Figlie.

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Re:Figlie.
« Risposta #40 il: 18 Nov 2020, 09:29 »
Intervengo solo per dire che mia figlia non fa altro che ascoltare baby k.

Anche la mia lo faceva tempo fa. Con questa scusa il papà se la guardava. Intendo baby k.
Con mia figlia, 9 anni, vivo ancora nella fase in cui sono il suo fidanzatino. È gelosa della madre, che in sua presenza non posso avvicinare pena proteste vivaci e richieste esplicite di distanziamento sociale mentre si frappone fisicamente tra noi. Ci immaginiamo una fase adolescenziale problematica ma alla fine necessaria perché si distacchi da noi (in realtà è molto attaccata pure a mia moglie, necessariamente il rapporto con lei è diverso e molto più profondo). Ho idea che quando sarà il momento in cui uscirà di casa per noi sarà difficile perché dovremo ricalibrare tutta una vita oggi dedicata quasi esclusivamente a lei. Vedremo, intanto mi appunto le esperienze di chi ci è passato prima di me.

Offline Dissi

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Re:Figlie.
« Risposta #41 il: 18 Nov 2020, 09:33 »
Relativamente al post-distacco devo dire che le moderne tecnologie aiutano molto ad attutire la botta.

Capita spesso di fare una videochiamata, anche di pochi minuti, due battute su whatsapp impegnano tempo zero e seguirla sui social mi fa piacere.

Tutte cose impensabili anni fa.

Ho anche imparato in poco tempo la disposizione di tutti i locker amazon nella sua zona :DD
Re:Figlie.
« Risposta #42 il: 18 Nov 2020, 09:54 »
Il piccolo (28 anni l’altro ieri) è uscito di casa 9 giorni fa per andare in un posto (Montreuil) dove vive la sua ragazza e dove è certo di trovare lavoro in qualche studio di architettura meglio retribuito di quelli dove, qui a Milano, lavora da schiavo, a ritenuta d acconto per un netto non proprio altissimo.

Magari poi, si lascia con “Maria” (nome di fantasia), si trova una squadra amatoriale di rugby (gioca flancker), conosce la figlia di un italiano anche lui emigrato in Francia che gioca a rugby e gli sistema casa

Già é partito male.
Parigi Est* ce abita JA e quindi é un posto malfamato per definizione.  :)
Comunque se cerca una squadra di rugby amatoriale gliela trovo subito. Piuttosto verso Parigi Ovest, pero'. Zona di livello, altolocata. Frequentata solo da gente perbene.  Tipo me ovviamente. :)
Se cerca lavoro come architetto, trovare una squadra di rugby é un ottimo primo passo.
Lo dico seriamente.
Il rugby é una lobby potentissima, nel senso che i legami che si creano sono spesso fortissimi in poco tempo e se c'é un posto dove si possono trovare/ascoltare/scoprire opportunità lavorative o altro questo é proprio il club house di una squadra di rugby. E il rugby, soprattutto amatoriale, a Parigi, é giocato da parecchi dirigenti, quadri superiori, manager ecc...
Con me giocavano il direttore del patrimonio immobiliare di Orange, un direttore Marketing digitale di Renault, un vice regista molto conosciuto, un direttore generale di Publicis, un paio di chirughi, chiropratici (utilissimi questi), un paio di dirigenti di Lafarge (credo tu conosca...). Io ero il più [...]e.
Ma un paio di clienti mi sono arrivati tra una birra e l'altra dopo un allenamento.
Sul lato sentimentale un ventisettenne italiano, a Parigi, é un pericolo pubblico. Non serve essere adoni basta l'accento. Non lo so perché ma é cosi. Esperienza personale.

*Storicamente la parte est di Parigi é quella più proletaria per una ragione meteorologica.  I venti che arrivano su Parigi vengono spesso da Ovest e quindi l'aria inquinata dalle ciminiere delle fabbriche andava sempre verso est. Ora che le fabbriche sono molto meno inquinanti o non ci sono più le banlieu est sono piuttosto carine. C'é tutto il lungoMarna che é molto simpatico.


Offline pan

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Re:Figlie.
« Risposta #43 il: 18 Nov 2020, 11:47 »
(pure a me Baglioni non piace ma "Fotografie"... ogni volta che la sento mi sento morire, tocca delle corde delicate evidentemente. le lacrime pesanti al pensiero di quell'amore fissato nel tempo, eterno su una foto. piango di nuovo.)

Offline naoko

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Re:Figlie.
« Risposta #44 il: 18 Nov 2020, 12:23 »
È bello leggere di tanti papà così presenti e coinvolti nella vita delle figlie ma anche dei figli. Non conosco nella vita privata la maggior parte di voi, ma quelli che conosco, non fanno che riempirmi il cuore di gioia, e pensare "ah, se solo mio padre fosse stato 1% come lui".
Mio papà era il classico uomo nato nel 1945, non violento per carità, ma l'uomo era l'uomo, e la figlia non era cosa di cui interessarsi, l'empatia e l'interesse per la sua vita privata non erano certo suo dovere (un giorno al mio secondo anno di scienze statistiche, è tornato a casa incazzato perché gli avevano chiesto che facoltà facessi e lui non sapeva rispondere. Chiaramente era colpa mia.. ), l'importante è che non creasse problemi, per il resto una banconota da 50 (milalire e poi euro) sarebbe bastata.
L'unica cosa che ha unito me e mio padre è stata la Lazio, forse per questo sono così laziale, perché era l'unico punto di contatto tra me e lui.

Detto questo, quando poi me ne sono andata di casa, prima a Milano ma soprattutto poi a Roma quando ero più grande, lui era arrabbiato, io invece ero sollevata.
Eppure la lontananza è stata l'unica cosa che ci ha uniti veramente, che ci ha dato la voglia di parlarci, e forse di conoscerci un po' di più. Le volte che ero da loro, finalmente arrivavano domande, interesse sulla mia vita. Non che tutto fosse rose e fiori ovvio, ma davvero la distanza per noi è stata fondamentale. Quando non hai figli, non cambi mai punto di vista, rimani sempre dal punto di vista della figlia, e io negli ultimi anni di vita di mio papà sono riuscita a vederlo da una nuova angolazione, che mi ha aiutato tanto, non certo a dimenticare la freddezza e le "cattiverie", ma a vedere che c'era anche altro, che forse il ruolo che si era costruito non gli consentiva di mostrare, e forse la malattia e l'età lo avevano anche addolcito chissà! :))

scusate il pippone!

Offline Palo

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Re:Figlie.
« Risposta #45 il: 19 Nov 2020, 22:14 »
Già é partito male.
Parigi Est* ce abita JA e quindi é un posto malfamato per definizione.  :)
Comunque se cerca una squadra di rugby amatoriale gliela trovo subito. Piuttosto verso Parigi Ovest, pero'. Zona di livello, altolocata. Frequentata solo da gente perbene.  Tipo me ovviamente. :)
Se cerca lavoro come architetto, trovare una squadra di rugby é un ottimo primo passo.
Lo dico seriamente.
Il rugby é una lobby potentissima, nel senso che i legami che si creano sono spesso fortissimi in poco tempo e se c'é un posto dove si possono trovare/ascoltare/scoprire opportunità lavorative o altro questo é proprio il club house di una squadra di rugby. E il rugby, soprattutto amatoriale, a Parigi, é giocato da parecchi dirigenti, quadri superiori, manager ecc...
Con me giocavano il direttore del patrimonio immobiliare di Orange, un direttore Marketing digitale di Renault, un vice regista molto conosciuto, un direttore generale di Publicis, un paio di chirughi, chiropratici (utilissimi questi), un paio di dirigenti di Lafarge (credo tu conosca...). Io ero il più [...]e.
Ma un paio di clienti mi sono arrivati tra una birra e l'altra dopo un allenamento.
Sul lato sentimentale un ventisettenne italiano, a Parigi, é un pericolo pubblico. Non serve essere adoni basta l'accento. Non lo so perché ma é cosi. Esperienza personale.

*Storicamente la parte est di Parigi é quella più proletaria per una ragione meteorologica.  I venti che arrivano su Parigi vengono spesso da Ovest e quindi l'aria inquinata dalle ciminiere delle fabbriche andava sempre verso est. Ora che le fabbriche sono molto meno inquinanti o non ci sono più le banlieu est sono piuttosto carine. C'é tutto il lungoMarna che é molto simpatico.
Grazie. Solo una piccola grande precisazione. “Maria”, oltre ad essere una gran brava ragazza, carina da morire e adorabile, forma con il nostro ragazzo una coppia splendida. Per cui non c’è alcun pericolo per le fanciulle parigine.

Offline cippolo

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Re:Figlie.
« Risposta #46 il: 20 Nov 2020, 00:30 »
Da figlio non saprei come avrebbe reagito mio padre alla mia uscita di casa. È morto che ancora vivevo con i miei.  Era tipo che quando uscivo la sera non dormiva finché non ritornavo a casa. Pensare che adesso lavoro spesso di notte.  Purtroppo non ho figli (quanto ne vorrei uno) ma credo che non lo prenderei bene il suo andare via da casa.
Re:Figlie.
« Risposta #47 il: 20 Nov 2020, 09:48 »
È bello leggere di tanti papà così presenti e coinvolti nella vita delle figlie ma anche dei figli. Non conosco nella vita privata la maggior parte di voi, ma quelli che conosco, non fanno che riempirmi il cuore di gioia, e pensare "ah, se solo mio padre fosse stato 1% come lui".
Mio papà era il classico uomo nato nel 1945, non violento per carità, ma l'uomo era l'uomo, e la figlia non era cosa di cui interessarsi, l'empatia e l'interesse per la sua vita privata non erano certo suo dovere (un giorno al mio secondo anno di scienze statistiche, è tornato a casa incazzato perché gli avevano chiesto che facoltà facessi e lui non sapeva rispondere. Chiaramente era colpa mia.. ), l'importante è che non creasse problemi, per il resto una banconota da 50 (milalire e poi euro) sarebbe bastata.
L'unica cosa che ha unito me e mio padre è stata la Lazio, forse per questo sono così laziale, perché era l'unico punto di contatto tra me e lui.

Detto questo, quando poi me ne sono andata di casa, prima a Milano ma soprattutto poi a Roma quando ero più grande, lui era arrabbiato, io invece ero sollevata.
Eppure la lontananza è stata l'unica cosa che ci ha uniti veramente, che ci ha dato la voglia di parlarci, e forse di conoscerci un po' di più. Le volte che ero da loro, finalmente arrivavano domande, interesse sulla mia vita. Non che tutto fosse rose e fiori ovvio, ma davvero la distanza per noi è stata fondamentale. Quando non hai figli, non cambi mai punto di vista, rimani sempre dal punto di vista della figlia, e io negli ultimi anni di vita di mio papà sono riuscita a vederlo da una nuova angolazione, che mi ha aiutato tanto, non certo a dimenticare la freddezza e le "cattiverie", ma a vedere che c'era anche altro, che forse il ruolo che si era costruito non gli consentiva di mostrare, e forse la malattia e l'età lo avevano anche addolcito chissà! :))

scusate il pippone!

Credo che sia veramente una questione generazionale. Lo spero almeno.
Non ho avuto sorelle, quindi non so come avrebbe potuto essere il rapporto tra mio padre e una figlia.
Mia moglie nel rapporto con suo padre racconta le stesse cose che racconti tu. Con meno asprezza forse, ma nel fondo anche lei si é sempre sentita considerata di meno rispetto al fratello maggiore.
Mi ha racontato che per anni, mentre suo fratello era destinato a una grande scuola di ingegneria, a lei il padre diceva che un posto da segretaria l'avrebbe sempre trovato. Non é mancanza d'amore. Mio suocero ama visceralmente sua figlia, lo so, lo vedo, ma é proprio una costruzione mentale di un'altra epoca secondo me. Quella del boom, in cui la famiglia tradizionale era il padre che lavora e ama moglie casalinga o, al massimo appunto, segretaria il tempo di tornare a casa per fare da mangiare al marito e ai figli. Non c'é cattiveria dietro, ma é proprio una sovrastruttura mentale. Quando é nata mia figlia, tra i nostri discorsi con mia moglie, mi chiedevo sempre come avrebbe agito mio suocero rispetto a UNA nipote femmina. Sapendo che, ovviamente, mio cognato (persona adorabile) ha avuto l'accortezza di avere tre figli maschi. Se avesse riservato a sua nipote le stesse considerazioni che aveva avuto con la figlia. Se avesse fatto le distinzioni che aveva fatto con i figli. Mi ero ripromesso che l'avrei probabilmente presa male. Non é accaduto.
Anzi.
Re:Figlie.
« Risposta #48 il: 20 Nov 2020, 09:49 »
Grazie. Solo una piccola grande precisazione. “Maria”, oltre ad essere una gran brava ragazza, carina da morire e adorabile, forma con il nostro ragazzo una coppia splendida. Per cui non c’è alcun pericolo per le fanciulle parigine.

Il pericolo é per lui.
 :lol: :lol: :lol:

Offline naoko

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Re:Figlie.
« Risposta #49 il: 20 Nov 2020, 10:20 »
Credo che sia veramente una questione generazionale. Lo spero almeno.
in cui la famiglia tradizionale era il padre che lavora e ama moglie casalinga o, al massimo appunto, segretaria il tempo di tornare a casa per fare da mangiare al marito e ai figli.

guarda, sicuramente, e lo ho premesso, dipende anche dall'anno di nascita. Ma casa mia non era così a casa mia mia madre è la business woman che guadagnava ben più di lui, che ha sempre avuto la signora delle pulizie e in casa non ha mai fatto una mazza. Anche perché non c'era mai :lol: E mio padre dava per scontato che io mi laureassi e avessi un lavoro "di rispetto" proprio perché lui non aveva avuto questa fortuna.
Ogni caso è a se, ma penso che molto oltre al retaggio culturale faccia il carattere, lui era super fiero di mia madre e della sua posizione lavorativa, così come è sempre stato fiero dei miei risultati ottenuti, io sono figlia unica e lui non ha mai rimpianto un maschio. Il problema è che non gli interessava altro se non i risultati ottenuti. Diciamo era anaffettivo ecco, e molto "cattivo" nei giudizi. Con l'età invece si è ammorbidito, e sono sicura che il mio essere andata via abbia aiutato un po' il processo di riavvicinamento. Il problema è che io non dimentico mai niente..
Tralasciamo che quando andava in Francia per lavoro e lo portavano a visitare le cantine di champagne diceva "ah mia figlia qui impazzirebbe, lei beve un sacco" come fosse un pregio da spiattellare in giro  :)

Offline biko

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Re:Figlie.
« Risposta #50 il: 20 Nov 2020, 10:41 »
Ho letto tutto il topic...con le lacrime agli occhi...avrei zaini di contributi...ma non ce la faccio. 😭

Offline Gulp

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Re:Figlie.
« Risposta #51 il: 20 Nov 2020, 10:42 »
Tralasciamo che quando andava in Francia per lavoro e lo portavano a visitare le cantine di champagne diceva "ah mia figlia qui impazzirebbe, lei beve un sacco" come fosse un pregio da spiattellare in giro  :)

Mi manchi  :s

Offline Dissi

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Re:Figlie.
« Risposta #52 il: 20 Nov 2020, 10:45 »
Maledetto questo covid che non me la fa tornare neanche per natale  :x :x :x

Offline ES

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Re:Figlie.
« Risposta #53 il: 20 Nov 2020, 11:25 »
Un paio di anni fa.
Il suo San Valentino per me




(Credo scopiazzato da internet, nessun diritto d'autore stavolta)

E il San Valentino per lei




Rimpiango quei tempi... 🤧
Re:Figlie.
« Risposta #54 il: 20 Nov 2020, 11:39 »
Pure tu senti la carta di credito che si riscalda appena si avvicina chiamandoti "papino" ?

Offline ES

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Re:Figlie.
« Risposta #55 il: 20 Nov 2020, 11:40 »
Pure tu senti la carta di credito che si riscalda appena si avvicina chiamandoti "papino" ?

A voglia.
Ogni volta che usciamo io so che ciò non accade per mera voglia di stare col papà...
Da piccola bastava un peluche...

Quel suo "non vorrei arrivare come una stracciona" è magnifico, mi fa ridere ogni volta.
Ho salvato questi due WhatsApp dicendole che è condannata finché vivrò a leggerli...😇

Offline naoko

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Re:Figlie.
« Risposta #56 il: 20 Nov 2020, 12:01 »
Mi manchi  :s
:luv:

Pure tu senti la carta di credito che si riscalda appena si avvicina chiamandoti "papino" ?

:lol: per curiosità, con te parla italiano? O parlate solo francese? :))

Offline pan

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Re:Figlie.
« Risposta #57 il: 20 Nov 2020, 12:02 »
pure io credo sia più caratteriale che generazionale. anche perché il generazionale implica il culturale e però anche la gelosia di molti papà di oggi non è che sia molto "moderna".
Re:Figlie.
« Risposta #58 il: 20 Nov 2020, 12:13 »
E' semplicemente viscerale.

Offline Drake

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Re:Figlie.
« Risposta #59 il: 20 Nov 2020, 13:09 »

Scritta così sembra una minaccia però. :)
 

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