cioè calcola che i miei bimbi sono trenomaniaci.
a santa marinella ogni sera alla stazione a vedre i freccia bianca e i merci
ecco, cci tui
adesso hai aperto la botola dei ricordi porghiani
io sono cresciuto fra via delle cave e l'alberone e, a breve distanza, c'è ponte lungo dove c'erano i quasi eterni camion dei traslochi parcheggiati di fronte all'Augusto (gigi proietti andò all'augusto, lo sapevi?)
beh, insomma, quando mia nonna mi veniva a prendere all'asilo di villa lazzaroni (all'epoca gestito dalle suore, lei era contraria ed infatti rimaneva fuori ad aspettarmi) c'erano due tappe fisse: il bar delle rose (near tuttilibri) per la merenda (immancabilmente thè senza limone, lei, e pasticcini, succo di frutta e una pasta che non fanno più, l'osso, mezza cioccolato mezza panna, con la glassa croccante di zucchero sopra, io)
l'altra tappa era ponte lungo a vedere i treni
lì sotto, sulla ferrovia dico, passa la connessione dal nodo romano alla direttrice tirrenica ed una volta (tanti, purtroppo, anni fa) era frequentatissima: un treno - merci o passeggeri - ogni 3/4 minuti...per un bambino era come avere il più grande plastico della rivarossi a portata di occhietti
ora però la linea è molto meno frequentata, immagino perché si siano diradati i treni passeggeri sulla tratta tirrenica, in favore della più rapida tratta frecciarossa e, molto più spiegabile, la battaglia per le merci su rotaia ha definitivamente perso nei confronti della gomma
ma, tant'è
ogni tanto torno nel quartiere
tempo fa, mosso da impeto da papino di mezza età che ci tiene a far vedere alla sua bimba i luoghi della sua infanzia (con notevole sticazzismo da parte della pargola), l'ho portata a ripercorrere le tappe dei miei pomeriggi post asilo
siamo arrivati a ponte lungo
"amore, adesso guardiamo i treni che passano, ti va?"
"si papà, che bello"
"..."
"..."
10 minuti dopo, un carrello di controllo dei cavi, di quelli gialli, passa mestamente sferragliando
Marta mi ha guardato come si guarda un vecchio pelouche impolverato
"vabbè, papà, andiamo, li vediamo un'altra volta"
sipario