Parlando di cibo brasileiro devo dire che c’è un’altra cosa ben tipica di questo paese: a feijoada, un piatto di fagioli e carne di maiale (NDR del maiale c’è tutto: dalla punta delle orecchie a quella delle zampe, per la serie
del maiale n’se butta via gnente....) e in questa versione che vedete in foto ci sono anche un po’ di verdure. Fino a pochi giorni fa non avevo mai mangiato questo piatto ma ora che ho colmato questa lacuna devo dire che è
popio popio bonissima.

Un’altra cosa che mi mancava era una visita ad un ente pubblico, non mi sono fatto mancare neanche questo e quindi l’altro giorno siamo stati all’INPS (anche in Brasile si chiama così) di Criciuma per fare dei conteggi per mia moglie. Ecco, devo dirvi che lì mi sono sentito proprio a casa mia: si prende il numerino (a noi è capitato il 213) e si aspetta (stavano “servendo” il 156

...), ci sono una quindicina di sportelli ma solo tre o quattro di questi lavorano al pubblico e da questi sportelli ogni tanto usciva qualcuno per andare a fare qualcosa (sicuramente cose di lavoro eh, che ve credete....); dopo circa due ore è toccato a noi e devo dire che penso che ci sia pure andata bene in termini di attesa.

Ultima settimana di permanenza quaggiù in Brasile, ultima settimana di avventura “esotica”, ultimi giorni spensierati e liberi.........
Il diario di questi tre mesi direi che è abbastanza pregno (e visto il posto direi che l’aggettivo è calzante...

) di avvenimenti e riflessioni e comincia ad essere il tempo di tirare le conclusioni su quanto mi hanno dato questi tre mesi di permanenza quaggiù.
Mi gioco subito una delusione, l’unica che è veramente tale, che è la mancata visita alle cascate di Iguassù: desideravo tanto andarci ma non ho mai pianificato per bene la cosa perché l’avevo inquadrata come un viaggio che avremmo potuto fare solo se si fossero combinate una serie di cose e così non è stato, pazienza....
I PRO DI QUESTA AVVENTURA: li elenco in ordine sparso, tralasciando gli incanti della natura e dei posti che abbiamo visitato, cominciando dal fatto che adesso mia figlia padroneggia bene la lingua sia scritta che parlata. Forse rientrando in Italia perderà un po’ di questa padronanza ma alla sua età imparare qualcosa significa acquistarla e metterla in un cassetto della memoria, quando ne avrà nuovamente bisogno la ritirerà fuori e sarà un gioco da ragazzi per lei.
Altra cosa buona, sempre per lei, è che ora ha la doppia cittadinanza italo-brasiliana, cosa che penso proprio che in futuro le potrà tornare utile: se deciderà poi di primeggiare in uno sport potrà partecipare alle olimpiadi scegliendosi pure la nazionale

Anche per quanto mi riguarda l’aver imparato il portoghese in questa maniera più approfondita è x me un motivo di soddisfazione e posso dire che, a oggi, posso sostenere una conversazione abbastanza tranquillamente. Un po’ più difficile è lo stesso discorso incentrato nel mondo del lavoro, parlare cioè questa lingua in termini tecnici ma ho vissuto sulla mia pelle una crescita, giorno dopo giorno, nella fabbrica dove ho “lavorato” per un po’ e nella quale ho avuto il riscontro di una sempre maggiore comprensione anche se mi rendo conto – e scusate se mi ripeto - di quanto sia comunque difficile vivere in un paese straniero. Quì sono anche riuscito ad ottenere un certificato attestante la formazione svolta presso questa fabbrica che posso aggiungere al mio curriculum lavorativo.
La mia maturazione cristiana è un altro punto decisamente a favore di questi tre mesi: il fatto di essermi battezzato e di aver scelto Gesù ora, da adulto, per me è una vittoria indescrivibile; le esperienze bellissime poi, in particolare quelle relative al ritiro spirituale nel periodo di carnevale che vi ho raccontato, mi hanno segnato l’anima in maniera splendida ed indelebile! Così come tutte le volte che ho suonato con il gruppo di adorazione della chiesa che ho frequentato quì a Estaçao sono stati momenti meravigliosi; sto pregando perché, quando tornerò in Italia, riesca a trovare una comunità evangelica che non sia troppo lontana da dove stiamo noi per poterla frequentare con continuità, in maniera da ricevere da Dio la forza per tutte le cose che dovremo affrontare in futuro.
Altro lato positivo non da poco è il lavoro di consulenza che mia moglie è riuscita ad organizzare nella ditta dello zio, in seguito al quale ha preso dei contatti con ditte di produzione di abbigliamento della zona per imbastire una serie di proposte che, si spera, possano sfociare in possibilità future di lavoro. Io poi sono riuscito ad avere contatti con il conservatorio di Laguna: se dovessi decidere di trasferirmi sembra proprio che possa anche insegnarci. Altra cosa notevolissima direi: ho smesso di fumare e
ho detto abbasta purall’alcool, non che prima me ‘mbriacassi de continuo ma ho chiuso con un po’ de viziacci
I CONTRO DI QUESTA AVVENTURA: anche qua vado in ordine sparso e inizio dalla mancanza di un MIO punto di appoggio fisico, intendo dire che eravamo ospiti in casa di mia suocera e senza un mezzo di trasporto sul quale poter fare affidamento in ogni momento, alla lunga questo si è fatto sentire e in qualche occasione è stato la causa di un po’ di attrito e di discussione. La pioggia ha contribuito parecchio a creare questo clima, ma forse anche se non avesse piovuto così tanto avrei trovato qualcosa d’altro al quale attaccarmi per incaxxarmi un po’ (
per la serie "gli incontentabili"....).
Confidavo molto nella possibilità di trovare un lavoro, anche se era solo per fare un periodo di prova o uno stage. Per lavorare comunque ho bisogno della cittadinanza, cosa che mi manca e che farò appena rientro in Italia (seguendo lo stesso percorso che abbiamo fatto per ottenere la doppia cittadinanza per Vittoria), ma ci credevo, anzi, forse è meglio dire che ci speravo ma purtroppo nisba così come non sono riuscito a suonare al centro commerciale. Purtroppo poi non ho potuto fare tanto mare quanto avrei voluto e quindi diciamo pazienza pure su questo punto.
RIFLESSIONI SPARSE: il Brasile è bello, bellissimo direi, con tantissime risorse e altrettante possibilità di campare con pochi denari; la sanità fa abbastanza pena, non mi sono addentrato più di tanto e (fortunatamente direi) non ne ho avuto bisogno ma ho parlato con dei medici, io ho un problema serio da questo punto di vista: sono diabetico e in Italia mi curo nel migliore dei modi rispetto a come potrei fare qua, ho un microinfusore che la ASL mi passa gratuitamente insieme a tutto il materiale di ricambio mentre qui i diabetici si fanno le iniezioni di insulina, devo dire che comunque in Brasile prosperano le assicurazioni sanitarie che ti mettono più o meno al riparo di quelle che sono le mancanza del sistema sanitario nazionale; non cambierei la scuola pubblica italiana con quella brasiliana (e ora sto parlando di cose x mia figlia) poi magari nel privato le cose sono diverse, ma non conoscendole non ne posso parlare anche se, più in generale, mi sentirei di dire che da un certo punto di vista (chiamiamole infrastrutture sociali e fisiche quali strade, fogne, mondo del lavoro in generale – NDR è pieno di lastre di amianto stile eternit qui in Brasile, pieno!!!)
traduzione:" CONTIENE AMIANTO - NEL TAGLIARE O FORARE NON RESPIRARE LA POLVERE GENERATA - PUO' NUOCERE GRAVEMENTE ALLA SALUTE"Noi in europa stiamo un po’ di anni più in avanti che qui; la libera imprenditoria però quaggiù è molto più semplice e facile che non in Italia, la burocrazia è comunque tanta ma sembra che ancora non sia così avvolgente nel mondo del lavoro così come invece lo è in Italia; un aspetto che gioca decisamente a favore del Brasile è che qui mi sembra che, per una persona di un livello medio,
chiamiamolo pure borghese se più vi piace, raggiungere certi obiettivi, certi stili di vita più – per così dire – agiati sia più semplice che non in Italia.
Ora che rientrerò in Italia mi aspettano un paio di mesi di lavoro a pieno ritmo, la mia fabbrica infatti ha riacceso il forno un paio di settimane fa anche se, con gli altri colleghi RSU, dovremo affrontare il problema di 14 (o forse solo 11) esuberi, ma in ogni caso in questo periodo si lavorerà appieno. Ci sarà da vedere anche il discorso della casa perché immagino di trovare la lettera di risposta della ditta alle mie richieste a riguardo, chissà cosa mi diranno in merito, spero proprio di non dovermene andare.
Cascano proprio a faciolo i due impegni musicali che ho con la mia streetband (Atttraroba, ricordate vè?) il 3 e il 4 di Maggio, giusto per ritemprarmi e ributtarmi nel dixie da strada:
yeah!!! Mia figlia Vittoria deve farsi l’ultimo mese di scuola sperando che, a causa di questi mesi di assenza, non debba recuperare niente durante la prossima estate. Mia moglie si metterà a caccia di un lavoro forte anche delle esperienze e dei contatti avuti in quest’ultimo periodo: sperem..........
.....e poi ci sarà un’altra estate da affrontare dopo quella appena passata quaggiù, forse nuovamente in cassa integrazione e con una nuova prospettiva per tornare in Brasile, chissà........