Sinceramente non so più cosa pensare.
Sono riuscito a perdere due gradi di giudizio nonostante molteplici sentenze che legittimano perlomeno l'arricchimento senza giusta causa.
Sottolineo inoltre che stiamo parlando di una pubblica amministrazione. La Regione Lazio cristo.
Non il pizzicagnolo sotto casa che ti batte mezzo chilo de mortadella anziché 4 etti.
Vogliamo anche puntare il dito su questi soggetti, che permettono di lavorare a buffo le persone, promettendo compensi, per poi lasciarle nella mer.da?
Ma vi pare normale?
Io, chiaramente ho sbagliato a fidarmi, nonostante, ripeto avevo un rapporto (pressoché quotidiano) di profonda stima con RUP e dirigente.
Ma caz.zo mai avrei pensato ad un epilogo simile.
il problema, è una mia battaglia storica quando si parli di giustizia penale, è che si pensa che i tribunali accertino "la verità". Ma non è così. I tribunali accertano uno specifico segmento di verità, quella processuale.
Nello specifico, tu sei andato a rivendicare un compenso non corrisposto come professionista autonomo. E sta cosa ti ha fottuto laddove già era in essere un rapporto professionale retribuito.
Di base c'erano gli estremi perché il giudice riconoscesse che, pur in assenza di contratto, la mansione era stata svolta. Tuttavia, poiché in realtà un contratto era già in essere non ha ritenuto che questa mansione precludesse la possibilità che quanto fatto rientrasse in quel rapporto, da cui il suo giudizio esula. Perché la causa in ambito civile va ad accertare se c'è stata qualche violazione unicamente in tal senso.
Se invece tu hai svolto una mansione di lavoro dipendente e reclami per delle mansioni aggiuntive non retribuite, che non ci sia il contratto è parte del riscontro delle tue ragioni. A quel punto il principale punto su cui si incardina la difesa della Regione è già aggirato.
Da cui i miei dubbi sulla strategia suddetta.
Tuttavia, posso aggiungere a difesa di chi ti ha difeso che molto spesso gli avvocati prediligono la causa civile (forse anche perché il compenso sarebbe stato maggiore? Può darsi).
Infine: attenzione che il fatto che la controparte fosse una PA doveva in realtà preoccupare di più.
non è questione di serietà ma di responsabilità soggettiva e danno erariale.
Paradossalmente, se la controparte fosse stata un'impresa privata probabilmente avresti trovato chi ti autorizzava la spesa una volta accertato il dovuto (se era un'impresa in salute, altrimenti ti fottevi lo stesso, sai quante me ne capitano? anche di imprese in salute ma a responsabilità limitata che chiudono tutto e lasciano i creditori in braghe di tela?).
Al contrario, un dirigente pubblico che autorizza una spesa che non ha copertura a bilancio e non ha le carte legali per essere giustificato è responsabile di danno erariale nei confronti della PA. In altri termini, rischia di doverli mettere di tasca sua. E per questo, non per cattiveria, con tutto il bene che possono volerti, non troverai un singolo dirigente disposto a erogarti quella somma, col rischio di dovercela rimettere di tasca propria.
Questa norma è per altro quella che ha portato allo scarico di responsabilità dai dirigenti apicali ai RUP (io stesso lo sono), proprio per distribuire il rischio di danno erariale su tutta l'organizzazione.
Sempre il meglio ce danno
