Ti mando un po' di consigli che scrissi a un'amica che partiva anch'ella in viaggio di nozze.
Buenos Aires
La città non offre granché da un punto di vista storico, architettonico, culturale, etc. Ma questo si sa.
Se pensi che il modesto cimitero della Recoleta (dove è sepolta Eva Duarte in Peron) viene considerata dalla Lonely Planet una delle cinque cose da non perdere…Questo ti dà già una dimensione…
Il quartiere più bello da vedere è Palermo Viejo, che è un po’ la Trastevere di Buenos Aires. Vi consiglio di andare al Ristorante Mundano. Ovvio che si gusta di più la sera.
Gli altri quartieri non meritano visite specifiche, secondo me. C’è San Telmo che viene considerato un quartiere da visita turistica. Popolare. Ma insomma. Plaza Dorrego, il cuore del quartiere, è poca roba. Niente di indimenticabile.
A Puerto Madero (il quartiere più a est, abbastanza sciccoso, è di fatto un centro d’affari), se è una bella giornata, potete andarci all’ora di pranzo. Ci sono dei buoni ristoranti che hanno la caratteristica di essere dei granai riconvertiti. Carini.
Quanto a ristoranti – che è poi l’unico motivo per cui ci tornerei – è molto buono uno che si trova in zona Monserrat tra “Venezuela y Salta”. Non ricordo il nome, però. Ma basta che dite ristorante tra “Venezuela y Salta”.
Vedrete che non ci sarà bisogno di altro, coi tassisti.
A proposito: girate solo in taxi. Costa talmente poco…La metro non conviene. Una fatica inutile.
Non so se volete visitare milonghe. Noi abbiamo visto solo “Confiteria ideal”, che viene considerata la milonga più bella di Buenos Aires. Non è un granché. Così come non è un granché il “Caffè Tortoni”, che viene considerato il bar più bello e antico della città. ‘Na mezza sola pure quello.
Insomma, mi pare evidente che la città non mi sia piaciuta granché. Ma sono europeo, è normale essere rimasto deluso. Devo abituarmi alle città sudamericane.
Pare siano molto belli i teatri, quello sì. Ma non abbiamo avuto la spinta decisiva per andarci.
Puerto Madryn e Peninsula Valdes
Puerto Madryn è abbastanza inguardabile. Sembra la città de “Lo squalo”. Strade sterrate, alberghi in forma di motel, tutto molto sciatto. Ma è la migliore base d’appoggio per la visita alla Peninsula Valdes.
A meno che non arriviate in aereo a Trelew. Dormite lì e poi raggiungete la penisola partendo direttamente da Trelew.
Per l’escursione alla Peninsula vi consiglio tre cose.
Portare un binocolo, perché ai leoni marini e agli elefanti marini più di tanto non vi fanno avvicinare. Ai pinguini di Magellano, sì. Quelli arrivano fin sotto la recinzione.
Cercare di fare un’escursione organizzata. Noi siamo andati da soli con la macchina presa a noleggio. È davvero pesante. La penisola è grande quanto la Toscana e tra un gruppo di animali e l’altro stai anche 1 ora senza vedere niente. È tutto deserto. Magari in gruppo ti passa più in fretta.
Se andate in macchina, attenzione ai guanachi. Sono, di fatto, gli unici animali di terra che troverete. Di norma, non attraversano la strada, ma conviene comunque fare attenzione.
All’inizio dell’escursione, quando attraverserete l’istmo, fate attenzione agli avvoltoi. Fate attenzione nel senso che è il punto dove ne potete vedere di più. E fotografarli, ovviamente.
El calafate e Perito Moreno
El Calafate è la classica base d’appoggio, invece, per il Perito Moreno.
La cittadina è molto graziosa. Ti consiglio di acquistare qui i tuoi souvenir. Ci sono dei negozietti che hanno un po’ tutto. Insomma, per i pensierini, non perdere tempo a Buenos Aires. Falli qui.
Per il ristorante, ti consiglio Upsala. Si mangia un cordero divino. Non so se sai, ma il vero cordero si mangia solo a El Calafate. C’è un cameriere che assomiglia a Frank Zappa. Fatevi servire da lui. È davvero in gamba.
Il Perito Moreno merita una visita fatta come si deve. Cercate l’escursione più lunga e articolata possibile. Noi non abbiamo avuto la possibilità perché i pochi giorni che avevamo correvano, ma ci sono le escursioni dove ti fanno andare a ramponare proprio sopra il ghiacciaio. Magari non sul Moreno ma su altri ghiacciai adiacenti.
Insomma, non lesinate al Parco dei Ghiacciai, perché è lo spettacolo più bello che il Sud dell’Argentina offre.
Non so riuscirete a vedere i collassi. Noi ne abbiamo visti un paio. C’è chi sta ore sulla passerella senza vederli, c’è chi in mezzora ha visto collassare anche una dozzina di blocchi. È solo questione di culo.
Ushuaia e la Tierra del Fuego
Mah, non è che sia un granché Ushuaia. Uno ci va solo per dire che è stato nella città più a sud del mondo. Ma non ci sono altri reali motivi. Il paesino è modesto, non offre nulla.
Da lì puoi fare delle escursioni per andare a vedere i pinguini dell’Antartide.
Di sicuro, l’escursione classica alla Tierra del Fuego (dove fai il giretto col kitschissimo “treno della fine del mondo”) è assolutamente perdibile. Sarà forse l’abitudine alla bellezze delle montagne italiane (anche quelle appenniniche) ma ti assicuro che non c’è un granché da vedere.
Meglio, a questo punto, vedere se ci sono imbarcazioni che ti portano a vedere le riserve di pinguini diversi da quelli che vedi alla penisola Valdes.
Insomma, ho provato a darti alcuni consigli.
Come si evince, non tutto mi è piaciuto. Anzi, forse mi è piaciuto poco, rispetto alle aspettative.
Ma su una cosa voglio essere chiaro: in nessun altro posto ho mangiato così bene. Dopo che si è stati in Argentina, cambiano i parametri gastronomici. Ovviamente, parlo per i carnivori. Scoprirai che tutto quello che hai mangiato prima dell’Argentina non era carne. Era monnezza.
Ora fatico a gustare un piatto di carne, perché ho ancora nel sangue e nelle ossa il bife de lomo di Buenos Aires e il cordero di El Calafate. Sono piaceri che non si dimenticano. Mai.
Vorrei tornare solo per quello. E, ovviamente, per vedermi il nord. Lo vedrò, prima o poi.
Buon viaggio.