, 20:18 »
serie B anzi in C, così fa il derby contro l' U23
Re:Tensione finanziaria delle altre: la juventus
« Risposta #2 il: 26 Feb 2021, 08:45 »
Ormai la Juventus è affossata dagli ammortamenti dei cartellini. 83 milioni in un semestre, il dato più alto della Serie A.

Eccoli, nitidi, gli effetti delle plusvalenze gonfiate degli ultimi tempi.

Offline Sonni Boi

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Re:Tensione finanziaria delle altre: la juventus
« Risposta #3 il: 26 Feb 2021, 16:40 »
La Juventus ha un impero vero alle spalle, impossibile che abbiano mai dei problemi loro, a costo di fare aumenti di capitale da 300M l'uno.

Gli Agnelli sono i proprietari da quasi un secolo, impensabile che la lascino anche solo soffrire economicamente.

L'Inter, quella sì, è un caso interessante, e che potrebbe avere qualche problema (scordatevi fallimenti o cose simili).

Offline dani2110

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Re:Tensione finanziaria delle altre: la juventus
« Risposta #4 il: 26 Feb 2021, 17:51 »
Ma quindi come per la Roma ci stiamo adoperando per il thread che ne garantisce la sopravvivenza???  :D

Offline radar

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Re:Tensione finanziaria delle altre: la juventus
« Risposta #5 il: 08 Set 2021, 13:05 »
Oggi ho letto svariati articoli sul decennale dello Stadium ma di questo ho letto ben poco.....



Offline adiutrix

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Re:Tensione finanziaria delle altre: la juventus
« Risposta #6 il: 08 Set 2021, 18:22 »
ma per il caso Suarez si sa qualcosa?
Per molto meno a noi ci mettono sempre in croce.
Re:Tensione finanziaria delle altre: la juventus
« Risposta #7 il: 08 Set 2021, 19:43 »
Ho capito male o tra fine 2019 e oggi hanno dovuto fare aumenti di capitale di 700 milioni?

Offline LaFonte

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Re:Tensione finanziaria delle altre: la juventus
« Risposta #8 il: 08 Set 2021, 20:26 »
Ho capito male o tra fine 2019 e oggi hanno dovuto fare aumenti di capitale di 700 milioni?

Io ho letto solo che hanno deliberato un aumento da 400 mln da fare entro l'anno. Gli altri 300 non credo.
Re:Tensione finanziaria delle altre: la juventus
« Risposta #9 il: 08 Set 2021, 20:39 »
Ho capito male o tra fine 2019 e oggi hanno dovuto fare aumenti di capitale di 700 milioni?

Hai capito bene. Il primo aumento di capitale, quello di 300 mln, è stato interamente versato. Il successivo, di 400 milioni, è stato approvato di recente e già sono stati versati i primi 75 mln.
Re:Tensione finanziaria delle altre: la juventus
« Risposta #10 il: 08 Set 2021, 20:48 »
Hai capito bene. Il primo aumento di capitale, quello di 300 mln, è stato interamente versato. Il successivo, di 400 milioni, è stato approvato di recente e già sono stati versati i primi 75 mln.

Mi sembra una somma da far impallidire le cacche ma secondo quello che suggerisce l'articolo tutto sarebbe correlato ai costi dovuti a Cristiano Ronaldo.

Io ho letto solo che hanno deliberato un aumento da 400 mln da fare entro l'anno. Gli altri 300 non credo.

Scusami forse mi sono espresso male, avrei dovuto scrivere aumenti di capitale per 700 milioni.

Offline RG-Lazio

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Re:Tensione finanziaria delle altre: la juventus
« Risposta #11 il: 08 Set 2021, 21:27 »
eppure dicevano che CR7 se lo pagavano con le magliette  :o :o :o

Per non parlare del fai lo stadio e poi sono soldi a palate  :o :o :o


Comunque Agnelli merda

Offline LaFonte

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Re:Tensione finanziaria delle altre: la juventus
« Risposta #12 il: 08 Set 2021, 21:30 »
eppure dicevano che CR7 se lo pagavano con le magliette  :o :o :o

Per non parlare del fai lo stadio e poi sono soldi a palate  :o :o :o


Comunque Agnelli merda

Infatti è stato lo stadio chiuso (e il niente pubblico in generale) a mandare in crisi l'operazione. Tra biglietti costosissimi, museo e annessi incassano un sacco.
Poi l'uscita in CL agli ottavi ha fatto il resto, senza quella almeno nel 2019 andavano praticamente pari.

Offline Ranxerox

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Re:Tensione finanziaria delle altre: la juventus
« Risposta #13 il: 08 Set 2021, 23:39 »
Poi dice che Lotito e Tare, che tengono la Lazio a certi livelli senza spendere 700 milioni di euro in due anni e andare sotto col bilancio a botte di cento milioni l'anno so' due idioti.
In un modo normale roma, inter e juve da mo che dovevano essere fallite, a fronte di gestioni scriteriate e che falsano la regolarità delle competizioni.
Buttano centinaia di milioni di euro in pozzi senza fondo.
La juve ci è pure riuscita ad arrivare quarta ed a uscire agli ottavi di Champions. Che asini...
Re:Tensione finanziaria delle altre: la juventus
« Risposta #14 il: 09 Set 2021, 14:11 »
Hai capito bene. Il primo aumento di capitale, quello di 300 mln, è stato interamente versato. Il successivo, di 400 milioni, è stato approvato di recente e già sono stati versati i primi 75 mln.

Ciao caro, quando puoi ci apri un focus sull’Inder?
Mi dicono che ha 50 milioni (!) di debito erariale e sono saltato sulla sedia. Ma è vero?

Offline zorba

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Re:Tensione finanziaria delle altre: la juventus
« Risposta #15 il: 09 Set 2021, 16:26 »
Se non ho capito male lunedì prossimo la nuova puntata di "Presa diretta" su Raitre in prima serata (Riccardo Iacona conduttore) parlerà, tra le altre cose, della crisi del calcio italiano, indebitato fino al collo.

Ho visto oggi il "coming soon".

Online turco

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Re:Tensione finanziaria delle altre: la juventus
« Risposta #16 il: 09 Set 2021, 16:52 »
Se non ho capito male lunedì prossimo la nuova puntata di "Presa diretta" su Raitre in prima serata (Riccardo Iacona conduttore) parlerà, tra le altre cose, della crisi del calcio italiano, indebitato fino al collo.

Ho visto oggi il "coming soon".

Vedremo di chi parla...

Offline zorba

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Re:Tensione finanziaria delle altre: la juventus
« Risposta #17 il: 09 Set 2021, 16:53 »
Vedremo di chi parla...

"Cosa rischia la Lazio" sarà il vero ed autentico filo conduttore della parte del programma...

 8)

Offline seagull

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Re:Tensione finanziaria delle altre: la juventus
« Risposta #18 il: 09 Set 2021, 17:00 »
"Cosa rischia la Lazio" sarà il vero ed autentico filo conduttore della parte del programma...

 8)

 :DD

Offline radar

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Re:Tensione finanziaria delle altre: la juventus
« Risposta #19 il: 09 Set 2021, 18:23 »
Questo articolo stava sul supplemento del Messaggero di oggi, firmato da Michele Di Branco

I conti nel pallone, bilanci-voragine per gli stadi vuoti Il calcio batte cassa

Nell'estate in cui cambiano squadra i due leader mondiali del calcio degli ultimi 15 anni (Messi e Ronaldo) e il miglior giocatore degli ultimi Europei (Donnarumma, per ora malinconicamente in panchina nel Psg), spostando ancora una volta fiumi di denaro, l'Italia del pallone va a caccia di sostegni con il cappello in mano, per cercare di non affondare in un mare di debiti. Finita la sbornia della Coppa vinta a Wembley, i presidenti delle squadre di serie A si preparano, attraverso il presidente della Lega Paolo Dal Pino, a chiedere una percentuale sul tesoretto (30 milioni di euro per la vittoria e altri soldi dagli sponsor) che la Figc sta incassando dopo il trionfo sugli inglesi.
Raccontano che il presidente federale Gabriele Gravina si prepari a dire un no secco, facendo notare che, casomai, dovrebbero essere le società a ringraziare la Federazione e Mancini se i loro giocatori si sono valorizzati sul mercato migliorando i loro bilanci scassati. Altro che richieste strampalate di royalties. E dunque, un anno e mezzo di pandemia, con gli stadi vuoti e costi insostenibili sul groppone hanno messo spalle al muro il calcio in Italia, acutizzando una crisi che si trascina ormai da almeno 10 anni. Crisi tecnica, innanzitutto (dopo la vittoria dell'Inter nel 2010 nessuna squadra italiana di club ha più vinto un trofeo in Europa), ma anche e soprattutto finanziaria. È l'industria stessa del pallone ad ammetterlo.
LA SITUAZIONE
Un report della Figc indirizzato al governo attesta che dal 2008 il calcio professionistico italiano ha prodotto perdite per 4,1 miliardi e che in questo arco di tempo l'indebitamento si è quadruplicato. Sono 4 anni che i margini operativi si riducono a causa del costo del lavoro, cresciuto mediamente del 4,6% all'anno. La sentenza è la «non sostenibilità del sistema nel breve medio periodo».
Poi ci si è messo il Covid: nella stagione 2019/2020 la Serie A ha incassato 302 milioni in meno dagli stadi e 228 milioni in meno dagli sponsor. Per non dire delle plusvalenze: 334 milioni in meno. In totale, l'impatto è di 1 miliardo e 37 milioni di perdite. Con un debito consolidato che ora tocca 5,2 miliardi. Certo, la crisi ha contagiato l'intero continente, ma la Serie A risulta il campionato europeo che ha sofferto di più in assoluto. L'ultimo report di Deloitte spiega che, pur avendo registrato ricavi totali per 2,1 miliardi di euro, ha subito una performance negativa pari al 18%, cioè 443 milioni in meno. E anche se è stata l'unica Lega a ridurre la spesa salariale totale nel 2019/20, con compensi aggregati che sono scesi di 147 milioni (-8%) a 1,6 miliardi di euro, tuttavia la riduzione dei ricavi causata dal Covid-19 ha portato il rapporto salari-entrate al 78% - il livello più alto in 16 anni - poiché tre club hanno speso più per i compensi di quanto hanno prodotto in termini di entrate. Infine, le perdite operative aggregate dei club di Serie A sono notevolmente peggiorate nel 2019/20, da 17 a 274 milioni di euro, il più brutto risultato dal 2001/02: le sole perdite operative combinate di Milan e Roma hanno rappresentato quasi i due terzi.
LO SCENARIO
Il problema, sperando che la pandemia conceda una tregua, è che l'Italia potrebbe non essere in grado di intercettare la ripresa perché le sue basi (stadi, merchandising e settori giovanili) sono arretrate. «L'intero sistema spiega Luigi Capitanio, partner monitor Deloitte si è fatto trovare impreparato e adesso paga le storture accumulate negli anni. In questa fase, dove si sta ritrovando un certo grado di normalità, come dimostrano le partite con gli stadi pieni al cento per cento in Inghilterra e in Francia, bisogna intervenire urgentemente con le necessarie riforme per favorire un deciso e sostanziale upgrade del parco infrastrutturale (stadi, centri allenamento) e approcciare l'industria del calcio sempre più in logica sistemica così come avviene nei grandi settori industriali italiani». Il sospetto, però, è che di fronte alla casa che crolla, la reazione sia solo di carattere difensivo e non costruttivo. O, peggio, che la soluzione sia a questo punto quella di aggrapparsi ai pantaloni dello Stato.
IL PIANO
Nel Progetto Fenice, inviato dalla Figc a Palazzo Chigi, tra le altre si indicano come via d'uscita investimenti statali da 500 milioni (da vincolare a spese in infrastrutture), sospensione con nuova calendarizzazione delle passività fiscali sospendendo i pagamenti fino al 2024 e ridistribuendoli su 8-12 anni ed estensione dei vantaggi fiscali del decreto crescita a tutti i trasferimenti, non solo a chi non sia residente in Italia da almeno 2 anni.
In cambio, la Figc promette di sviluppare misure di controllo, anche settimanali, per promuovere l'autosufficienza economico-finanziaria del calcio attraverso un tetto di spesa in linea con i flussi di cassa. Inoltre verrebbe introdotto un Salary cap, con luxury tax sui trasferimenti che lo sforano. Secondo gli esperti di Deloitte, invece, è il momento di pensare a creare valore. E non a giocare di rimessa. «Questa profonda crisi portata dalla pandemia ammonisce ancora Capitanio deve essere l'occasione per traghettare il calcio verso nuovi modelli di business che garantiscano l'autosufficienza economico-finanziaria, bilanciando spese e ricavi per ogni squadra. Infatti, certi modelli di business non sono più sostenibili e si cerca di correre ai ripari attraverso cessioni eccellenti, che riducono il monte ingaggi facendo respirare i bilanci in apnea ma che impoveriscono le rose delle squadre con ricadute sulla competitività del nostro campionato oltre i confini nazionali».
 

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