La prima domenica dell’ultimo mio mese di permanenza qui in Brasile (
..’mmazza che giro de parole ao' 
) siamo stati in un altro posto da favola di questo litorale: Morro dos conventos, zona balneare verso il sud dello stato di Santa Catarina. Dopo aver visto lo streaming della splendida cavalcata vittoriosa

sulla Samp siamo partiti per queste spiaggie delle quali ormai avete imparato che sono tutti posti
maravilhosi e tutti particolari per qualche aspetto diverso dalle altre spiaggie: beh, in questo posto ci sono altopiani rocciosi che terminano a strapiombo proprio a ridosso della spiaggia e che sono il regno ideale per gruppi di arrampicata e di parapendio (se guardate bene la prima foto si vedono pure le corde...)

Sulla sommità di uno di questi c’è anche un faro per la segnalazione marina

Come in altri posti qui la natura è un incrocio fra vegetazione di acqua dolce e salata in quanto qui sfocia il rio Araranguà e ci sono anche delle dune naturali molto alte dove la gente fa surf “da spiaggia” (queste foto le ho prese da internet)

Intanto io e Vittoria ne abbiamo approfittato (come al solito) per farci un bel bagnetto, la giornata era splendida e la spiaggia era tutta nostra. Dopo un po’ siamo andati a mangiare e questo (sigh…..) era il mio fiero pasto, un misto di riso, carne, pesce, verdure, patate fritte


Nel pomeriggio siamo rientrati a Estaçao e in serata siamo partiti per Laguna, dove siamo rimasti per quattro giorni. Mia moglie è ripartita già la mattina seguente per rientrare nella fabbrica di jeans dello zio dove sta svolgendo un lavoro di consulenza, lasciando me e Vittoria a Laguna. Il tempo è stato finalmente benigno: ad eccezione di martedì che era un po’ nuvoloso i giorni sono stati caldi, sereni e pieni di sole e noi ci siamo affittati due biciclette per tre giorni in un negozio gestito da Carlos, un ragazzo uruguagio e qui ho subito pensato a te Angelo
(se mi leggi, sennò pazienza: t'ho pensato lo stesso
)

Ci siamo fatti il bagno tutti i giorni e anche qui la spiaggia era tuuuuuuutta nostra, l’appartamento dove stavamo c’ha ‘sta panoramica

e si trova proprio sul lungomare con tanto di pista ciclabile a fianco, ma la prima bella pedalata che ci siamo fatti è stata il secondo giorno in direzione di Laguna centro (circa 4 km per arrivarci)

per andare all’ufficio postale dove abbiamo spedito qualche cartolina e poi ci siamo fermati in una padaria dove ci siamo presi le solite
oribbili cose da magna’ (vedi sopra..) e, prima di riprendere la via di casa, ci siamo fatti una piccola passeggiatina nel centro.
La mattina seguente ci siamo fatti tutto il lungomare non lungo la pista ciclabile ma sul bagnasciuga (che spettacolo...) per poi dirigerci verso il
farolinho di ingresso del porto della città a “
Molhes da barra” che sarebbe quella lingua di terra che si vede nella foto sopra con le colline all'orizzonte.

Quando eravamo lungo la via del ritorno ci siamo fermati in un barzinho per mangiare uno spuntino ma al momento di ripartire abbiamo visto che la ruota anteriore della bici di Vittoria era bucata, fortunatamente al bar ci hanno prestato una pompa per rigonfiare la gomma e siamo ripartiti per tornare velocemente verso il negozio dove ho affittato le bici (che era abbastanza vicino a casa) e riparare la gomma bucata. Pomeriggio di nuovo al mare, la sera poi è arrivata Neusa e ci siamo fatti la prima pizza del nostro soggiorno brasileiro: bona, ce credete? Bona davero, con
abacaxì (ananas) a pezzi e lombinho di porco e la cornice “doppia” ripiena di un formaggio fondente chiamato catupirì 
La mattina seguente io, approfittando del fatto che c’era mia moglie a casa con Vittoria, mi sono fatto un bel giro panoramico di Laguna in bicicletta, arrivando alla piazza centrale con il museo di Anita Garibaldi

Poco distante c’era il conservatorio e sono passato lì per vedere se potevo parlare con qualcuno della direzione ma la scalogna

ha voluto che proprio quel giorno fosse chiuso per pulizie generali.

Comunque c’era un ragazzo che suona il violino e fa parte anche dell’amministrazione per cui ho parlato un po’ con lui, gli ho fatto ascoltare un po’ di pezzi di quelli che sono quì sotto in firma e lui (lo dico senza volermi vantare..) è rimasto molto ben impressionato. Parlando parlando mi ha detto di un po’ di progetti sociali che ha il comune ed è venuto fuori che potrei anche insegnare quì

con i bambini, insomma potrebbero aiutarmi per inserirmi un po’ nel settore. Ci siamo salutati scambiandoci mail e recapiti vari per poter riprendere i contatti in futuro e lui (Braian si chiama –
NDR in brasiliano si scrive proprio così) parlerà di me con la direzione del conservatorio. Nel pomeriggio, dopo l’immancabile bagno nell’Atlantico, siamo ripartiti destinazione Estaçao Cocal.
Ieri pomeriggio sono uscito con Jarnes mio cognato per andare a vedere un capannone che lui sta sistemando per stoccarci una materia prima che si chiama
taguà (
....e mi sono perso la puntata di LSR prcpttn

) ed è venuto fuori un altro discorso interessante. Questo materiale è un prodotto idraulico, significa che può essere miscelato con il cemento fino a circa il 50% riducendo così i costi. Jarnes e un suo
parceiro che era lì ieri hanno la concessione (unici nello stato di Santa Catarina) di un bel po’ di tonnellate per l’estrazione e l’utilizzo di questo prodotto, che deve essere appunto stoccato e macinato in quel capannone dove stavamo. Ho chiesto ad entrambi se, prima che io riparta, ci si può sedere attorno ad un tavolo con alcuni loro futuri clienti per fare quattro chiacchiere..........
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..mi fa paura tutto questo che mi sta succedendo in questi ultimi tre giorni, ho un misto di sensazioni che mi fanno arrovellare lo stomaco. All’inizio di questo topic parlavo anche della mia intenzione di sondare il terreno dal punto di vista lavorativo per poi valutare tutte le possibilità che potrebbero crearsi, ma il pensiero di ricominciare tutto da capo a cinquant’anni lasciando i tuoi parenti e trasferendoti in un paese che non è il tuo, con una lingua che non è la tua, con abitudini che non sono le tue, con musica (si fa x dire: quella è internazionale) che non è la tua, per di più lontano un giorno di volo da casa tua, beh: non è facile regà,
non è per niente facile..........è qui che vi chiedo aiuto, che vi chiedo consigli, pareri, idee da scambiare con voi che parlate la mia lingua: un italiano sfumato e malato di Lazio

forza forza grande Lazio
