Vi ho amato e vi amo.
tutto il meglio per te
Vi ho amato e vi amo.
Vi ho amato e vi amo. Non so quanti spiccioli mi restano in tasca, ora. La mia casa è un cimitero ma sono consapevole che rispetto alla Lazio, questo non è niente. Nanni dice sempre che la Lazio è la cosa più importante delle cose meno importanti. Io Nanni lo amo. Ma so che una notizia di calciomercato ha la supremazia. E' solo che dopo sedici anni di letture, di scritture e di insana passione, ho il bisogno di salutarvi.
A Giulio, perché è il più caro al mio cuore. Perché Giulio non mente mai. E perché Giulio resta il mio bellissimo.
A Nanni, (come faccio a spiegarti cosa sei... non basterebbe un'enciclopedia) Perdonatemi, questo è un ringraziamento che devo fare a puntate manco fosse una telenovela. Potete fottervene, per carità. Vi invidio.
Ragazzi, non sto andando via da voi. Sto andando via da me. E vi ringrazio profondamente per la bellezza che mi attribuite, ma io mi sento un mostro. Un mostro sfigato al quale resta solo sua madre. Sua madre che non sa di aver perso un altro figlio, perché questo mostro le sta facendo da scudo umano. E Carlo, ti sbagli: io non vinco mai. La mia vita è una pinacoteca di sconfitte.non ti conosco se non attraverso qualche tuo post ma mi ha fatto male leggere quello che ho evidenziato: per quanto ti possa esser d'aiuto, ti sono vicino e ti auguro di vincere tutto le battaglie che ti aspettano.
Vorrei continuare a ringraziarvi uno per uno, ma non ce la faccio a scrivere. Faccio finta di parlare perché ho una madre da proteggere, mento continuamente in modo abominevole, non so che pezzo di merda io stia diventando. Sulla scrittura però debbo arrendermi: non ce la faccio più. So che si dice "quelli belli vanno via presto". Questa carogna invece è ancora qui e sono io. E mi tocca supplicare un dio sordo, cieco e muto di farmi sopravvivere per non far morire mia madre di dolore. Scusate, ora devo andare. Vi bacio tutti e fino a due minuti fa credevo di non avere più lacrime. Le ho ancora. Grazie per questi sedici anni bellissimi.
E Carlo, ti sbagli: io non vinco mai. La mia vita è una pinacoteca di sconfitte.Tu sai quanto io sappia di te. Un po', non troppo, non quanto vorrei.
"se il destino è contro di noi, peggio per lui".Daje Fiamme', cazzo. Daje.
non mi sono mai intromesso ma stavolta tere', scusa ma mi permetto: la risposta e' no. e tu lo sai.
e' no perche' non sei un mostro, sei quanto di piu' lontano ci sia dall'essere mostro, sei la persona che con i mostri ci ha lottato piu' di chiunque altro io conosca.
e' no perche se sei qui a parlarne, se ti sei rialzata sempre, significa che hai vinto, sempre. non conta quante volte cadi, non conta quanto tempo stai giu', non contano le cicatrici, i lividi, il dolore. conta la lotta, conta non arrendersi, conta che alla fine, cazzo, tu ti rimetti in piedi.
vai dove vuoi, torna quando vuoi. senza dire grazie, senza dire ciao, sempre a testa alta anche se dovessi piangere. non arrenderti. lotta. lo so che lo farai. la risposta e' no perche' tu non ti sei mai arresa e non lo farai adesso.
Il segreto è sempre lo stesso: inspirare, espirare, secondo dopo secondo, giorno dopo giorno, in attesa di tempi migliori. Il tempo è una medicina eccezionale.
Qui dentro sei a casa, ed a volte a casa ci si affaccia anche solo per sentire un pò di calore.
Un abbraccio forte.
Ho il cuore in polvere eppure me lo state prendendo a cazzotti (di commozione). La prima cosa che ho pensato quando sono riuscita a connettere è stata: non scrivere su Lazionet. Non lo fare. Non parlare, stai zitta. Metti un piede davanti all'altro, fai finta di vivere e stai zitta. Non un fiato, non ti lamentare, taci, respira, cammina, razza di automa di merda.
Invece l'ho fatto ancora. E' inutile, le cose della mia vita proprio non riesco a tacervele. Ad alcuni infatti non ho taciuto quasi niente. Ad uno in particolare non ho taciuto niente. Quello che non interviene mai, ma sa tutto di me. Quello che mi conosce meglio di chiunque perché volevo mi conoscesse nel bene, nel male e nel peggio. Credevo solo non lo ricordasse. Invece pare proprio di sì.
Io vi ringrazio, lo so che mi volete bene. Lo sento. E riuscire a sentire qualcosa che non sia dolore è già un miracolo. Il vostro miracolo. Ma voi ne fate sempre, è per questo che non smetterò mai di amarvi.
Ringrazio anche coloro che mi hanno scritto in privato. Perdonatemi, ma non ho l'ossigeno per rispondere. Però, davvero, grazie a tutti. Anche se vedete cose di me che io non vedo. Forse è proprio per questo, in realtà: io non mi vedo più. Ma se voi mi vedete forse esisto ancora.
Vi ho amato e vi amo. Non so quanti spiccioli mi restano in tasca, ora. La mia casa è un cimitero ma sono consapevole che rispetto alla Lazio, questo non è niente.Non è vero. La vita di ognuno di noi è più importante della Lazio, che può essere un modo per distrarsi dal quotidiano, niente altro.
(...)Insomma, tanto per non cambiare, sono in piedi. Senza parole, ma in piedi.(...)
Siamo giunti (anzi, sono giunta) inevitabilmente al bilancio etico del lutto. Perché si lasciano andare le persone che amiamo? Perché le amiamo. Non so se ci sia qualcosa oltre il tempo della vita. Ma se c'è, sogno che sia libertà. Finalmente, solo libertà. Vincolare qualcuno al proprio dolore è immorale, ingiusto: è disamore.
Sono ancora colma d'amore, malgrado me, malgrado te, malgrado la vita e la morte. Perciò, ti prego, vai in pace anche tu (siamo 3 a 0 e te lo dice la perdente). Sii pienamente felice. Ci siamo perdonati tutto senza dirci niente. L'ultimo abbraccio è stato mio. Mie le carezze, mia la rabbia, mio il dolore. L'ultimo tuo sguardo è stato per me. Mi stavi dicendo addio. Ero una statua di sale, impietrita ti ho guardato andare via. E non sapevi che le persone che si amano non possono dirsi addio. Tu mi hai amata troppo, male, ma so di essere stata il tuo amore più grande.
Arrivederci, ci incontreremo davanti al mare. O forse saremo due fotoni in una fiamma. Puri, risanati e liberi. Stai bene, fratello mio. Ti scrivo qui, perché è il mio spazio nel vento. Spero che queste parole senza eco ti raggiungano. Stringile tra le dita e portale con te.
(aveva gli occhi azzurro-verdi-giada con le pagliuzze dorate. Non li ritroverò più due occhi così)
Siamo giunti (anzi, sono giunta) inevitabilmente al bilancio etico del lutto. Perché si lasciano andare le persone che amiamo? Perché le amiamo. Non so se ci sia qualcosa oltre il tempo della vita. Ma se c'è, sogno che sia libertà. Finalmente, solo libertà. Vincolare qualcuno al proprio dolore è immorale, ingiusto: è disamore.Che parole meravigliose. Non ti conosco, sono relativamente nuova nel forum, ma solo una grande persona può scrivere cose così profonde. Non te ne andare, i tuoi amici possono ancora darti una piccola luce nel buio in cui ti trovi adesso. Non smettere di vivere. Un abbraccio
Sono ancora colma d'amore, malgrado me, malgrado te, malgrado la vita e la morte. Perciò, ti prego, vai in pace anche tu (siamo 3 a 0 e te lo dice la perdente). Sii pienamente felice. Ci siamo perdonati tutto senza dirci niente. L'ultimo abbraccio è stato mio. Mie le carezze, mia la rabbia, mio il dolore. L'ultimo tuo sguardo è stato per me. Mi stavi dicendo addio. Ero una statua di sale, impietrita ti ho guardato andare via. E non sapevi che le persone che si amano non possono dirsi addio. Tu mi hai amata troppo, male, ma so di essere stata il tuo amore più grande.
Arrivederci, ci incontreremo davanti al mare. O forse saremo due fotoni in una fiamma. Puri, risanati e liberi. Stai bene, fratello mio. Ti scrivo qui, perché è il mio spazio nel vento. Spero che queste parole senza eco ti raggiungano. Stringile tra le dita e portale con te.
(aveva gli occhi azzurro-verdi-giada con le pagliuzze dorate. Non li ritroverò più due occhi così)
Ti mando un bacio che spero ti arrivi al cuore la metà di quanto non lo abbiamo fatto le tue parole col mio; una delle più belle lettere d'amore mai scritte.
Ma sticazzi dell'occhi Fiamme' porcaccio giuda.Invidio le tue certezze su chi scelga e chi no. La verità non mi è data sapere. Non ti arrabbiare con me, non ho progetti di autodistruzione. Questo assist alla vita non lo offro. Un mese fa, sognai mio fratello piangere. Fu un incubo, perché so che non voleva morire. Era convinto si sarebbe ripreso. Anch'io lo ero. Invece, dopo quattro giorni di martellate da parte dei medici, che evitavano il mio sguardo come la peste, sono arrivata a chiedere se superasse la notte, perché malgrado la reticenza, avevo capito. "Non posso garantire niente", fu la risposta. E' morto la mattina dopo alle nove. Non so se si piange perché si va via o per chi resta. Forse per entrambe le cose. E' solo che per lui non posso fare altro, se non desiderare che sia in pace. Ma il desiderio si costruisce attraverso i gesti e le speranze agendo. Sto facendo la sola cosa che posso fare: non tenerlo incollato alle mie lacrime. Consapevole del fatto che la cosa peggiore è già accaduta e non c'è manifestazione di dolore che possa cancellarla. E' il lavoro di chi resta, scegliere quale memoria indossare sulla pelle. Io scelgo il sorriso, perché se mai dovesse affacciarsi a guardarmi, voglio che sorrida con me. Basta lacrime. Basta infelicità. Basta.
La scelta di essere vincolati dal dolore altrui la fa la persona che questo dolore non l'ha vissuto.
Il dolore vissuto da te, che se non ho capito male ti accusi di aver utilizzato intenzionalmente o no per vincolare questa persona, FA PARTE DI TE. Tu sei anche questo dolore. Prendere o lasciare. Se lui (o lei, ma credo lui) ha deciso di farne una entità indipendente da te, è lui che l'ha usato e non tu. In pieno diritto, eh. Abbiamo una vita sola e spesso dobbiamo fare scelte difficili. Ma tu sei tutto quello che sei PIÙ tutto quello che ti è successo. E se non amava tutto, meglio che non ami niente. Hai perfettamente ragione: l'amore è anche lasciarli andare. Ma è amore anche decidere di restare malgrado gli eventi.
Ti mando un bacio che spero ti arrivi al cuore la metà di quanto non lo abbiamo fatto le tue parole col mio; una delle più belle lettere d'amore mai scritte.
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Invidio le tue certezze su chi scelga e chi no. La verità non mi è data sapere. Non ti arrabbiare con me, non ho progetti di autodistruzione. Questo assist alla vita non lo offro. Un mese fa, sognai mio fratello piangere. Fu un incubo, perché so che non voleva morire. Era convinto si sarebbe ripreso. Anch'io lo ero. Invece, dopo quattro giorni di martellate da parte dei medici, che evitavano il mio sguardo come la peste, sono arrivata a chiedere se superasse la notte, perché malgrado la reticenza, avevo capito. "Non posso garantire niente", fu la risposta. E' morto la mattina dopo alle nove. Non so se si piange perché si va via o per chi resta. Forse per entrambe le cose. E' solo che per lui non posso fare altro, se non desiderare che sia in pace. Ma il desiderio si costruisce attraverso i gesti e le speranze agendo. Sto facendo la sola cosa che posso fare: non tenerlo incollato alle mie lacrime. Consapevole del fatto che la cosa peggiore è già accaduta e non c'è manifestazione di dolore che possa cancellarla. E' il lavoro di chi resta, scegliere quale memoria indossare sulla pelle. Io scelgo il sorriso, perché se mai dovesse affacciarsi a guardarmi, voglio che sorrida con me. Basta lacrime. Basta infelicità. Basta.Sei una persona bellissima, di una sensibilità straordinaria.
Ringrazio tutti dell'affetto e delle parole gentili e accorate, perché so che sono autentici.
Se i tuoi piatti sono buoni 1/10 del tuo essere, sei un risotrante 3 stelle.Fa una carbonara un pò pesantuccia.... :p
Fa una carbonara un pò pesantuccia.... :pMa infatti ero io, dopo 230 grammi di carbonara sbafata, a voler fare pure la scarpetta nella pentola. :DD
Ma infatti ero io, dopo 230 grammi di carbonara sbafata, a voler fare pure la scarpetta nella pentola. :DD
Cazzaro.
Sdrammatizzando, cucino in due modi: casalingo e per gli amici (ancora, forse, in salute). Con gli amici il soffritto è d'obbligo.
Grazie Adler. Grazie.
Ma infatti ero io, dopo 230 grammi di carbonara sbafata, a voler fare pure la scarpetta nella pentola. :DD
Cazzaro.
Sdrammatizzando, cucino in due modi: casalingo e per gli amici (ancora, forse, in salute). Con gli amici il soffritto è d'obbligo.
Grazie Adler. Grazie.
Ma infatti ero io, dopo 230 grammi di carbonara sbafata, a voler fare pure la scarpetta nella pentola. :DD
Io la vorrò col soffritto. :beer:Scusa, non avevo letto. Mia madre sta facendo il diavolo a quattro (e non sa che è morto...). Sta massacrando se stessa e me. Solo che io reagisco, a volte anche con durezza. Mia madre ha sviluppato un egoismo inconsapevole, ma titanico. Mi sveglia continuamente di notte, mi chiama continuamente di giorno. Poi c'è mia zia, la mia seconda madre. Un altro bel carattere della minchia. Poi, però, devono fare i conti con me, tutte e due, con le loro pretese allucinanti. E sono un'avversaria ostica. A furia di sentirmelo ripetere dai miei amici "Ma quanto sei tosta?", ho realizzato che, osservando asetticamente il mio comportamento, sono effettivamente tosta. Diversamente, mi avrebbero già fagocitata. Invece no, neanche stavolta. Sono diventata anche contabile. Non faccio mancare niente, ma risparmio. Sto riaggiustando una casa che è stata un teatro di guerra da quando ho memoria. Un po' alla volta, ma sta cambiando volto. Sono cuoca, infermiera, factotum, legale di famiglia, asciugo lacrime, sedo crisi isteriche: è questa la mia normalità. Cosa resta a me? Resto io.
P.S. scusa se mi permetto... tua mamma come sta?
Perfetto, è giunto il momento di rimettere i puntini sulle i oppure sullele O se sei austriaco.Parmigiano. Una collina di parmigiano.
Carbonara pesantissima, con ettogrammi di parmigg..?!..pecorin..?!...un misto pecorino/parmiggiano.
Io lo metto pure sulla pasta con i funghi il parmiggiano.
Scusate sono ot, mi sono accorto solo ora di non essere su Cucinare, ormai però do l'invio, cerchiamo di tenerlo ot.
Ah no, trovato il parallelo,cucina ricca e appetitosa, gustosa, come la vita.
Per te, Teresa. Per te, e basta.Gianni, sei troppo in gamba per ignorare che questa è una verità parziale. La vita non è mai solo nostra. Dal momento in cui la condividiamo, diventa anche parte di altre vite. Nessuno è sradicato dai legami. Certo è che i legami non possono trasformarsi in una galera. Però l'appartenenza esiste. Ed è fatta di cellule che si mescolano, di sentimenti intrecciati, di memorie vive che ci ricordano di appartenere a qualcuno, a qualcosa, alle idee, a una visione di un mondo meno atroce. La mia vita è in parte mia, non solo mia.
La vita è tua. Tua, e basta.
Che prima o poi sogno di assaggiare.
Stai sempre a pensa' a magna' :lol:Taralluccio, io darò sempre. E' nella mia natura. Ciò non vuol dire che non viva, anzi. Essere all'interno del proprio recinto lo trovo desolante. Sono parte di un tessuto, sono parte della terra. Se non dai, non puoi nemmeno ricevere. Ma quand'anche non ricevessi, dare è un modo di stare al mondo che si ripaga da sé.
Io pero' sono piu' con Nanni. Particolarmente "a un certo punto". Quando abbiamo veramente "gia' dato".
L'alternativa e' mai, e mai mi sembra un po' tardi. ;)
Grazie Teresa.No, ti prego, non darmi questa responsabilità. :s
Lo so che ti darà fastidio quanto ti sto per dire ma, non volendo, sei un esempio per tante persone. La sofferenza arriva sempre, prima o poi nella vita di ognuno di noi; ma l'importante è riuscire ad uscirne e tornare più forti di prima.
Beh, tu ogni volta, riesci proprio a fare questo. :luv:
Taralluccio, io darò sempre. E' nella mia natura. Ciò non vuol dire che non viva, anzi. Essere all'interno del proprio recinto lo trovo desolante. Sono parte di un tessuto, sono parte della terra. Se non dai, non puoi nemmeno ricevere. Ma quand'anche non ricevessi, dare è un modo di stare al mondo che si ripaga da sé.
Taralluccio, io darò sempre. E' nella mia natura. Ciò non vuol dire che non viva, anzi. Essere all'interno del proprio recinto lo trovo desolante. Sono parte di un tessuto, sono parte della terra. Se non dai, non puoi nemmeno ricevere. Ma quand'anche non ricevessi, dare è un modo di stare al mondo che si ripaga da sé.
Se, ciao core. Datore... sei sempre di un'umiltà conclamata. :P
Falla finita, pupazzo!(strappare una risata a Fiammetta makes my day. Any day) :DD
Una collina di parmigiano.
(strappare una risata a Fiammetta makes my day. Any day) :DD
Gianni, sei troppo in gamba per ignorare che questa è una verità parziale. La vita non è mai solo nostra. Dal momento in cui la condividiamo, diventa anche parte di altre vite. Nessuno è sradicato dai legami. Certo è che i legami non possono trasformarsi in una galera. Però l'appartenenza esiste. Ed è fatta di cellule che si mescolano, di sentimenti intrecciati, di memorie vive che ci ricordano di appartenere a qualcuno, a qualcosa, alle idee, a una visione di un mondo meno atroce. La mia vita è in parte mia, non solo mia.
Adler, ho uno dei miei più cari amici a Reggio Emilia. Purtroppo sono bloccata qui e non so quando, se e come potrò muovermi. Ma ti prometto che se riuscirò a tornare in Emilia, ti farò una pentola di carbonara ad personam. :))Allora, ti aspetto a Parma e invitiamo anche Tarallo.
Lo spazio (pochissimo a onor del vero) lo strappo con le unghie. Che sia la visione di un film, due ore di scrittura in Inglese, la verniciatura di un mobile o una passeggiata, raramente me lo faccio mancare. Non è che possa impazzire sommersa dai casini.
A me nun me invita nessuno....
Tara', se ti credessi, mi commuoverei. :DD
E vabbe' ao ma non m'e' rimasto un briciolo de credibilita' allora!! :lol:
:cry:Ammore. :luv:
Tara', se ti credessi, mi commuoverei. :DD
Comunque, prima di rispondere a voi tutti (ormai inserisco un grazie,33 periodico), avrei un quesito lacerante da porre:
statisticamente, quante probabilità ci sono che un essere umano qualsiasi, recandosi in una parafarmacia, vestito distintamente, accostandosi al banco in fondo al negozio, pesti una cacca di cane e, non ritenendo possibile che un tale evento si verifichi se non in un episodio di Fringe, ma insospettito dal tanfo, sollevi la scarpa e si trovi un discreto montone di feci incollato alla suola?
A voi la risposta, ché io sto ancora a ridere da sola. :lol:
E per arricchire la serata io posso porta' il mio fascino innato dell'esperienza che, quantevveriddio all'amata Fiammetta (bona come er pane) j'arisurta...
(e a Tarallo lasciateglielo crede...)
:love2:
A me nun me invita nessuno....Nanni e IB, Tarallo e Fiammetta in un colpo solo sarebbe un sogno. Le mie porte sono aperte.
Nanni e IB, Tarallo e Fiammetta in un colpo solo sarebbe un sogno. Le mie porte sono aperte.
Facciamo così: Nanni, carica su Fiammetta e parti.
IB fai una deviazione prendi Tarallo e parti.
Arriverete stanchi: vi rifocillerò a colpi di ricostituente parmigiano (24-36-40 mesi), crudo, culaccia, culatello, spalla cotta, torta fritta, tortelli di zucca e di erbetta affogati nel burro e ascugati nel parmigiano e lessi misti.
Il tutto innaffiato dai vini che preferisco (Aglianico,Negramaro, Primitivo) mentre prima nuoteremo nel Prosecco.
Mondiali AntirazzistiCercherò di venire con mamma (che è sulla sedia a rotelle). Però la devo portare, perché da tifosa partenopea come tutto il resto della mia famiglia (che non esiste più), appartiene a una "specie protetta", una qualsiasi della fauna o degli zoo.
1-5 luglio 2015
Bosco Albergati – Castelfranco Emilia (Modena)
(porta comunque quelle cose)
Cercherò di venire con mamma (che è sulla sedia a rotelle). Però la devo portare, perché da tifosa partenopea come tutto il resto della mia famiglia (che non esiste più), appartiene a una "specie protetta", una qualsiasi della fauna o degli zoo.
Sono così disgustata che la metà mi basterebbe per vomitare.
Mondiali Antirazzisti
1-5 luglio 2015
Bosco Albergati – Castelfranco Emilia (Modena)
(porta comunque quelle cose)
I'm agree:wall:
Cartesio, anch'io invento favole. Le faccio animate con qualsiasi oggetto trovi a portata di mano. La collina di parmigiano la sognerei con rivoli di burro e giù, scendendo con lo slittino, un bosco di codine di topo verdi, ma imbiancate dall'albume montato.
Il tutto innaffiato dai vini che preferisco (Aglianico,Negramaro, Primitivo)
:wall::lol:
Sent from my iPhone while taking a dump.
E li mi vedrai piangere commosso. Ho perso mamma l'estate scorsa, so bene cosa significhi vivere avendo bisogno della sedia a rotelle, come può saperlo solo chi ci è passato. Portala. A me ogni tanto prende il dispiacere per non averla portata da qualche parte, per non averle fatto provare determinate emozioni, per non averla fatta vivere sempre. Misto di non volerla far affaticare e pigrizia.Mi dispiace tanto. In realtà, non avevi tutti i torti: si stancano molto facilmente. Però, mia madre la sto facendo camminare, almeno sessanta passi al giorno (può permettersi solo questo). Prima erano quaranta, quindi ho buone speranze di incrementare ancora. Poi, in primavera, uscirà con me (ovviamente sulla sedia), perché nessuno è strutturato per seppellirsi in casa. Non so se riuscirò a portarla in Emilia, va in sofferenza perfino per brevi tratti, quindi davvero non lo so. Vedremo come evolve la situazione.
Se tu e lei verrete sarà per me un incentivo importantissimo a non mancare.
:slurp: :slurp: :slurp: :slurp:Lieta che ti piaccia. Piace molto anche a me, in realtà.
Inserirò una delle tue variazioni nella favola di stasera.
Ah però, il signore se ne intende!
:lol:
(Adler ha citato tutti vini del Sud. Buoni)
Claudia, la strada è la vita, col dolore ci dovrò convivere e basta. A volte sarà durissima, lo so. Però devo non solo stare in piedi, ma anche camminare. Vorrei dirti che lo faccio per mia madre e, in parte è così, ma lo faccio anche per me. La merito una vita. Eccheccazzo.
:wall:
Sent from my iPhone while taking a dump.
Manfatti volevi scrivere I'm a green Lazio fan.