Due risate vintage (un thread di dieci anni fa): le macchine dei Lazionetter

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Offline Nanni

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Due risate vintage (un thread di dieci anni fa): le macchine dei Lazionetter
« il: 18 Mar 2015, 17:51 »
Un file che è sortito dal computer all'improvviso per farsi due risate vintage (un thread di dieci anni fa): le macchine dei Lazionetter


<<Non lo so, perché non le ho mai viste. Ma secondo me le macchine dei Lazionetter sono queste.


BRAVE EAGLE
Una SUV nera tirata a lucido, coi cerchi metallizzati a stella e i ruotoni che quando ti passa accanto senti solo il rrrrrrrrrrrrotolare delle ruote sull’asfalto, tanto è silenzioso il V10 turbodiesel 5000cc. Nera, iper-piacionica da acchiappo (oddio una SUV modello coreano VENP – volere-e-non-potere, lui cell’ha in noleggio-lungo, paga un tanto al mese, sennò quando se la po’ compra’?).
Una volta a un semaforo gli si è affiancata una ragazza bellissima in motorino. Lo ha squadrato, ha squadrato la macchina e le se è illuminato il viso in un sorriso splendente:
-   Ma… lei è Marco Civoli!!!
-   No, signorina. Mi spiace non sono Marco Civoli.
Il giorno dopo, ad un altro semaforo, un’altra ragazza ancora più carina si blocca mentre attraversava la strada davanti alla SUV nera, guarda meglio e:
-   Ma… lei è Marco Civoli!!!
-   No, signorina – un po’ seccato – non sono Marco Civoli.
Passa ancora un giorno, ad un altro semaforo ancora, altre due ragazze molto più carine delle altre, si fermano con la loro Fiat Punto, scendono, si avvicinano titubanti alla SUV nera, guardano meglio all’interno e sorridono:
-   Ma… lei è Marco Civoli!!!
-   No, signorine – ancora più seccato – non sono Marco Civoli.
Stamattina, al primo semaforo, ha ritrovato la prima ragazza o un’altra che le assomigliava molto, si è fermato a meno di due centimetri dal suo motorino, quella ha girato la testa verso la SUV nera, guardando meglio all’interno con aria interrogativa:
-   Ma… lei è…
E lui, sporgendosi un po’ dal finestrino con l’occhio ammaliatore:
- EdèèèGrrrrooossso… è l’ultimorigoreeeeee… eeedèèèrrrreteeee, èèèèèèffinitaaaaaa èèèèfffffinitaaaaaaa Sandro… siamocampionidelmooondoooo campionidelmooondoooo!!!!!
 


BOMBERMAX
Una moto. Cagiva Elefant 900SS a carburatori ex-Edi Orioli, proprio la enduro con cui il corridore friulano arrivò sesto alla Paris-Dakar nel 1989, una moto onusta di gloria, ancora col numero di gara 89 attaccato sul frontalino, gli adesivi Lucky-Strike un po’ stropicciati, e gli schizzi della fanghiglia rossa del deserto del Ténéré sul serbatoio. Abituata alle sabbie della Mauritania e del Burkina Faso, alle piste desertiche fra Bamako, Gao e Timbouktou, oggi il buon Bombiermax ci va a fare le penne e le smarmittate coatte sugli sterrati del Monte Lupone sopra a Montelanico oppure nelle ampie distese dei Pratoni der Vivaro, dove sgassa e spinge a tutta sognando California.
E per questo ha bisogno di un supporto psichiatrico per ritrovare la propria identità, il proprio equilibrio esistenziale, il proprio ubi-consistam.
La moto dico, poraccia in che mani è finita, mica Bombiermax.



NO SURRENDER
Camper Fiat Ducato dipinto (da lei, con la vernice a pennello) ovviamente in celeste.
Carino, confortevole, ampio, attrezzato.
Stranamente in controluce, sotto la vernice celeste si nota ancora in rilievo una scritta “MBULANZ” di cui non si capisce il significato. Poi, sembra che invece che il letto, all’interno ci sia una lettiga con le rotelle, che invece del frigo-bar un defibrillatore, e la cucinina abbia una bombola ma che invece che gas sia a ossigeno.
I maligni dicono che lei quel “camper” l’abbia acquistato a un’asta all’economato del Policlinico Umberto Primo, ma di questo non si hanno conferme. In effetti sul tetto ha una strana luce blu intermittente, ma a guardare bene ci si legge “The doctor is: IN”.



PORGASCOGNE
Una fantasmagorica Hyundai S-Coupè Tiburon giallo cedro metallizzato che piace tanto alle donne. Quando stava a Mosca gliela invidiavano tutti, e quel gioiello coloratissimo davvero spiccava nel panorama là intorno circolante fatto di grigie Lada Zigulji, Moskovitch 412 e fumose Volga marrone scuro. Lui mentre la guida col braccio penzolante dal finestrino, gongola, ci si sente a suo agio, è convinto anche grazie a questa macchina di essere molto più fico, pure di Tarallo.



TARALLO
Una fantasmagorica Hyundai S-Coupè Tiburon verde ramarro metallizzato che piace tanto alle donne. Quando stava a Canterbury gliela invidiavano tutti, e quel gioiello coloratissimo davvero spiccava nel panorama là intorno circolante fatto di neri taxi Austin, Bentley Corniche british-green e fumose Triumph Spitfire marrone scuro. Lui mentre la guida col braccio penzolante dal finestrino, gongola, ci si sente a suo agio, è convinto anche grazie a questa macchina di essere molto più fico, pure di Porgascogne. L’unico problema, i suoi angelici figlioli purtroppo sul sedile di dietro così angusto ci stanno un poco sacrificati, soprattutto perché il liquidator-al-gas nervino-lanciafiamme (vero) che è il giocarello preferito del più piccolo dei due tesorini dentro al portabagagli della Tiburon non c’entra e se lo deve tenere in grembo il Papy, e pure zitto.



PENTIUM
Una Plymouth Fury del ’56 rossa e bianca, con le codine a freccia e ancora la targa della Florida, appartenuta a Consuelo, la giovane amante del General Bautista prima della Revolucciòn. Pentium l’ha acquistata nell’ultimo suo soggiorno a Cuba, e ogni volta che ci sale si risente a casa, perché automaticamente parte all’interno Compay Segundo di sottofondo e si ode la voce dell’amato Lider Maximo dagli altoparlanti. A Cuba negli ultimi 45, 50 anni si sa, hanno avuto problemi a reperire pezzi di ricambio, infatti la Plymouth di Pentium, lui non lo sa, se ne accorge solo da quanto consuma, non ha sotto al cofano il motore originale ma un motore 36000cc di un ex anfibio americano ritrovato alla Baia dei Porci dopo che era saltato su una mina. Non va a benzina, ma è stato riconvertito dagli ingegneri cubani a gassogeno, estratto dalle bucce dell’ananas.



BLOW
Limousine nera, di quelle che trovi parcheggiate solo davanti a Wall Street. Lui invece delle cinture di sicurezza, ci ha montato le bretelle di Gordon Gekko.



BIANCHINA
Fiat 127 Panorama del 1977, macchina da scavalco, rigorosamente rossa, tosta, senza fronzoli, brava compagna, proletarissima. Nell’ampio baule posteriore se cerchi bene ci puoi trovare ancora un mezzo pacco di L’Unità del 1 Maggio 1981, quella con il titolone in rosso a nove colonne “Eccoci”. E’ una macchina un po’ d’antan, d’accordo, ma funziona ancora benissimo, consuma poco e va dapertutto. Sul parabrezza ha attaccato ancora un foglietto tutto stropicciato: è una multa che le hanno appioppato l’ultima volta che ha parcheggiato in sosta vietata a via del Governo Vecchio. Sull’adesivo sul lunotto posteriore c’era scritto “IO SONO MIA” ma si è un po’ scolorito col sole e ora si legge “IO SONO VIA”.



PIKKIO
Una Smart cabrio. No, è una Smart normale, che lui ha acquistato di seconda mano da un ex-giocatore della Lazio Campione d’Italia, un terzinaccio ambidestro specializzato in leggendari cross-oltre-la-curva e autogollazzi epici, poi passato al Milan e che oggi gioca col Torino. Il parabrezza e tutta la carrozzeria davanti li aveva segati lui, trasformandola in “cabrio”, perché dice aveva problemi a entrarci per via del naso che gli si bloccava sul vetro e lui doveva guidare con la testa girata. Pikkio l’ha acquistata proprio per lo stesso motivo, e infatti ci si trova benissimo pure lui, che può girare la testa di qua e di là tutto contento senza intruppare da nessuna parte. Per giunta lo usano (il naso) anche come appendice aerodinamica anteriore.



GESULIO
Una Fiat Croma stescionuègon colorata di rosa, ex-ammiraglia della Once alla Vuelta à Espana 1983. Sul tetto c’è ancora il portabici che aveva usato Prudencio Indurain, fratello di Miguelòn prima di passare con la Vitalicio Seguros. Gesulio, da grande appassionato di musica qual’è, ovviamente ci ha montato un impianto che costa addirittura più di tutta la macchina: una aradiola Voxson con due batterie quadrate grosse da 4,5 volt attaccate dietro con lo scocce, pendente dallo specchietto retrovisore grazie a due astichetti verdi. Ogni tanto la sintonia come dire va e viene, ma tanto è una aradio che ha solo l’AM quindi si sente solo il gracchiare e se le stazioni cambiano manco se ne accorge nessuno. Sull’ampia cappelliera posteriore fanno gran mostra di sé due tostissime retine nere (sono due colapasta dipinti) ma sotto ci sono due autoparlanti a tromba tipo earivatolarotinodonneriparocucineagasse da 0,25 watt cadauno, dai quali sorte, chiara e forte che si sente pure con le persiane chiuse Shine on you crazy diamond, che di lui lo sanno tutte le popolazioni è la canzone preferita dal profondo del cuore, e ogni volta gli viene la lagrimuccia.



CUCHILLO
La Oldsmobile nera del Conte Mascetti in Amici miei-Atto secondo. Proprio quella, non una copia. All’epoca il buon Cuchi’ bazzicava Cinecittà facendo la sua sacrosanta gavetta nel fantasmagorico mondo del cinemà, come aiuto-stageur trovarobe-junior executive. Quando finirono di girare, il suo supervisor-trovarobe Amircare Scarciafrati detto Manzotì andò da Monicelli:
-   Dotto’ ce starebbe sto scanzebbusso de ‘a maghina der dotto’ Tognazzi… che amo da fa’???
-   Ma che ne so – rispose il Maestro – fatela portare via…
-   Ci penso io!!! – si espose il giovane Cuchillo.
Biecamente si fece anticipare dal direttore di produzione pure i soldi per l’autodemolitore, ma a portarla allo sfasciacarozze non ci andiede mai, anzi la macchina se la tenne per sé. E ancora oggi quando passa sulla Braccianese o sulla Tiburtina Valeria fra stormi d’uccelli neri, fumando come una ciminiera dallo scarico, fa la sua porca figura.


CARTESIO
Una bici, perché il suo concetto dell’ecologia e del risparmio come tutti sanno è molto accentuato e assolutamente inderogabile. Lui per metterla giù ancora più dura, alla bici ci ha pure tolto il manubrio. Così, senza mani ci ha scalato una volta il Bondone, partendo da Trento. Poi non gli bastava e ridiscese verso Trento pure senza pedali. Ancora non soddisfatto, risalì al Bondone senza i freni. E a scendere tolse pure il sellino.
Tornato a casa molto dolorante si chiese:
-   Ma io, su al Bondone tutti i giorni, checcaz ci vado a fare?



MICAVERO
Duro e puro lui gira con una ex-macchinetta delle macchinetteantuzzo. Per i più giovani che non sanno (ahiloro) di che parlo, diconsi macchinetteantuzzo quel gioco bellissimo e divertentissimo da luna-park, quello con le macchinette tutte insieme in una pista di gomma nera a girare e a “intuzzarsi” (per i puristi e per Dusk =scontrarsi), con un grosso paraurti di gomma tutto intorno, l’antennona posteriore che arrivava sulla rete lassù per prendere l’elettricità (e infatti ogni tanto uscivano impressionanti scintille) e la voce dell’autoparlante che sgracchiava altrogiro altracorssssaaa giùùùilggettoneee…
Micavero, appassionato di meccanica (lui ha fatto la Scuola Radio Elettra Torino, come Bossi, mica cavoli…) ne ha “rimediata” una, l’ha modificata e adesso ci va in giro bellamente per Roma, tanto con quel rotolo di gomma torno-torno, problemi ai parcheggi non ne avrà mai. Lui abituato a quando era giovane e faceva il fico alle macchinetteantuzzo vere, e allora guida seduto dall’altra parte del volante tutto sbragato, oppure addirittura seduto sopra al bordo, tenendo il volante da sopra, facendo la faccia cattiva. E quando incontra una bella ragazza sul marciapiede, accosta e le chiede: “Che voi fa’ ‘n giretto?”. L’antennona lunga lunga l’ha mantenuta e in cima ci ha messo una bandierina della Lazio. Dietro, a posto della targa, ci ha attaccato l’adesivo “me la dai o scendi”.


VUPUNTO
A piedi, al massimo coll’auti. E a Venezia col vaporetto.



SILVERADO
Una Aprilia (ovviamente). Non nel senso della moto di Hector Barberà e Jorge Lorenzo, no. Una Aprilia, una Lancia Aprilia del 1939, grigio chiaro, proprio quella dello spot dove un Dolceggabbano la distrugge con le mano e la trasforma in una anonima utilitaria dei giorni d’oggi. Se ne sono accorti solo i più attenti dite la verità, ma quello dello spot non è Dolcegggabbano: quello è Silverado lui-même pezzonammende di pezzona, con tanto di bluggìnz neri attillati che ha acquistato st’estate al mercatino di Aprilia,  che è la meta preferita delle sue vacanze.


SIGURD
Un windsurf con le ruote. Ha imparato a usarlo a Trieste dove abita adesso, che il vento imperversa un giorno sì e un giorno pure e si va che è un piacere. Ma quando viene a Roma lo può usare solo come “carriolo” e ci viene giù da viale Medaglie d’Oro, da via Nazionale fino a Piazza Venezia, dal Gianicolo. Quando gioca la Lazio si predispone su in cima a via Don Gnocchi, parte, prende velocità e poi sull’abbrivio arriva direttamente in Distinti Sud senza passare dai tornelli. Ah, ovviamente la vela è biancoblù.


KALLE
L’auto-blu della Melandri. Con la Melandri dentro, seduta dietro.


THOMAS DOLL
Il baio scosso del Leo’orno. Oppure quello dell’O’a, ma meglio di tutti sarebbe quello dell’Onda, iccheè giustappunto biancazzurra.
Lui avrebbe preferito quello del Valdimontone (comunemente chiamato Montone), che così ci facevamo lo stadio. Però accident’allui l’è di ‘olore giallerrosso…
TD non lo ammetterà mai ma sotto sotto quello che gli piacerebbe di più avere è quello del Briuco.
Eh ma io ‘un lo so, ma a girar cor ‘avallino sulla ‘olombo… e sòn problemi…




FRANVOL
Una macchina bianca, ampia, sembra un fuoristrada ma non è così “spartano”, il sedile posteriore è rosso scarlatto, imbottito, tutto trapuntato in oro. E tutto intorno all’abitacolo non ha i soliti cristalli scorrevoli, ma come un grande acquario di vetro trasparente, dove volendo si può stare in piedi, anche con le braccia alzate, come nel gesto di benedire diciamo. L’hanno fermato l’altro giorno i vigili Osvaldo Chierichetti e Settimio Sagrestini del Comando Rione Borgo, sotto al colonnato di San Pietro, chè lui voleva entrare direttamente in chiesa con la macchina! Lui non ha protestato (ci mancherebbe, mai stato protestante) e anzi agli esterefatti pizzardoni ha promesso ponendo loro la mano benedicente sul capo, di dedicare la prossima enciclica che scriverà durante le vacanze a Ratisbona, e che si intitolerà “Ecclaesiae Romanae novellus Rambus”. Ma i due militi hanno ugualmente spiccato contravvenzione per via della targa dell’auto che era visibilmente contraffatta: un foglio di quaderno a righe con scritto SCV-1.


MARA PUNTO-DANI-PUNTO
Il camper-di-Barbie, tutto rosa confetto, che si apre e si trasforma in un battibaleno in bar a bordo piscina. con tutte le sdraiette, le ruote del camper diventano tavolini con i bicchieri di aranciata con la cannuccia. Il suo fidanzato Ken se ne sta sdraiato languidamente con la schiena rigida sulla scèèèsselòòòng e ha stranamente la faccia di Oddo, e lei gli spalma la crema solare.


EAGLE-77
La bici di Serpa, proprio quella che Serpa gli ha regalato una volta che il Giro è passato vicino casa sua, rincorrendolo (Serpa in bici e lui a piedi) per dargliela: lui voleva fargli un presente ma era sempre assente. E’ quella di Serpa, è sicuro, è inconfondibile perché ha la guarnitura 53-39 sulla ruota posteriore e i pedali girano su una cassetta 11-28 (te credo che va così piano). Eagle-77 in compenso va ancora più piano di Serpa.


TEOTOKRIS
Aveva la moto, adesso va a piedi e gli è rimasto solo il casco.


ZACK
Un trattore Lamborghini-turbo


Proseguisce, proseguisce…>>


 :D


Re:Due risate vintage (un thread di dieci anni fa): le macchine dei Lazionetter
« Risposta #1 il: 18 Mar 2015, 18:44 »
Famo quindici...

 :=))

Offline BomberMax

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19957
Re:Due risate vintage (un thread di dieci anni fa): le macchine dei Lazionetter
« Risposta #2 il: 18 Mar 2015, 19:55 »
Che spettacolo!!!   

na  domanda,  ma  non t'aggrediii  quando m'accollasti  una  cagiva ??? 
:)


.....per  quanto .....

Re:Due risate vintage (un thread di dieci anni fa): le macchine dei Lazionetter
« Risposta #3 il: 18 Mar 2015, 20:19 »
Quante persone che non scrivono più...

Offline BomberMax

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19957
Re:Due risate vintage (un thread di dieci anni fa): le macchine dei Lazionetter
« Risposta #4 il: 18 Mar 2015, 20:24 »
Quante persone che non scrivono più...
a memoria  al volo

silverado, gruber, eiak , scigna......



.....proseguiscete ...

.....per  quanto .....

porgascogne

porgascogne

Re:Due risate vintage (un thread di dieci anni fa): le macchine dei Lazionetter
« Risposta #5 il: 19 Mar 2015, 10:46 »
PORGASCOGNE
Una fantasmagorica Hyundai S-Coupè Tiburon giallo cedro metallizzato che piace tanto alle donne. Quando stava a Mosca gliela invidiavano tutti, e quel gioiello coloratissimo davvero spiccava nel panorama là intorno circolante fatto di grigie Lada Zigulji, Moskovitch 412 e fumose Volga marrone scuro. Lui mentre la guida col braccio penzolante dal finestrino, gongola, ci si sente a suo agio, è convinto anche grazie a questa macchina di essere molto più fico, pure di Tarallo.

TARALLO
Una fantasmagorica Hyundai S-Coupè Tiburon verde ramarro metallizzato che piace tanto alle donne. Quando stava a Canterbury gliela invidiavano tutti, e quel gioiello coloratissimo davvero spiccava nel panorama là intorno circolante fatto di neri taxi Austin, Bentley Corniche british-green e fumose Triumph Spitfire marrone scuro. Lui mentre la guida col braccio penzolante dal finestrino, gongola, ci si sente a suo agio, è convinto anche grazie a questa macchina di essere molto più fico, pure di Porgascogne. L’unico problema, i suoi angelici figlioli purtroppo sul sedile di dietro così angusto ci stanno un poco sacrificati, soprattutto perché il liquidator-al-gas nervino-lanciafiamme (vero) che è il giocarello preferito del più piccolo dei due tesorini dentro al portabagagli della Tiburon non c’entra e se lo deve tenere in grembo il Papy, e pure zitto.

 :lol: :lol: :lol:

Offline arkham

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13461
Re:Due risate vintage (un thread di dieci anni fa): le macchine dei Lazionetter
« Risposta #6 il: 19 Mar 2015, 11:07 »
Rido fortissimo! :rotfl:


Però, leggendo qualche nome, mi viene pure un po' di tristezza.
Questo è sicuramente uno dei primi post di lazionet che ho letto, anche se forse non ero ancora iscritto.
C'entra poco, ma ripensando alle primissime cene, i primi volti associati a un nick, mi viene da dire che vi voglio bene.

Online cartesio

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21995
Re:Due risate vintage (un thread di dieci anni fa): le macchine dei Lazionetter
« Risposta #7 il: 19 Mar 2015, 15:02 »

PORGASCOGNE
Una fantasmagorica Hyundai S-Coupè Tiburon giallo cedro metallizzato che piace tanto alle donne
.....
è convinto anche grazie a questa macchina di essere molto più fico, pure di Tarallo.



TARALLO
Una fantasmagorica Hyundai S-Coupè Tiburon verde ramarro metallizzato che piace tanto alle donne
.....
è convinto anche grazie a questa macchina di essere molto più fico, pure di Porgascogne.


:rotfl2:     :rotfl2:     :rotfl2:     :rotfl2:     :rotfl2:     


Vuoi dire che già allora ... non è possibbole!

porgascogne

porgascogne

Re:Due risate vintage (un thread di dieci anni fa): le macchine dei Lazionetter
« Risposta #8 il: 19 Mar 2015, 15:06 »

Online cartesio

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21995
Re:Due risate vintage (un thread di dieci anni fa): le macchine dei Lazionetter
« Risposta #9 il: 19 Mar 2015, 15:10 »
L'eclisse di soli (Tarallo e Porga).    :=))

Online Tarallo

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111507
Re:Due risate vintage (un thread di dieci anni fa): le macchine dei Lazionetter
« Risposta #10 il: 19 Mar 2015, 16:13 »
L'eclisse di soli (Tarallo e Porga).    :=))

L'eclisse di sòle

Offline gruber

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3002
Re:Due risate vintage (un thread di dieci anni fa): le macchine dei Lazionetter
« Risposta #11 il: 25 Mar 2015, 17:43 »
a memoria  al volo

silverado, gruber, eiak , scigna......



.....proseguiscete ...

.....per  quanto .....

Ce sto, amici belli, ce sto.
Leggo, ma non scrivo. O scrivo poco.

Offline Nanni

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6710
Re:Due risate vintage (un thread di dieci anni fa): le macchine dei Lazionetter
« Risposta #12 il: 25 Mar 2015, 17:56 »
Ce sto, amici belli, ce sto.
Leggo, ma non scrivo. O scrivo poco.

... è come un ateo praticante...
seduto in chiesa alla domenica...
si mette apposta un po in disparte...
per dissentire dalla predica...

Ciao Grubbo  :luv:

Offline Dusk

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12737
http://www.labouratorio.it
Re:Due risate vintage (un thread di dieci anni fa): le macchine dei Lazionetter
« Risposta #13 il: 25 Mar 2015, 18:07 »
Marco Civoli, oddio che mi hai ricordato... :lol: :lol: :lol:
 

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