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Varie / General => Friends => Topic aperto da: Freezer67 - 26 Ott 2013, 19:37
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... spesso ne sento parlare soprattutto qui dentro leggendo le vostre storie le vostre gioie quotidiane o se preferite le vostre tribolazioni. Io ho 46 anni una famiglia un lavoro ed un solo amico, quello, per intenderci, con il quale ho condiviso l adolescenza le cazzate le risate le fughe i sogni le speranze e tanta tanta Lazio, quello per cui il telefono squilla raramente, ma è come se squillasse ogni giorno, quello, però, che mi è mancato nei momenti tristi e dolorosi, perché l ho tenuto fuori dalla porta convinto com'ero di poter tenere botta a tutto, convinto com'ero di saper risolvere ogni cosa, già, l essere umano spesso rasenta l onnipotenza forse per diritto genetico.
Questo luogo, dove condivido le mie emozioni, è composto da persone vere, ma che si celano dietro un nomignolo, e prendendo spunto da un concetto di Porgascogne....
io credo che uno preferisca parlare, e gli venga più facile, con persone che conosce solo virtualmente, piuttosto che con amici (che in realtà potrebbero non esserlo) reali
il concetto di "amicizia", completamente annientato dai SF oggi, è semplice: un amico dovrebbe essere un testimone della tua vita, uno che fra 30 anni ti potrà ricordare le cazzate che hai fatto, le cose giuste che hai fatto e la crescita o decrescita che hai avuto, ma che non necessariamente debba fare da grillo parlante e correggere le cazzate in corsa perchè certe volte lo sai che la stai facendo, la cazzata, ma te la vuoi bere tutta e da solo
e fanculo i consigli e magari non tutti oggi sono propensi ad avere testimoni in giro, quindi meglio avere rapporti meno invadenti nella vita di tutti i giorni, anche se possono essere più pesanti i giudizi, a volte, proprio perché espressi da chi, alla fine manco te conosce
e mi domando voi come vi relazionate con il mondo circostante, se contano ancora i rapporti materiali fatti di sguardi di suoni di odori perché no, oppure come le nuove generazioni vi siete fatti trascinare nel mondo virtuale e inconsciamente ne siete prigionieri.
Io come tanti di voi provengo da una generazioni fatta di amicizie dove contava anche solo una pacca sulla spalla o un vaffancu.lo a denti stretti e proprio perché posso dire di conoscere le due facce della medaglia spesso mi sento preso in mezzo ad una morsa, perché so che certi momenti di aggregazione non torneranno più, ma so anche che questo spreco di banda non potrà minimamente farmi rivivere tali stati materialmente emotivi ed è terrificante spesso provare a trasmettere le mie emozioni perché il tratto visivo è soppiantato definitivamente dal suono asettico di una tastiera e sapere che quello che scrivo è destinato a tutti i giudizi del mondo mi mette l ansia, ma è un problema tutto mio e mi piacerebbe sapere cosa ne pensate.
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personalmente mi trovo bene in tutti e due i mondi, forse perchè sono di una generazione di transizione.
E' verissimo quello che dice porga... scrivere cose intime su un forum è meno faticoso da una parte e più pesante da un'altra, perchè ti sorbisci le opinioni anche di sconosciuti. C'è anche da dire che in quanto sconosciuti il loro giudizio avrà minore peso.
Comunque io ho quattro amici stretti stretti. Cinque anzi, perchè ci metto pure il mio Andrea . Con loro non c'è nessun tipo di segreto e nessun tipo di argomento tabù , ci capiamo con uno sguardo e ci prendiamo amabilmente a parolacce. condividiamo tutto anche se non riusciamo a vederci sempre. E' un tipo di rapporto a cui non saprei rinunciare decisamente...
Questo certo, le amicizie esclusivamente virtuali non lo consentono, ma qui anche con netter che non ho mai visto ho un buon feeling e una certa sintonia. Certo in una certa misura un po' prigioniera di questo mondo sono....però non ne sono dipendente e l'importante è saper distinguere i due "mondi" e regolarsi di conseguenza ;)
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d'accordo, e parecchio, con Freezer.
io non mi sento manco tanto anziano, su questo però non faccio assolutamente parte della generazione "di mezzo", e ai rapporti su supporto virtuale devo dire che proprio non ci credo
non che non possano essere pure quelle delle occasioni, per fare begli incontri, magari in un ambito di persone anche selezionato, in termini di gusti, modalità espressive; però poi il lavoro per farle diventà cose vere, te lo devi fare tutto quanto daccapo comunque, anche in quel caso lì
nel topic da cui si origina la riflessione di F. ho scritto anch'io, e d'altra parte Porga si rivolgeva a me, dicendo che in alcuni casi è più facile parlare con chi non si conosce, per esprimere qualcosa di proprio.
eccerto che è più facile: il punto è che forse -per me senz'altro- non vale...
che ci metto io a dirti 'na ca.zzata qualsiasi su una cosa che magari per te è un problema di vita o di morte, me faccio i miei cinque secondi di riflessione astratta, e tu da questo ne dovresti trarre qualcosa?
tu fai zero a zero perché ti convinci che ti sei aperto al mondo e quello che potevi fare per comunicare l'hai fatto, io se proprio sò ipocrita posso dì che ho fatto la mia buona azione quotidiana, altrimenti ho passato solo cinque minuti a fà finta di pensà a qualcosa.
contenti voi...
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Dipende,secondo me la soluzione è dare a tutto il giusto peso (che non è,imho,assoluto,ma relativo al nostro modo di essere).
Io sono uno di quelli che colloca l'amicizia al primo posto assoluto,anche davanti all'amore che è una estremamente più istintiva.
Il problema odierno non è tanto la realtà virtuale quanto l'incapacità di distinguere fra amicizia sincera e qualcosa che lo sembra ma in realtà non lo è.
Trovare persone con le quali legare,nei momenti belli,in cui ti godi la vita,in cui sei felice e vuoi condividerlo,e,ancor più importante,quando stai a pezzi e ti senti uno straccio,è molto più difficile di quanto appaia.
Questi rapporti sono la chiave nella vita,quel qualcosa che ci permette di capire gli altri e conoscere noi stessi e i nostri aspetti più profondi,in bene o in male che siano.
Però se scrivessi qualcosa su internet potrei leggere eventuali opinioni,mantenere un distacco da coloro che le esprimono oppure,semplicemente,osservare e leggere in silenzio,cosa che magari di persona non riuscirei a fare,alterando il mio stato d'animo (cosa che,per come sono io,detesto fortemente).
Questo,in generale,in condizioni che non rientrano nell'amicizia stretta ma magari tra semplici conoscenti risultano
Esistono argomenti che di persona faticherei ad affrontare per una serie di ragioni a meno che non stia parlando con persone con le quali ho un rapporto particolarmente sincero e profondo...magari per questioni emotive,o semplicemente per non venire fraintesi,scrivendo puoi riflettere e scegliere le parole che di persona,nei rapporti umani all'ipervelocità odierna,risulterebbe difficile.
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La parola AMICO ... da bambino l'amico era quello che vedevi dopo scuola, magari il vicino di casa coetaneo, con il quale condividevi giocattoli, giochi, tempo e merende.
Poi la comitiva di adolescenti con quelli con cui vai d'accodo, magari perché ti cagano e ti cercano e tu li cerchi.
Poi la vita ... e nella vita può capitare che qualcuno rimane lì a fare da punto fermo. È quello con cui non devi parlare, basta uno sguardo, un gesto, e sai. Io ne ho uno. Anni fa, nel 2000, mi telefona e mi dice ... "Ho fatto un casino!" Era venerdì sera ed ho preso la macchina e sono andato da lui. 300 km per farlo sfogare. Non mi ha mai detto grazie perché sa che del suo grazie non me ne faccio niente: ho la sua amicizia, dal 1971.
L'Amico vero lo abbiamo in pochi, c'è ne sono pochi. Poi ci sono le conoscenze, anche profonde. E poi c'è FB ... Dove ti ritrovi a chiamare "amico" anche gente che non conosci affatto ...
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Ho pochissimi amici, e se devo intendere la parola in un senso strettissimo, nessuno di loro è un amico per via del web. Sono tutte persone che in un modo o nell'altro hanno condiviso un pezzo della mia strada, ma lo hanno fatto fisicamente, non idealmente.
Poi sono felice di aver conosciuto tramite web tante belle persone, parecchie anche su LN, ma anche se a molti voglio sinceramente bene, non mi sento di mettere nessuno sullo stesso piano di quei due o tre amici che considero parte integrante della mia vita da più di venti anni.