sfido chiunque.....a dire di non avere mai indossato codesti trappoloni....
(quelli che ricordo io erano leggermente diversi, ma de mejo su internwette non so riouscito a trovà, secondo me se rifiutano pure de pubblicare le foto)
Queste le avevo pure io!
E non vi nascondo che fino a 3-4 anni fa d'estate ancora le indossavo.
Oltre a essere belline, sono comodissime: la soletta interna è morbidissima e traspirante, le aperture laterali lasciano ai piedi una costante sensazione di fresco e il tacco è alto il giusto per mantenere una corretta postura (senza scarichi o tensioni sulla colonna vertebrale).
Che bei ricordi! Grazie joker.
Pensate che ne avevo diverse paia: marroncine, beige, marroni, nere, grigio scuro, verde.
La cosa veramente fica era poterle indossare con tutti i tipi di tempo: tempo caldo (senza calze), tempo freddo (con i guanti per i piedi - all'epoca non erano diffusi come adesso!), tempo fresco (col calzino di cotone, che poi, se avevi tante scarpe di diversi colori come me, potevi divertirti con gli abbinamenti), tempo umido (col calzino di spugna, anche se all'epoca i calzini di spugna erano quasi tutti rigorosamente bianchi con le strisce rosse e blu, le chiamavano calze da tennis e, insomma, il bianco con i colori delle scarpe non stava bene; allora, quando appunto dovevo mettermi i calzini di spugna perché il tempo era umido, ero solito legare intorno alle strisce rosse e blu, per camuffarle, dei foulard con delle piccole frange, foulard intonati al colore delle scarpe, in modo che il bianco del calzino di spugna, che col tempo umido era l'ideale perché assorbiva il sudore che l'elevata umidità non avrebbe fatto evaporare, "staccasse" elegantemente tra il colore della scarpa e quello, abbinato, del foulard con le frange), tempo piovoso (il trucco, prima di calzare le scarpe, era quello di infilare i piedi in buste di plastica, legate poi sotto il polpaccio con elastici marroncini a fettuccia, che in genere si abbinavano bene ai sobri colori scarpacei, oppure legate sempre coi foulard con le frange - quelli che si utilizzavano col tempo umido ma non piovoso, come in questo caso), tempo ventoso (con delle sciarpe avvolte intorno ai piedi e fissate sotto il polpaccio con dei foulard con delle piccole frange).
Purtroppo temo di averle buttate tutte, insieme ai camperos da spiaggia e alle ciabatte bucherellate (giustamente santificate da nanni ne "Il bar del dottor Moreau").
In compenso da qualche anno ho riscoperto le "meduse" o ragnetti da scoglio; ne ho tre paia e d'estate ci dormo pure, nel senso che mi piace dormire vestito da vacanza.
Quest'ultima potrebbe sembrare un stravaganza ma, se lo è, è comunque una pratica che consiglio.
A me, ad esempio, piaceva andare in campeggio, e forse mi piace ancora; fatto sta che d'estate dormo sul materassino al centro della stanza, perché mi piace il rumore che fa la gomma quando mi giro da una parte all'altra: è il rumore delle notti in campeggio, delle vacanze! Per rendere il tutto più realistico, tengo vicino al letto una zip e ogni tanto la apro e la richiudo; il rumore delle zip delle tende infatti è l'altro grande anthem delle notti estive in campeggio!
La scorsa estate ero riuscito a convincere la mia compagna (che si ostinava a dormire sul letto) a svegliarsi ogni ora e mezza per aprire e chiudere la zip; cioè, se lo facevo sempre io, dopo un po' mi annoiavo, e poi dormivo male col pensiero di dover aprire e chiudere la zip. E soprattutto il rumore della zip serve a conciliare il sonno e per godertelo devi stare in quel torpore tipico di uno stato di dormiveglia. Se la apri e richiudi da solo, vuol dire che sei prevalentemente sveglio e tutto crolla o ne esce ridimensionato, a livello di effetti speciali (sebbene poveri e casalinghi). Allora con la mia compagna eravamo arrivati a un accordo: io avrei lavato i piatti una volta al mese e lei mi avrebbe "suonato" la zip ogni ora e mezza tutte le notti.
La cosa divertente era che lei, per svegliarsi ogni ora e mezza, doveva mettersi la sveglia, però io, per non essere svegliato dalla sveglia e per rimanere quindi addormentato e più ricettivo verso il rumore-suono di fondo della zip, dovevo dormire con i tappi di cera; il problema era che se non me li toglievo non sentivo la zip, e per togliermeli dovevo essere svegliato, e da sveglio l'effetto rumore-suono di fondo su torpore da sonno da campeggio svaniva.
La cosa più rassicurante in tutto il trambusto notturno, tra la zip, i suoni strazianti del materassino, le sveglie, ecc. era la visione delle mie meduse ai piedi. Che poi, cercavo e cerco di dormire supino, perché così, non appena apro gli occhi e li abbasso verso il mondo, la prima cosa che vedo sono i due piedi che si stagliano fieri verso l'alto, avvolti nella lucida necessità della gomma delle meduse.
In chiusura consiglio tutti di dormire vestiti da vacanza.
L'altra sera sono andato a comprare le sigarette con le pinne. Il barista appena mi ha visto si è messo a ridere come un pazzo: "Dotto', ogni sera se ne inventa una!".
Ormai mi conoscono.